Il percorso dell’acclamata attrice britannica tra successi indipendenti, ruoli da protagonista in blockbuster e la sua ultima interpretazione premiata in ‘The Brutalist’.
Felicity Jones si distingue come una delle attrici britanniche più affermate e versatili, con una carriera che spazia da amati ruoli nella televisione per ragazzi alle vette dei blockbuster hollywoodiani e a drammi acclamati dalla critica. Il suo talento le ha valso riconoscimenti in tutto lo spettro cinematografico, culminati recentemente nella sua seconda nomination agli Academy Award per il ruolo non protagonista nel crudo dramma in costume The Brutalist. Questo traguardo arriva un decennio dopo la sua prima nomination all’Oscar per l’intensa interpretazione di Jane Wilde Hawking in La teoria del tutto. Il significativo lasso di tempo trascorso tra questi due importanti riconoscimenti sottolinea una carriera contraddistinta da eccellenza costante e dalla capacità di rimanere rilevante e incisiva attraverso le varie fasi dell’industria. Jones ha dimostrato una notevole versatilità, affascinando il pubblico nei panni della determinata leader ribelle Jyn Erso in Rogue One: A Star Wars Story e incarnando figure della vita reale con profonda intensità, affermandosi come una presenza formidabile nel cinema contemporaneo.
Origini a Birmingham e Percorso Accademico
Felicity Rose Hadley Jones è nata il 17 ottobre 1983 a Birmingham, West Midlands, Inghilterra. Ha trascorso gli anni della sua formazione nella vicina comunità di Bournville, un luogo che ricorda con affetto. Il suo background familiare era intriso di media e creatività; i suoi genitori si conobbero lavorando per il giornale Wolverhampton Express and Star. Suo padre intraprese la carriera di giornalista e in seguito di produttore televisivo, mentre sua madre lavorava nel settore pubblicitario.
Sebbene i suoi genitori si separarono quando aveva solo tre anni, Jones e suo fratello maggiore furono cresciuti dalla madre in una famiglia monoparentale che favorì forti legami familiari. Questo ambiente, connesso al mondo della narrazione e della comunicazione, forse gettò le prime basi per il suo futuro percorso. Ulteriore incoraggiamento venne da suo zio, Michael Hadley, un attore professionista che sostenne il suo nascente interesse per la recitazione. Aggiungendo un altro strato al suo retaggio, Jones ha ascendenze italiane riconducibili a una bis-bisnonna originaria di Lucca.
Nonostante il successo come attrice in giovane età, Jones diede priorità alla sua istruzione. Frequentò la Kings Norton Girls School prima di passare alla King Edward VI Handsworth School per completare gli A Levels. Dopo un anno sabbatico, durante il quale continuò a recitare professionalmente, intraprese gli studi superiori presso la prestigiosa Università di Oxford. Nel 2006 si laureò al Wadham College con una votazione di 2:1 (upper second-class honours) in Inglese. Il suo tempo a Oxford non fu solo accademico; partecipò attivamente alle produzioni teatrali studentesche, interpretando tra l’altro il ruolo principale in Attis e andando in tournée in Giappone con una produzione della La commedia degli errori di Shakespeare al fianco del futuro collega Harry Lloyd. Questa dedizione al completamento di una laurea impegnativa in una delle migliori università, pur avendo una carriera di attrice già avviata, suggerisce una natura concreta e una curiosità intellettuale. Il suo studio della letteratura inglese le fornì una profonda immersione nella narrativa, nei personaggi e nell’analisi testuale – competenze che hanno indubbiamente influenzato il suo approccio sfumato alla recitazione e le sue successive incursioni nella produzione.

Gli Esordi: Televisione, Radio e i Primi Passi
Il percorso professionale di attrice di Jones iniziò notevolmente presto. All’età di 12 anni, ottenne il suo primo ruolo nel film televisivo del 1996 The Treasure Seekers. Questo debutto la portò rapidamente a un riconoscimento più ampio tra il giovane pubblico britannico quando fu scelta per interpretare la prepotente Ethel Hallow nella popolare serie per bambini di ITV Scuola di streghe (1998-1999). Sebbene inizialmente completò solo la prima serie, secondo quanto riferito a causa della nostalgia di casa, il personaggio lasciò chiaramente un’impressione. Jones avrebbe in seguito ripreso il ruolo nella serie successiva Weirdsister College nel 2001. Anni dopo, riflettendo sulla sua precoce interpretazione della vendicativa Ethel, Jones offrì una divertente auto-critica del personaggio che incarnò da adolescente.
Accanto al suo crescente lavoro televisivo, Jones si affermò in modo significativo alla radio. Dal 1999 al 2009, diede voce a Emma Carter (in seguito Grundy) nella popolare e longeva soap opera di BBC Radio 4 The Archers. Questo impegno decennale le offrì un lavoro costante e preziosa esperienza nel doppiaggio, fornendo un filo conduttore stabile durante la sua tarda adolescenza e gli anni universitari mentre bilanciava la sua istruzione e la transizione verso una carriera sullo schermo. Rappresentò un mezzo pratico per affinare la sua arte mentre perseguiva obiettivi accademici e cercava opportunità cinematografiche.
Il suo primo curriculum includeva anche ruoli nella serie drammatica storica della BBC Servants (2003), un’interpretazione da protagonista nei panni di Catherine Morland nell’adattamento televisivo del romanzo L’abbazia di Northanger di Jane Austen (2007), la serie mystery Cape Wrath – Fuga dal passato (2007), una memorabile apparizione speciale in Doctor Who (2008) e l’interpretazione di Margot Frank nella miniserie Il diario di Anna Frank (miniserie televisiva) (2009). Acquisì anche esperienza teatrale, apparendo nella produzione del Donmar Warehouse di The Chalk Garden nel 2008. Molti di questi primi ruoli la collocarono all’interno di drammi in costume o ambientazioni fantasy, contribuendo a una prima immagine sullo schermo spesso associata a produzioni britanniche di stampo tradizionale e a opere di genere. Questo contesto rende la sua successiva svolta in un film contemporaneo e naturalistico ancora più significativa.
Indie Darling: La Svolta con ‘Like Crazy’
Dopo la laurea a Oxford, Jones costruì costantemente la sua carriera cinematografica. Assunse ruoli secondari in film come Flashbacks of a Fool (2008), l’adattamento di Ritorno a Brideshead (2008), Chéri di Stephen Frears (2009), L’ordine naturale dei sogni di Ricky Gervais (2010), Soulboy (2010) e l’adattamento visivamente distintivo di Julie Taymor di The Tempest (2010), dove interpretò Miranda.
Il 2011 si rivelò un anno cruciale. Jones apparve nella commedia romantica Chalet Girl, nel dramma Albatross e nella commedia in costume Hysteria. Tuttavia, fu la sua interpretazione nel dramma romantico indipendente Like Crazy a segnare veramente il suo arrivo sulla scena internazionale. Il film, diretto da Drake Doremus e co-interpretato da Anton Yelchin, fu presentato in anteprima al Sundance Film Festival riscuotendo il plauso della critica. L’interpretazione di Jones nei panni di Anna, una studentessa britannica alle prese con una relazione a distanza complicata da problemi di visto, le valse uno Special Jury Prize for Acting al festival. La performance fu notata per il suo naturalismo, ottenuto in parte attraverso dialoghi improvvisati e l’approccio pratico di Jones, che includeva il farsi da sola capelli e trucco per il ruolo.
Il successo di Like Crazy si estese oltre il Sundance. Jones ricevette il Gotham Independent Film Award come Breakthrough Actor, il National Board of Review Award come Best Breakthrough Performer e l’Empire Award come Best Female Newcomer. Ancora più importante, il film aumentò significativamente la sua visibilità, in particolare negli Stati Uniti, dimostrando la sua capacità di offrire una performance profondamente toccante e sfumata in un contesto contemporaneo ed emotivamente crudo. Jones stessa ha indicato che questo film rappresentò un momento cruciale, allineandosi al tipo di cinema indipendente che aveva a lungo ammirato e a cui aveva aspirato a far parte. Dimostrò una potente capacità che andava oltre i ruoli più strutturati, spesso storici, che avevano caratterizzato gran parte del suo lavoro precedente, provando che la sua forza risiedeva non solo nell’interpretazione ma anche nella creazione spontanea e genuina.
Riconoscimento Globale: ‘La teoria del tutto’ e i Riflettori dell’Oscar
Sfruttando lo slancio di Like Crazy, Jones ottenne il ruolo che le avrebbe portato il riconoscimento mainstream globale e la sua prima nomination agli Academy Award: Jane Wilde Hawking nel dramma biografico del 2014 La teoria del tutto. Diretto da James Marsh e co-interpretato da Eddie Redmayne nei panni del fisico Stephen Hawking, il film raccontava la loro complessa relazione e l’incrollabile sostegno di Jane attraverso la devastante diagnosi di SLA di Stephen. Jones, secondo quanto riferito, si sentì subito in sintonia con la sceneggiatura, attratta dalla sua rappresentazione come una storia d’amore piuttosto che un biopic convenzionale.
La sua preparazione per il ruolo fu meticolosa. Incontrò Jane Hawking diverse volte, studiò approfonditamente le sue memorie (tenendole vicine sul set) e lavorò con un vocal coach per cogliere il modo specifico di parlare di Jane. Jones espresse un forte desiderio di trasmettere la resilienza e la tranquilla forza di Jane, concentrandosi sulle realtà spesso poco glamour e impegnative della sua vita come caregiver e partner di una figura rinomata alle prese con una grave disabilità. Il film stesso fu notato per aver centrato la prospettiva di Jane, presentandola non semplicemente come una figura di supporto ma come un individuo complesso con le proprie lotte e desideri. Questo focus sull’illuminare le esperienze di donne talvolta “eclissate dalla storia”, come disse Jones, risuonò profondamente e suggerì un interesse tematico che sarebbe riemerso nella sua carriera.
La risposta critica alla performance di Jones fu estremamente positiva. Ricevette nomination per i più alti riconoscimenti del settore: l’Academy Award come miglior attrice, il BAFTA Award come miglior attrice protagonista, il Golden Globe Award come miglior attrice in un film drammatico e lo Screen Actors Guild (SAG) Award per la migliore interpretazione di un’attrice protagonista. Seguirono numerose altre nomination da parte di associazioni di critici, insieme a riconoscimenti come il Cinema Vanguard Award dello Santa Barbara International Film Festival. La teoria del tutto affermò saldamente Felicity Jones come attrice protagonista di statura internazionale, capace di immensa profondità emotiva e abilità tecnica.

Blockbuster, Biopic e Dimostrazione di Versatilità
Sulla scia della sua nomination all’Oscar, Jones abbracciò una serie diversificata di progetti, dimostrando la sua versatilità muovendosi tra produzioni su larga scala e opere incentrate sui personaggi. Era già apparsa nei panni di Felicia Hardy in The Amazing Spider-Man 2 – Il potere di Electro (2014). La metà degli anni 2010 la vide nel thriller True Story (2015) al fianco di Jonah Hill e James Franco, nel film d’azione Autobahn – Fuori controllo (2016), nel dramma fantasy Sette minuti dopo la mezzanotte (2016) e in Inferno (2016) di Ron Howard, il terzo film della serie di Robert Langdon, recitando al fianco di Tom Hanks.
Il suo ruolo più importante in questo periodo arrivò nel 2016, quando assunse il ruolo principale di Jyn Erso in Rogue One: A Star Wars Story. Guidare un film nell’iconico franchise di Star Wars segnò un traguardo significativo. Il ruolo richiese una notevole preparazione fisica, compreso l’allenamento con pesi e boxe per interpretare in modo convincente la combattiva e resiliente ribelle. La sua performance le valse l’Empire Award come miglior attrice e nomination ai Saturn Awards, MTV Movie & TV Awards e Kids’ Choice Awards. Jones in seguito commentò positivamente il suo compenso per il ruolo di alto profilo, considerandolo un giusto riconoscimento per il suo lavoro. Sebbene Jyn Erso incontrasse una fine definitiva nel film, Jones ha scherzosamente suggerito che “la reincarnazione è assolutamente possibile nell’universo di Star Wars”, lasciando la porta aperta, seppur leggermente, per un potenziale futuro del personaggio.
Dopo la sua incursione nelle avventure galattiche, Jones tornò al genere biografico, interpretando una giovane Ruth Bader Ginsburg in Una giusta causa (2018). Questo periodo mise in mostra una strategia deliberata: Jones bilanciò film di successo commerciale che ampliarono il suo pubblico globale con prestigiosi studi di personaggi che mantennero la sua credibilità artistica. Questa diversificazione le impedì di essere stereotipata e le permise di continuare a perseguire i ruoli femminili complessi che trovava avvincenti.
Presenza Costante e il Trionfo di ‘The Brutalist’
Entrando negli anni 2020, Jones ha continuato a costruire una filmografia varia e interessante. Si è riunita con il co-protagonista di La teoria del tutto, Eddie Redmayne, per l’avventura ambientata in epoca vittoriana The Aeronauts (2019), un ruolo che ha comportato impegnative acrobazie aeree che Jones ha eseguito personalmente dopo un intenso allenamento. Ha prestato la sua voce al film d’animazione Il drago argentato (2020) e ha recitato al fianco del regista George Clooney nel film di fantascienza The Midnight Sky (2020).
Segnando un passo significativo dietro la macchina da presa, Jones ha assunto i compiti di produttore esecutivo per il dramma romantico L’ultima lettera d’amore (2021), in cui ha anche recitato. Ha proseguito con un altro doppio ruolo di star e produttore esecutivo nel thriller Dead Shot – Vendetta disperata (2023).
Il suo più recente successo di critica è arrivato con il film del 2024 The Brutalist, diretto da Brady Corbet. In una potente interpretazione di supporto, Jones ha interpretato Erzsébet Tóth, la moglie sopravvissuta all’Olocausto del personaggio centrale del film, un architetto interpretato da Adrien Brody. Il ruolo ha raccolto ampi consensi, portando alla seconda ondata di importanti riconoscimenti per Jones durante la stagione dei premi, un decennio intero dopo la prima. Ha ricevuto nomination come miglior attrice non protagonista agli Academy Awards, BAFTA, Golden Globes e Satellite Awards, tra numerosi riconoscimenti da parte di associazioni di critici. Questo trionfo, ottenuto in un ruolo di supporto, ha riaffermato il suo eccezionale talento nel conferire profondità e sfumature a personaggi complessi in contesti d’epoca, dimostrando maturità artistica e confermando il suo duraturo appeal per i registi in cerca di interpretazioni potenti.
Ampliando gli Orizzonti: Produzione e Progetti Futuri
Felicity Jones ha attivamente ampliato la sua carriera oltre la recitazione, entrando nel campo della produzione. Nel 2019, ha co-fondato la sua società di produzione, Piecrust Productions, insieme a suo fratello, Alex Jones. I suoi crediti come produttore esecutivo in L’ultima lettera d’amore e Dead Shot – Vendetta disperata significano un coinvolgimento tangibile nella definizione dei progetti fin dalle prime fasi. Jones ha descritto questo passo come una “naturale evoluzione”, derivante dal suo profondo interesse per la narrazione, alimentato dal suo background in letteratura inglese e dalle sue esperienze come attrice coinvolta nel processo di sviluppo. Questa transizione verso la produzione indica un desiderio di maggiore controllo creativo e la capacità di portare a compimento narrazioni avvincenti partendo da zero.
La sua prossima lista di progetti riflette questo duplice focus. È protagonista del film completato Train Dreams, adattato dall’omonima novella di Denis Johnson. Attualmente in post-produzione ci sono la commedia natalizia Oh. What. Fun. e l’intrigante 100 Nights of Hero, per il quale è anche produttrice esecutiva. Aggiungendo ai suoi crediti di produttrice, Jones è destinata a recitare e a essere produttrice esecutiva di One, una nuova serie drammatica per Prime Video incentrata sull’emozionante mondo della Formula 1, focalizzata su un team a conduzione familiare. Questo progetto segna la prima serie sceneggiata ufficialmente sanzionata dalla Formula 1, collocando Jones in prima linea in un evento televisivo potenzialmente importante.
Un’Artista in Evoluzione con un Impatto Duraturo
La carriera di Felicity Jones rappresenta un arco avvincente di crescita e adattamento nel difficile panorama dell’industria cinematografica. Dai suoi esordi come attrice bambina nel Regno Unito, bilanciando attentamente il lavoro di recitazione con una rigorosa istruzione a Oxford, è passata senza soluzione di continuità a ruoli adulti impegnativi. La sua svolta nel film indipendente Like Crazy ha messo in mostra un talento grezzo e contemporaneo, aprendo la strada alla celebrità globale con la sua performance candidata all’Oscar in La teoria del tutto.
Ha saputo navigare con destrezza gli anni successivi, sfruttando la sua accresciuta visibilità per guidare un importante blockbuster come Rogue One: A Star Wars Story pur continuando a perseguire complessi studi di personaggi e ruoli biografici come quello di Ruth Bader Ginsburg in Una giusta causa. La sua recente, seconda nomination agli Academy Award per The Brutalist conferma la sua duratura capacità di offrire interpretazioni acclamate dalla critica, dimostrando maturità artistica e un impegno costante verso materiale impegnativo.
Ora, impegnandosi attivamente nella produzione attraverso la sua società, Jones sta assumendo un maggiore controllo del suo percorso creativo, plasmando le storie fin dalla loro ideazione. Il suo viaggio esemplifica non solo un talento notevole ma anche una gestione intelligente della carriera, adattabilità e una profonda passione per la narrazione. Felicity Jones rimane una figura rispettata, versatile e influente nel cinema contemporaneo, portando costantemente intelligenza, profondità e una tranquilla intensità sullo schermo.
