“The Kings of Tupelo: una saga criminale” è una serie di documentari Netflix diretta da Chapman Way e Maclain Way.
Una serie di lettere contenenti ricina, una sostanza altamente tossica, indirizzate al presidente degli Stati Uniti. Questo è solo l’inizio di “The Kings of Tupelo: una saga criminale”, un documentario Netflix che sfida ogni tentativo di descrizione razionale. L’indagine dell’FBI ci porta a Tupelo, città natale del re del rock’n’roll, Elvis Presley, e da qui si dipana una storia talmente bizzarra da sembrare frutto di una mente allucinata.
Al centro della narrazione troviamo due fratelli, ex imitatori di Elvis. Uno di loro, disoccupato e con troppo tempo libero, si convince di aver scoperto un’area segreta in un ospedale dove vengono conservate parti di corpi umani. Questo lo spinge a immergersi nel dark web, dove si imbatte in teorie cospirative sul traffico di organi che sfiorano il paranormale.
“The Kings of Tupelo: una saga criminale” è un viaggio surreale nel cuore dell’America profonda, un documentario che oscilla tra l’umorismo nero e l’assurdo, lasciando lo spettatore a chiedersi costantemente se ciò che sta vedendo sia realtà o finzione. La serie esplora l’eccentricità di certi settori della società americana, offrendo uno sguardo tanto affascinante quanto inquietante su un mondo che sembra uscito dalla penna di un romanziere con una fervida immaginazione.
Il documentario non si prende troppo sul serio, abbracciando la sua natura stravagante con un approccio che rispecchia perfettamente la follia della storia che racconta. Mentre ci guida attraverso il Mississippi, “The Kings of Tupelo: una saga criminale” ci presenta personaggi talmente fuori dall’ordinario da sembrare caricature, eppure tremendamente reali nella loro eccentricità.
Ciò che inizia come un’indagine su lettere avvelenate si trasforma in un caleidoscopio di teorie del complotto, imitatori di Elvis e presunte cospirazioni internazionali. Il risultato è un cortocircuito mentale che lascia lo spettatore disorientato ma stranamente affascinato, incapace di distogliere lo sguardo da questo spettacolo di bizzarrie umane.
“The Kings of Tupelo: una saga criminale” non è solo un documentario, è un’immersione totale in una cultura che ha dato i natali tanto a Elvis Presley quanto a William Faulkner, un viaggio attraverso l’incomprensibile e l’assurdo che lascia un’impronta indelebile nella mente di chi lo guarda. È una testimonianza dell’imprevedibilità della realtà, dove la verità supera spesso la finzione in termini di stranezza.
Per gli amanti del cinema documentario che cercano qualcosa di completamente fuori dagli schemi, “The Kings of Tupelo: una saga criminale” rappresenta un’esperienza unica nel suo genere. Preparatevi a mettere in discussione tutto ciò che pensavate di sapere sulla realtà e a immergervi in un mondo dove l’assurdo diventa la norma.
Dove guardare “The Kings of Tupelo: una saga criminale”