La società della neve è un film diretto da J.A. Bayona con protagonisti Enzo Vogrincic,, Agustín Pardella e Matías Recalt tra gli altri. È basato sul libro di Pablo Vierci.
J.A. Bayona ci presenta nuovamente questa storia che, seppur nota, viene raccontata con fermezza, grande produzione e ottima regia.
Forse un po’ sentimentale? Sicuramente.
Ancora una volta, il regista dimostra la sua versatilità affrontando tematiche diverse e manipolando il ritmo in modo eccezionale.
Per il pubblico: se non conosci la storia, è perfetta nella sua realizzazione; se invece la conosci già, non è una rivoluzione del cinema, ma è un film molto efficace sotto tutti gli aspetti cinematografici.
Trama
Nel 1972, un aereo uruguaiano si schiantò sulle Ande: 40 passeggeri e 5 membri dell’equipaggio. Questa è la storia di ciò che accadde.
Sul film
Non cambia nulla riguardo a Juan Antonio Bayona, un regista al quale è stato affidato nientemeno che uno degli episodi di Jurassic World. Sappiamo benissimo che, per i critici più colti, è solo un blockbuster, ma se si pensa a livello di produzione, rappresenta una grande responsabilità data il suo altissimo budget. Tutti nello studio concordano: questo tizio sa cosa fa riuscendo a creare un film con un budget niente male: 100 milioni di dollari.
“La società della neve” è un altro film eccezionale per la sua realizzazione: Bayona dimostra di saper affrontare ogni aspetto in modo eccezionale. Gestisce il terrore, l’azione, i dinosauri e, in questa occasione, un dramma di sopravvivenza che poggia maggiormente sui sentimenti che sull’azione, posizionando i personaggi al centro dell’attenzione e utilizzando la cinepresa per evitare che la storia diventi noiosa.
Lo ottiene “La società della neve”, lo realizza e dimostra ancora una volta che può farcela. Tuttavia: vi va di guardare un film su persone isolate nell’immensità e le loro storie di sopravvivenza? In quella parte, non siamo così sicuri e qui è dove, dalla scelta stessa dell’argomento, il film non sorprende né vuole né deve: basato sulla storia vera dei sopravvissuti, non c’è modo di fare un film sorprendente, ma si fa un film perfetto per le intenzioni: emoziona quando deve e tutto, a livello ritmico, drammatico e di produzione, è perfetto.
L’eccessivo drammaticismo in alcune scene: discutibile, ma non entriamo in questo. È perfetto nel suo trattamento.
Sarà il film dell’anno? Per niente, perché nemmeno si sforza di reinventare nulla in un film che non nasce per reinventare una storia che, d’altra parte, è così eroica da non dover essere reinventata.
La nostra opinione
Perfetto nella sua realizzazione. Avevamo voglia di rivedere ancora una volta la stessa storia? Non ne siamo così sicuri.