“Proiettile vagante 3” conclude la trilogia d’azione su Netflix

07/05/2025 - 06:43 EDT
Proiettile vagante 3 - Netflix
Proiettile vagante 3 - Netflix

Diretto da Guillaume Pierret, che ha firmato anche i due capitoli precedenti, questo terzo film riprende la storia esattamente da dove si era interrotta: un’intricata vicenda di droga che permette di seguire entrambe le prospettive, quella della polizia e quella dei trafficanti. Un terzo episodio che, come i primi due, fa del realismo il suo tratto distintivo, privilegiandolo rispetto agli effetti speciali e a colpi di scena forzati.

Sebbene la serie abbia ricevuto importanti elogi dalla critica e vanti una base di fan affezionata, è stata spesso descritta come una “trilogia d’azione sottovalutata” o un “gioiello nascosto” che molti spettatori “non hanno visto (ma dovrebbero assolutamente)”.

Il viaggio di Lino attraverso i primi due film

Al centro dell’intera trama troviamo Lino, interpretato con cruda intensità da Alban Lenoir. Meccanico d’auto geniale con un passato turbolento, Lino si ritrova ripetutamente coinvolto in un pericoloso mondo fatto di forze dell’ordine corrotte e scontri ad alta velocità all’ultimo sangue. Il primo film, “Proiettile vagante” del 2020, ha presentato Lino come un uomo incastrato per un omicidio non commesso, costretto a usare le sue eccezionali abilità ingegneristiche sui veicoli per organizzare una fuga e dimostrare la sua innocenza.

Il sequel del 2022, “Proiettile vagante 2”, ha visto Lino, apparentemente riabilitato, ancora implacabilmente a caccia di vendetta contro i poliziotti corrotti che avevano assassinato il suo mentore e figura paterna, Charas, e sconvolto la sua vita. Questo capitolo ha alzato la posta in gioco in termini di azione e intensità emotiva.

L’arco narrativo di Lino, che evolve da “piccolo criminale” e “malvivente pentito” a “vendicatore determinato”, presenta una convincente trasformazione. Mentre naviga le insidiose linee tra la legge e la malavita, le sue motivazioni rimangono profondamente personali, incentrate sul riabilitare il suo nome, proteggere coloro a cui tiene e, soprattutto, vendicare la morte di Charas. Questo focus incrollabile su un interesse personale, piuttosto che sulle grandi ambizioni di salvare il mondo spesso viste nel genere, distingue la serie. Ancorando la sua azione intensa, spesso spettacolare, a una ricerca di giustizia più riconoscibile e cruda, rende Lino un antieroe avvincente.

Proiettile vagante 3 - Netflix
Proiettile vagante 3 – Netflix

Alto rischio e resa dei conti in “Proiettile vagante 3”

“Proiettile vagante 3” si apre con Lino, appena uscito di prigione, più risoluto che mai nella sua missione di eliminare i responsabili della sua sofferenza e della morte di Charas. I suoi obiettivi principali rimangono l’astuto e spietato Areski (Nicolas Duvauchelle) e il corrotto comandante di polizia di alto rango Resz (Gérard Lanvin).

La narrazione prende una piega complessa quando si scopre che anche Areski è tornato in Francia, non solo per sfuggire a Lino, ma per cercare la propria vendetta contro il suo ex capo, Resz. Lungo questo pericoloso viaggio, Lino continua a trovare un’alleata cruciale, sebbene il rapporto sia teso, in Julia (Stéfi Celma).

Gli architetti dell’azione: Guillaume Pierret e Alban Lenoir

La visione coerente e l’impatto viscerale della trilogia possono essere ampiamente attribuiti al duo creativo centrale formato dal regista Guillaume Pierret e dall’attore protagonista Alban Lenoir. Pierret ha diretto tutti e tre i film e ha partecipato alle loro sceneggiature, garantendo uno stile coeso e un’intensità crescente lungo tutta la saga. Lenoir non solo incarna lo spirito implacabile di Lino, ma è stato anche un partner creativo fondamentale, accreditato per la “collaborazione artistica” e come co-sceneggiatore nel primo film. La sua interpretazione “indistruttibile” di Lino, un uomo che subisce punizioni incredibili eppure continua a lottare con astuzia e ferocia, è l’ancora innegabile della serie.

La collaborazione sostenuta tra Pierret e Lenoir è una pietra angolare della forte e unificata identità della trilogia.

Accanto a Lenoir in questo esplosivo finale tornano membri chiave del cast, tra cui Nicolas Duvauchelle nel ruolo del formidabile antagonista Areski, Stéfi Celma nei panni dell’ingegnosa Julia, Gérard Lanvin come il corrotto Comandante Resz e Pascale Arbillot nel ruolo di Moss.

L’azione più classica che si allontana dalla CGI

Una caratteristica distintiva del franchise “Proiettile vagante”, e una ragione principale del suo plauso critico, è il suo impegno incrollabile per le acrobazie pratiche sul set, gli inseguimenti automobilistici viscerali e quello che può essere descritto solo come “caos veicolare”, tutto realizzato con una dipendenza minima dalla CGI. Questo approccio evoca lo spirito del cinema d’azione classico, dove l’impatto è tangibile e il pericolo palpabile. La genialità di Lino come meccanico non è solo un espediente narrativo; è rappresentata visivamente nelle auto spesso personalizzate, “Frankenstein”, che progetta per la sopravvivenza e l’inseguimento, macchine costruite per un’efficacia brutale.

La dedizione del franchise alle acrobazie pratiche e alla minima CGI è più di una semplice scelta tecnica o di budget; è una dichiarazione artistica che lo distingue. Questo impegno per un’azione tangibile e d’impatto posiziona la serie “Proiettile vagante” come un’alternativa convincente al panorama spesso saturo di CGI dei blockbuster hollywoodiani contemporanei. Questo approccio realistico, che richiede una pianificazione meticolosa, notevoli abilità e un rischio considerevole, come dimostrano i 68 giorni di riprese riportati per “Proiettile vagante 3” e il complesso lavoro di location che ha comportato chiusure stradali e coordinamento delle acrobazie, risuona fortemente tra il pubblico e i critici che desiderano uno stile cinematografico più viscerale e d’impatto. È un fattore chiave nel suo successo critico e nella sua reputazione di “gioiello nascosto” tra gli appassionati di azione.

Gli impressionanti paesaggi del sud della Francia fungono da più di un semplice sfondo; sono parte integrante dell’estetica cruda della trilogia. “Proiettile vagante 3” continua questa tradizione, con ampie riprese in tutta la regione. Le location chiave a Montpellier includono il moderno quartiere di Antigone, che è stato teatro di numerose acrobazie e incidenti automobilistici; l’iconica Place du Millénaire; rue Léon Blum e avenue Jacques Cartier; una sequenza di inseguimento lungo il fiume Lez; l’estensione urbana del Parc Montcalm; e persino una sequenza di lotta filmata all’interno di un vero tram sulla linea 1. Le riprese si sono svolte anche a Sète, utilizzando aree intorno al Théâtre Molière e lungo la pittoresca strada costiera da Le Môle Saint Louis alla Corniche per spettacolari sequenze di inseguimento. Il comune di Lattes ha fornito varietà visiva, con droni che hanno catturato inquadrature ampie e dinamiche, mentre le piste di prova Goodyear a Mireval hanno offerto un ambiente controllato per eseguire inseguimenti ad alta velocità, derapate e altre complesse acrobazie veicolari.

Il regista Guillaume Pierret ha commentato la fluidità della produzione: “Tutto è andato incredibilmente bene. La squadra era in piena forma, quindi ciò che era stato promesso è stato mantenuto”. Il produttore Remi Leautier, originario della regione, ha espresso il suo entusiasmo nel mostrare Montpellier: “Volevo davvero girare a Montpellier perché amo questa città… Alcune scene dei primi due film sono state girate qui. Ma questo darà alla città una presenza visiva più prominente. Soprattutto il quartiere di Antigone, che è molto cinematografico”. Queste estese riprese in location non solo migliorano l’autenticità del film, ma hanno anche un impatto economico positivo, con l’assunzione di personale locale, e fungono da vetrina culturale di queste regioni francesi per un pubblico globale su Netflix.

Dove vedere “Proiettile vagante 3”

Netflix

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