Netflix lancia oggi “Il cuore lo sa” (titolo originale: “Corazón Delator”), un dramma romantico argentino pronto a esplorare gli intricati territori dell’amore, dell’identità e dei segni indelebili lasciati da vite passate. Il film presenta una premessa toccante: un uomo, profondamente cambiato da un trapianto di cuore, si imbarca in un’odissea imprevista che sfida la sua comprensione di sé e forgia un legame inaspettato e profondo.
L’idea centrale del film – una storia d’amore che aspira a trascendere persino la morte – unita al catalizzatore drammatico di un trapianto di cuore, suggerisce immediatamente una narrazione ricca di coinvolgimento emotivo. Questa premessa è intrinsecamente affascinante, delineando un viaggio in cui i confini dell’io si sfumano e nuovi affetti sbocciano dai resti di un amore passato. La piattaforma globale offerta da Netflix assicura che questa produzione argentina, con la sua distintiva voce culturale, possa raggiungere un pubblico mondiale, invitando gli spettatori internazionali a scoprire i suoi temi potenzialmente universali.
Una vita trapiantata, un amore preso in prestito: svelare la narrativa
“Il cuore lo sa” approfondisce la straordinaria trasformazione di Juan Manuel (o Manuel), un uomo inizialmente descritto come un “imprenditore dal cuore di ghiaccio” o, in un’altra descrizione, un “imprenditore un tempo spensierato”. La sua vita subisce una svolta irrevocabile quando riceve un trapianto di cuore da Pedro, un “uomo umile”. Questa procedura salvavita diventa la fonte di una profonda metamorfosi interna. Manuel sperimenta un significativo cambiamento di personalità, un’alterazione così convincente da spingerlo a indagare sulla vita del suo donatore.
Questa ricerca nel mondo di Pedro porta Manuel a un incontro fatidico con Valeria (Vale), la vedova di Pedro. Un legame innegabile, quasi preternaturale, sorge tra loro. Vale, a sua volta, sembra percepire qualcosa di familiare in questo sconosciuto, riconoscendo “il cuore gentile del suo defunto marito” che risuona dentro Manuel. Man mano che Manuel si immerge sempre più nella vita precedente e nella comunità di Pedro, si innamora profondamente di Vale. Tuttavia, questa nascente storia d’amore è oscurata da un segreto cruciale: Manuel nasconde la sua vera identità e il fatto che il cuore di Pedro ora batte nel suo petto.
La narrazione impiega il concetto speculativo, ma drammaticamente potente, della memoria cellulare come motore della trasformazione di Manuel e del suo successivo legame con Vale. Il “cambiamento di personalità” non è meramente una risposta psicologica a un’esperienza di pre-morte; è ritratto come un cambiamento intrinseco, come se l’essenza stessa del donatore si fosse impressa nel ricevente. Ciò permette al viaggio di Manuel – la sua indagine sulla vita di Pedro, il suo crescente amore per Vale e i suoi sforzi altruistici per salvare il quartiere di Pedro – di emergere da un’evoluzione organica, quasi involontaria, piuttosto che da una decisione puramente cosciente.
Il film stabilisce una chiara dicotomia tematica tra l’esistenza precedente di Manuel nel mondo potenzialmente spietato degli affari e la vita radicata e orientata alla comunità del suo donatore, Pedro. Il trapianto di cuore forza una collisione di questi sistemi di valori contrastanti all’interno dello stesso Manuel. La sua lotta interna e le sue azioni successive, in particolare la sua battaglia “per salvare il quartiere di Pedro”, diventano un commento su questi diversi approcci alla vita, evidenziando temi di empatia, classe e la rivalutazione delle priorità personali.
Centrale per la tensione drammatica è l’inganno di Manuel. Sebbene forse inizialmente nato dalla pura difficoltà di rivelare una verità così straordinaria, il suo occultamento dell’origine del cuore man mano che i suoi sentimenti per Vale si approfondiscono crea una base precaria per la loro relazione. Ciò solleva interrogativi etici avvincenti: può un amore costruito su un’omissione così fondamentale essere veramente genuino? E può resistere all’inevitabile rivelazione? L’alta posta in gioco di questa verità nascosta promette una narrazione carica di complessità emotiva e dilemmi morali.

L’impronta del regista: l’obiettivo di Marcos Carnevale
Al timone de “Il cuore lo sa”, come sceneggiatore e regista, troviamo Marcos Carnevale, una figura affermata nel cinema argentino. Carnevale ha coltivato una voce registica distintiva, spesso caratterizzata da una sensibile miscela di romanticismo, commedia e dramma. La sua filmografia dimostra costantemente un focus sulla connessione umana, l’empatia e l’esplorazione sfumata di problemi sociali e pregiudizi, spesso affrontati con un tocco leggero ma toccante.
L’opera di Carnevale, che include titoli acclamati come “Elsa & Fred” e “Anita”, rivela una predisposizione per narrazioni sentite che risuonano profondamente a livello emotivo. Particolarmente rilevanti per “Il cuore lo sa” sono le sue precedenti collaborazioni di successo con l’attrice protagonista Julieta Díaz. Film come “Corazón de León”, “El fútbol o yo” e “No soy tu mami” hanno visto il regista e l’attrice esplorare territori tematici simili, come il superamento di barriere personali e sociali nella ricerca dell’amore e della comprensione. Ad esempio, l’apprezzamento critico di “Corazón de León” ha sottolineato il suo “linguaggio umoristico per parlare di cose piuttosto serie” e la “regia sincera di Carnevale… che non temeva di diventare drammatico e serio quando necessario”.
Nel cuore della storia: Benjamín Vicuña e Julieta Díaz
Il nucleo emotivo de “Il cuore lo sa” poggia sulle spalle dei suoi attori principali: Benjamín Vicuña nel ruolo del trasformato Juan Manuel e Julieta Díaz in quello della vedova Vale. Vicuña, attore cileno con una significativa esperienza teatrale, avendo studiato all’Università del Cile, porta con sé una vasta esperienza derivante da una grande varietà di progetti cinematografici e televisivi in produzioni cilene e argentine. Ha precedentemente lavorato con Marcos Carnevale nel film “Papá al rescate” (2023), il che indica una relazione professionale preesistente. Il suo ruolo come Juan Manuel è particolarmente impegnativo, richiedendo un’interpretazione convincente di un personaggio che evolve da un individuo “dal cuore di ghiaccio” a qualcuno permeato di nuova empatia e determinazione. Questa trasformazione è il perno della narrazione, e la capacità di Vicuña di trasmettere questa dualità interna – le tracce persistenti del suo vecchio io che lottano contro, e alla fine cedono a, l’influenza compassionevole del cuore di Pedro – sarà cruciale.
Julieta Díaz, celebre attrice argentina, è una collaboratrice frequente e fidata del regista Marcos Carnevale. La loro filmografia condivisa include “Corazón de León”, “El fútbol o yo” e “No soy tu mami”, progetti che spesso hanno messo in luce il talento della Díaz nell’interpretare donne complesse e vicine al pubblico che navigano importanti sfide emotive. Come Vale, Díaz ha il compito di incarnare il lutto, la resilienza e la cauta vulnerabilità di aprirsi a un nuovo amore nelle circostanze più straordinarie e sconcertanti. Data la sua comprovata sinergia con Carnevale, Díaz è ben posizionata per fungere da ancora emotiva del film, ancorando il viaggio di Vale con autenticità.
Sebbene entrambi gli attori siano talenti affermati e Vicuña abbia un precedente di lavoro con il regista, la specifica chimica romantica tra Vicuña e Díaz, all’interno della premessa unica e alquanto fantastica de “Il cuore lo sa”, sarà un elemento fondamentale per il successo del film. La narrazione richiede un delicato equilibrio: Vale deve sentirsi attratta in modo credibile da Manuel, in parte perché egli incarna qualità del suo defunto marito, ma deve anche connettersi con Manuel come individuo. Il successo di questa dinamica sullo schermo determinerà in gran parte il coinvolgimento del pubblico nella loro storia d’amore non convenzionale.
Sulla produzione
“Il cuore lo sa” è una produzione argentina, girata in spagnolo, il che consolida ulteriormente la sua identità culturale. Il film arriva sullo schermo attraverso una collaborazione di case di produzione: Kuarzo Entertainment Argentina e Leyenda Films, entrambe entità locali, a cui si unisce l’importante partecipazione di Sony Pictures International Productions. Questa partnership con un attore internazionale di rilievo come Sony suggerisce un’ambizione strategica affinché il film risuoni con un pubblico oltre il suo mercato nazionale, un obiettivo ulteriormente supportato dal suo lancio globale su Netflix.
Aggiungendo un tangibile senso del luogo, le location delle riprese includono Lanús, un distretto della Grande Buenos Aires, Argentina, con menzione specifica del Parque Central Las Colonias. È probabile che questo specifico ambiente argentino conferisca un’autentica trama culturale alla storia, rendendo la comunità di cui Manuel entra a far parte, e per la quale lotta per proteggere, più vivida e reale.
Sebbene Benjamín Vicuña e Julieta Díaz guidino il cast, sono supportati da un solido gruppo di attori argentini, che include Gloria Carrá, Peto Menahem, Julia Calvo, Yayo Guridi (indicato anche come Yayo Guridis), Bicho Gómez e Facundo Espinosa, tra gli altri. Un elenco più esteso include anche Verónica Hassan, Javier De Nevares, Mariano Sayavedra, Christian Marchi, Manuel Da Silva, Anasofia Facello, Mili Schauer e Lisandro Fiks. Un cast di supporto così robusto può arricchire significativamente la narrazione, fornendo profondità e dimensione al mondo in cui Manuel entra e alla comunità che circonda Vale.
Addentrandosi nei misteri del cuore
Coloro che hanno familiarità con il lavoro precedente di Marcos Carnevale, in particolare le sue fruttuose collaborazioni con Julieta Díaz, ritroveranno la profondità emotiva e gli elementi familiari del suo stile registico. Il film offre un’esplorazione di esperienze umane universali – amore, perdita, la ricerca di sé e la profonda capacità di cambiamento – il tutto rifratto attraverso una lente narrativa unica e che invita alla riflessione.
Mentre “Il cuore lo sa” inizia la sua programmazione oggi, invita il pubblico a riflettere sulle connessioni invisibili che ci uniscono e sui modi misteriosi in cui il cuore, in tutte le sue capacità, può effettivamente conoscere verità che giacciono oltre la comprensione ordinaria.
Dove vedere “Il cuore lo sa”