Dune – Parte due (2024) Recensione del film: un film che onora il cinema

Dune - Parte due
Martin Cid

Dune – Parte due è un film diretto da Denis Villeneuve basato sul romanzo di Frank Herbert. È interpretato da Timothée Chalamet e vede la partecipazione di Zendaya, Rebecca Ferguson e Javier Bardem.

Denis Villeneuve torna a stupire con questo spettacolo nel deserto su una guerra tra civiltà che, ancora una volta, ha nei suoi elementi visivi il suo massimo richiamo.

Dune – Parte due è una storia in tre parti che si racconta tra vari mondi e personaggi e che porta il giovane Ateides ad accettare la profezia che lo trasforma in messia mentre sta divampando una guerra in ogni angolo dell’Universo conosciuto.

Accade che in questi film, con elementi visivi così accattivanti da eclissare quasi tutto, la storia viene messa in secondo piano, i personaggi sono spesso in primo piano e le storie quasi passano in secondo piano perché quello che conta è vedere.

In Dune – Parte due c’è molto da vedere, ma anche molto da comprendere in questa riuscitissima adattamento dei romanzi di Herbert che, si diceva, erano totalmente inadattabili per la loro complessità a livello di trama e personaggi.

È successo lo stesso con Il Signore degli Anelli, che il risultato è così superlativo a livello visivo e di elaborazione narrativa che sia Peter Jackson che Denis Villeneuve hanno chiuso molte bocche.

Dune devi vederla, sì o no.

Dune - Parte due
Dune – Parte due

Trama di Dune – Parte due

Paul Atreides si prepara per un viaggio spirituale sul pianeta Arrakis mentre la Guerra Santa minaccia di distruggere tutta la civiltà conosciuta e il futuro appare come qualcosa di devastante.

Sul film

Denis Villeneuve affronta questa seconda parte di Dune con la calma e il rigore che la storia merita, dando tempo alle sue storie di svilupparsi e prendendosi il tempo necessario per far sì che una storia così complessa raggiunga il suo climax nelle sequenze finali.

È un film con grandi effetti visivi in cui ogni scena richiede settimane di lavoro, sia a livello di produzione che di CGI e interpretazione. Tutto è perfetto, tutto va come si deve ed è una di quelle storie che non potrebbe essere meglio girata, curata nei dettagli, accudita con cura e montata con precisione.

Riuscirà a catturare lo spettatore? Era la parte più difficile dei romanzi di Herbert, non perdersi tra tanti personaggi, tante storie che si mescolano l’una con l’altra. No, era impossibile raccontare tutto e, ciò che si racconta, è semplicemente perfetto e raccontato alla perfezione.

Un film freddo? Questo è stato imputato a Villeneuve, come lo è stato con Blade Runner o in altre delle sue numerose incursioni nella fantascienza. È anche un film con un proprio nome, quello del suo regista e sceneggiatore. Se vi piace il suo stile, vi piacerà e risulta molto meno freddo di altri suoi film.

Bene a livello interpretativo in ciò che questi tipi di film permettono. Villeneuve lascia agire e lascia che Zendaya ci mostri quanto è una grande attrice. Abbiamo altri grandi attori di supporto, come Javier Bardem o Christopher Walken, tutti loro brillano.

Dune – Parte due si distingue, come no, nel suo comparto di produzione, in uno di quegli adattamenti che sono così monumentali che, prevediamo, renderanno molto difficile le future adattamenti (se ce ne saranno) sull’opera di Herbert.

La nostra opinione

È l’adattamento letterario che segnerà questo decennio, e non possiamo fare a meno di rendergli quasi un omaggio a tutti i livelli. Un’opera che rende onore al cinema in tutte le sue sfaccettature e che lo consuma come quell’arte maggiore che coniuga narrativa, stile visivo e ritmo musicale.

Dune – Parte due ce l’ha tutto.

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Scrittore, fumatore di pipa e fondatore di MCM
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