“Due vite parallele” è un film cileno di Netflix con Elisa Zuleta e Francisca Lewin. È diretto da Maite Alberdi e basato sul libro di Alia Trabucco Zerán.
“Due vite parallele” è un film drammatico che, inizialmente concepito come un thriller, si trasforma gradualmente in un dramma intimista man mano che la storia si sviluppa. “Due vite parallele” sorprende per il suo approccio originale e per offrire una tipologia di cinema diversa, con una prospettiva e una visione completamente differenti da quelle a cui siamo abituati.
Trama
Una donna uccide a sangue freddo suo marito, davanti a tutti, in un ristorante e con un’arma da fuoco. Non ci sono dubbi sulla sua colpevolezza. Tuttavia, una donna che lavora per il tribunale percepisce una verità diversa negli occhi dell’assassina e, poco a poco, inizia a scoprire se stessa e a cambiare la propria vita.
Sulla pellicola
Una pellicola realizzata per l’attrice Elisa Zulueta: ricopre il ruolo principale, un ruolo complesso, difficile e ambiguo, un’opportunità per mettere in mostra le sue capacità, con la prospettiva di una diffusione internazionale che Netflix garantisce. Zulueta sfrutta magnificamente questa opportunità, offrendo un ritratto complesso e universale della donna, del suo ambiente e del suo ruolo nella società.
“Due vite parallele” inizia come un thriller per poi rivelarsi tutt’altro: è un ritratto psicologico di una donna con aspirazioni di universalità. È anche un eccezionale ritratto sociale del Cile degli anni ’50 e, allo stesso tempo, una storia profondamente femminista sulla liberazione e il ruolo della donna nella società.
Deluderà senza dubbio coloro che cercano un thriller in stile Hollywood, ma piacerà soprattutto a un certo segmento di donne e uomini interessati a un ritratto sociale dell’epoca, ben ambientato e intimo.
È una storia che esplora sia l’interiorità dei personaggi che il contesto sociale del Cile del 1955, dove la trama dell’omicidio è di minore importanza e serve principalmente come catalizzatore per la vera storia interiore di una donna che decide di prendere in mano la propria vita.
Dal punto di vista cinematografico, si tratta di un eccellente ritratto, narrato con un ritmo lento e con una certa inclinazione al melodramma, ma molto fedele al romanzo da cui è tratto.
Una pellicola che riesce a cogliere perfettamente il ritratto che intende rappresentare e a mantenere un tono coerente e adeguato.
Dove guardare “Due vite parallele”