“Afraid” è un film horror della Blumhouse con John Cho e Katherine Waterston.
La Blumhouse Productions ci conduce ancora una volta lungo i percorsi familiari che hanno cementato la sua reputazione come una delle case di produzione di maggior successo: film con premesse semplici che possono avere trame prevedibili, ma che hanno un successo affidabile.
“Afraid” non mira a rivoluzionare il genere fantascientifico, né cerca di stupirci con un’originalità rivoluzionaria o con concetti innovativi. Pensate a una fusione tra HAL di Stanley Kubrick e Alexa di Amazon e avrete un’idea abbastanza precisa di cosa aspettarvi.
Prevedibile, ma coinvolgente e prodotto con alta qualità.
Trama
Un dipendente di una prestigiosa agenzia pubblicitaria viene incaricato di testare un nuovo dispositivo a casa: un’IA simile ad Alexa, ma molto più avanzata.
Questa AI impara rapidamente, molto rapidamente, e non ci vuole molto prima che inizi a prendere decisioni da sola.
Informazioni sul film
“Afraid” affronta una sfida significativa per un film di fantascienza: non si avventura molto oltre il territorio che già conosciamo, né immagina mondi futuri che esistono solo nel regno dell’immaginazione. Qui abbiamo un’IA che, anche se un po’ evoluta, sembra fin troppo familiare: una sorta di versione più intelligente, più astuta e più sinistra di Alexa, ma ancora con una forte somiglianza con il dispositivo domestico intelligente di Amazon.
Mescolando questo con HAL, l’IA cinematografica originale con tendenze psicopatiche di “2001: Odissea nello spazio” (1968), si ottiene un film horror diretto che ricorda i classici per famiglie come “Poltergeist” (1982) e la natura classica, quasi televisiva.
Le sorprese sono minime, ma si tratta comunque di una produzione horror ben eseguita, con una sceneggiatura che, pur essendo molto prevedibile e ormai quasi troppo familiare, offre quell’intrattenimento facile e senza fronzoli che a volte desideriamo.
La nostra opinione
Un film semplice che, nonostante sia molto prevedibile, è realizzato con competenza.
Non è abbastanza terrificante da farci diffidare dall’uso dell’IA, né ci terrà svegli di notte.
È uno di quei film che offre un’unica esperienza di visione, intrattiene per un po’ e viene dimenticato in pochi minuti.