La mostra di debutto di Euridice Zaituna Kala analizza l’architettura urbana e l’ineguaglianza sociale.

Euridice Zaituna Kala. Nuit Américaine, 2024
Euridice Zaituna Kala. Nuit Américaine, 2024. Photographie digitale / digital photography. 50 x 40 cm
25/08/2024 - 12:02 EDT

La Galerie Anne Barrault è entusiasta di presentare la mostra personale inaugurale di Euridice Zaituna Kala, “En quelques gestes : as if two suns were setting “. Questa vetrina stimolante, in programma dal 31 agosto al 5 ottobre 2024, approfondisce l’intricata interazione tra l’architettura urbana e l’ambiente naturale, esaminando come gli interventi umani plasmano e talvolta sfruttano il paesaggio urbano.

Kala, illustre beneficiario della residenza di ricerca Villa Albertine per il 2022/2023, mira a mettere in luce il rapporto simbiotico tra l’architettura di New York City e il suo ambiente acquatico. Il suo lavoro mette a fuoco le dinamiche di dominazione radicate nel passato coloniale della città e introduce l’avvincente concetto di “città liquida”. Attraverso uno studio meticoloso, Kala ha esaminato la topografia di New York City, il suo contesto ambientale, la disposizione architettonica e gli abitanti che animano questi spazi. Ha prestato particolare attenzione al ruolo centrale dell’acqua, un elemento onnipresente che avvolge la città, delimitando i limiti dell’influenza umana sulla natura.

Ampliando le sue esplorazioni d’archivio, Kala si addentra nella ricca storia di New York City, rivelando come la sua crescita sia intricatamente legata all’oscuramento delle fonti d’acqua naturali, dal periodo della sua nascita fino all’epoca della colonizzazione. In origine, la nazione indigena Lenape risiedeva in quello che era un paesaggio di colline ondulate e fiumi fluenti, ora livellato per accogliere l’espansione urbana. Il termine stesso “Manhattan” deriva da “MannaHatta”, che significa “l’isola delle molte colline”, che da allora sono state soppiantate da grattacieli torreggianti.

La ricerca di Kala si estende alle pratiche architettoniche contemporanee, esaminando il concetto di architettura come forma di soft power. La sua attenzione si concentra in particolare sugli opulenti grattacieli residenziali di Manhattan, giustapposti a progetti di edilizia sociale occupati prevalentemente da comunità nere e latinoamericane. Questa giustapposizione sottolinea le forti disuguaglianze sociali che si manifestano nel paesaggio architettonico della città. Mentre i grattacieli si innalzano nello skyline, simboleggiando l’opulenza e il potere, i quartieri più umili sono alle prese con la minaccia incombente dell’innalzamento delle acque indotto dal cambiamento climatico.

Il corpo di opere presentato in questa mostra è il culmine della profonda ricerca che Kala ha condotto durante la sua residenza a New York. Attraverso la sua arte, invita gli spettatori a riflettere sulle complesse interdipendenze tra sviluppo urbano, narrazioni storiche e giustizia sociale.

Galerie Anne Barrault

51 Rue des Archives, 75003 Paris, France

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