Young Millionnaires: il dramma francese di Netflix esplora la giovinezza, la ricchezza e i limiti dell’amicizia

Una dramedy ambientata a Marsiglia, firmata da Igor Gotesman, che indaga come una fortuna improvvisa possa sconvolgere i legami adolescenziali in una storia di segreti, tensione e sottile satira.
05/08/2025 - 07:32 EDT
Young Millionnaires - Netflix
Young Millionnaires - Netflix

Young Millionnaires, la nuova commedia drammatica francese disponibile su Netflix, si sviluppa come un racconto di formazione dal tono satirico e misurato, ambientato nelle contraddizioni di Marsiglia. Ideata da Igor Gotesman, scritta insieme a Carine Prévôt e Mahault Mollaret, e realizzata sotto una direzione creativa coerente, la serie segue quattro diciassettenni che, grazie a un biglietto della lotteria giocato d’impulso, vincono 17 milioni di euro. Questo improvviso colpo di fortuna li catapulta fuori dalla quotidianità scolastica in un labirinto di segreti e dilemmi morali. Gotesman, che aveva già dimostrato nelle sue precedenti produzioni originali per Netflix la capacità di equilibrare finezza osservativa ed emozione controllata, mantiene qui una precisione tonale basata più sull’osservazione che sulla comicità esplicita. La narrazione procede con passo sicuro e calibrato.

Al centro di Young Millionnaires ci sono Samia, Léo, David e Jess, uniti dall’amicizia scolastica ma divisi da aspirazioni personali diverse. L’evento scatenante arriva quando si rendono conto che nessuno di loro ha l’età legale per riscuotere la vincita, e decidono quindi di coinvolgere la compagna Victoire, diciottenne apparentemente più autonoma, perché custodisca temporaneamente il denaro. Questa scelta apre crepe nei loro rapporti: l’amicizia si trasforma in negoziazione; la fiducia diventa un bene fragile. L’organizzazione pratica — nascondere grandi somme di denaro, andare in banca di nascosto e prepararsi allo stesso tempo per il baccalauréat — si trasforma in un esercizio di ingegno adolescenziale sotto pressione.

Young Millionaires
Young Millionaires

La struttura narrativa riesce a mantenere un equilibrio sottile. Ogni episodio si concentra su un’operazione specifica, ma collegata alle altre: mettere il denaro al sicuro, evitare i sospetti dei genitori, gestire la posizione di outsider di Victoire. Parallelamente, emergono momenti più personali: primi amori, ansia scolastica, tensioni familiari, ricerca di identità. Gli archi narrativi convergono verso un doppio climax: gli esami finali e il raggiungimento della maggiore età. Questo doppio conto alla rovescia colloca la serie in una tradizione che unisce thriller e romanzo di formazione.

Sul piano tematico, Young Millionnaires affronta lo scontro tra giovinezza e privilegi adulti. Il denaro non è qui soltanto un mezzo per il piacere o l’eccesso, ma rappresenta autonomia, desiderio, disuguaglianza e trasformazione. I sogni dei protagonisti — auto di lusso, abiti firmati, fugaci lampi di glamour — sono filtrati da un’esperienza limitata, spesso segnata dalla precarietà economica. La serie si interroga se la ricchezza conceda libertà o imponga nuove catene. Non moralizza; lascia che la tensione etica emerga in modo naturale, come conseguenza di come il potere possa alterare anche i legami più solidi.

Le interpretazioni si fondano sull’autenticità. Abraham Wapler, Malou Khebizi e Calixte Broisin-Doutaz conferiscono ai loro personaggi una sicurezza sottile, segnata da incertezze e fragilità. Sara Gançarski e Jeanne Boudier, nei ruoli di Victoire e Jess, esprimono con misura l’ambivalenza di chi si sente allo stesso tempo parte del gruppo e messo ai margini. La dinamica di gruppo è costruita con attenzione: gesti, silenzi, gerarchie non dette che aggiungono spessore. Non si tratta di recitazione fatta per impressionare, ma di interpretazioni che convincono attraverso dettagli credibili e vissuti.

I personaggi secondari arricchiscono l’ambiguità del mondo narrato. Genitori che notano cambiamenti apparentemente innocui ma che aumentano la tensione; un orientatore scolastico la cui battuta fuori luogo ha conseguenze inaspettate; insegnanti che oscillano tra indulgenza e sospetto. Tutti contribuiscono a creare realismo, evitando che il segreto dei ragazzi esista in un vuoto narrativo e collocandolo invece in una comunità pienamente credibile.

La regia e la messa in scena sono accuratamente calibrate per rafforzare i temi. Théo Jourdain, Mohamed Chabane, Tania Gotesman e lo stesso Igor Gotesman mantengono un’unità visiva attraverso motivi ricorrenti: camera a mano e inquadrature strette nelle scene di scambio clandestino, campi larghi elevati nei momenti di riflessione, composizioni statiche che sottolineano la distanza tra l’ambiente modesto e l’opulenza immaginata. Marsiglia, sia come ambientazione che come personaggio, è costantemente presente: colline ricoperte di vegetazione, facciate con graffiti, resti di giornate scolastiche, vedute sul mare. Questo sfondo urbano e periferico, raramente al centro delle narrazioni televisive francesi, accentua la distanza emotiva e sociale tra il quotidiano dei protagonisti e ciò che il denaro potrebbe offrire loro.

La colonna sonora — firmata dalla marsigliese Léa Castel insieme a Yoan Chirescu — enfatizza la doppia tonalità. Brani ritmici e pulsanti accompagnano i momenti di euforia; melodie in tonalità minore e dal sapore malinconico emergono nei momenti di diffidenza o nostalgia. La musica è usata con parsimonia, rafforzando il sottotesto emotivo senza sovrastarlo.

Sul piano stilistico, la scrittura evita un’eccessiva levigatura. I dialoghi suonano colloquiali, talvolta esitanti, talvolta consapevoli dei codici sociali: sintassi da messaggi di testo, scuse adolescenziali, ammissioni improvvise. Questa trama linguistica sostiene la verosimiglianza del linguaggio giovanile: un registro di transizione tra gergo, sincerità, ironia difensiva e vulnerabilità inattesa.

Dal punto di vista culturale, Young Millionnaires contribuisce all’espansione delle narrazioni francesi extra-parigine nel catalogo Netflix, ponendo Marsiglia al centro del racconto. Si inserisce in una tendenza globale che valorizza le identità regionali in storie di portata universale. I temi affrontati — ambizione economica, autonomia giovanile, complessità morale — superano i confini, ma il contesto sociale marsigliese conferisce loro un peso particolare.

La serie rifiuta risposte semplicistiche. Non presenta la ricchezza come salvezza assoluta né come corruzione totale, ma come un catalizzatore che mette a nudo fragilità latenti, riorganizza i rapporti di forza nelle amicizie ed evidenzia l’incompleta maturità dei protagonisti. Momenti di introspezione si alternano alla commedia, mostrando come ogni decisione influisca su relazioni, lealtà e identità personale.

Combinando sottigliezza tonale, caratterizzazione solida e tensione narrativa, Young Millionnaires si afferma come un contributo riflessivo al dramma giovanile contemporaneo, che preferisce l’osservazione attenta allo spettacolo e la precisione emotiva alla leggerezza. Il suo valore culturale risiede nel ritrarre un’adolescenza attraversata da responsabilità, caso e conseguenze. Non offre un finale chiaro — forse per ricordare che la giovinezza, anche con una fortuna in mano, resta provvisoria, incerta e profondamente umana.

Tutti e otto gli episodi di Young Millionnaires sono disponibili su Netflix dal 13 agosto 2025.

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