“Siviglia 1992” è una nuova serie Netflix diretta da Álex de la Iglesia. Ha come protagonisti Marián Álvarez e Fernando Valdivieso.
La nuova serie di Álex de la Iglesia, “Siviglia 1992”, fa il suo debutto su Netflix, presentandosi come un classico thriller psicopatico, ricco di omicidi e indagini poliziesche. La scelta della data di uscita, un venerdì 13, non potrebbe essere più azzeccata per questo genere di produzione.
In questa serie, de la Iglesia abbandona il terrore soprannaturale per immergerci in un thriller poliziesco che, sebbene segua fedelmente le convenzioni del genere, non si annovera tra le migliori opere della sua carriera cinematografica. La trama ruota attorno all’omicidio di un uomo, il cui corpo viene ritrovato in un incendio accanto a una figura di Curro, l’emblema dell’Expo ’92 di Siviglia. Il responsabile di un’azienda di sicurezza, amico della vittima, si trova coinvolto nell’indagine sulla morte del suo compagno, portandolo a svelare una trama intricata legata all’Esposizione Universale.
De la Iglesia, noto per le sue sorprese e i cambi di tono, con la sua abituale miscela di commedia e terrore, ci aveva abituati a creazioni originali e spesso sorprendenti. Tuttavia, “Siviglia 1992” non riesce a mantenere questa promessa. Il regista, nel tentativo di affrontare un thriller classico di omicidi, finisce per produrre un’opera troppo generica per un autore che ha fatto della sorpresa il suo marchio di fabbrica. La serie delude fin dall’inizio, mancando di quella scintilla creativa che ci si aspetterebbe.
Per quanto riguarda il cast, gli attori offrono una buona performance, con una menzione speciale per Fernando Valdivieso nel ruolo di un ex poliziotto ora alcolizzato e traumatizzato dalla perdita della sua famiglia. Tuttavia, la serie soffre di un problema di fondo: la storia non ha abbastanza sostanza per giustificare sei episodi. Il risultato è una trama che si rivela poco innovativa, poco audace e troppo ancorata ai cliché tradizionali del genere investigativo.
Per gli appassionati di Álex de la Iglesia, “Siviglia 1992” potrebbe risultare una delusione, mancando dell’umorismo che tanto caratterizza il regista. In questa occasione, sembra che de la Iglesia non abbia centrato l’obiettivo né nella scelta dell’argomento né nell’approccio cinematografico. La serie si perde in una storia di omicidi piuttosto banale, senza riuscire a catturare l’attenzione del pubblico come ci si aspetterebbe da un regista del suo calibro.
Nonostante questa battuta d’arresto, non c’è dubbio che de la Iglesia avrà altre occasioni per dimostrare il suo talento iconoclasta. “Siviglia 1992” può essere considerata come un esperimento non del tutto riuscito, ma che non mette in discussione le capacità del regista di sorprendere e innovare. Per ora, questa serie rimane un capitolo meno brillante nella sua filmografia, un promemoria che anche i grandi autori possono occasionalmente inciampare nel tentativo di esplorare nuovi territori narrativi.
Dove guardare “Siviglia 1992”
Il cast