Un nuovo documentario intitolato Rebel Royals: un’improbabile storia d’amore offre uno sguardo intimo sulla relazione tra la principessa Märtha Louise di Norvegia e la guida spirituale americana Durek Verrett. Il film, ora disponibile in streaming globale su Netflix, è incentrato sulla controversa unione della figlia primogenita del re Harald V di Norvegia e della figura di Hollywood che si identifica come sciamano. Il titolo del documentario inquadra la narrazione come un atto di sfida contro le istituzioni tradizionali, un tema che posiziona i suoi soggetti come protagonisti che sfidano le norme e le aspettative consolidate. Questa impostazione sposta la storia oltre i tipici contenuti incentrati sulla monarchia, per un’analisi più ampia dell’individualità che si scontra con le convenzioni, una collisione culturale che la regista Rebecca Chaiklin ha definito una “storia da pesce fuor d’acqua”.
Una narrazione d’amore sotto esame
Il documentario ripercorre il viaggio della coppia nel periodo precedente al loro matrimonio dell’agosto 2024. L’approccio narrativo è strutturato per portare gli spettatori dietro i titoli dei giornali, concentrandosi sulle dinamiche personali della loro relazione mentre pianificano il matrimonio, cercano una guida spirituale e affrontano l’intensa attenzione dei media e il giudizio del pubblico. Il film offre alla coppia una piattaforma per affrontare le controversie che li circondano, inquadrando gran parte delle critiche come radicate nel pregiudizio, in particolare nel razzismo e in un preconcetto contro le pratiche spirituali di Verrett. Verrett parla direttamente delle sfide di essere il primo uomo di colore a sposarsi in una famiglia reale europea, mentre la principessa Märtha Louise affronta la percezione di essere stata “sottoposta a lavaggio del cervello” e che Verrett sia “pericoloso per la famiglia reale”. Questo focus narrativo permette alla coppia di presentare la risposta del pubblico e dei media alla loro unione attraverso la lente delle proprie esperienze. La struttura del documentario prende in prestito anche le convenzioni dei reality show sulle celebrità, utilizzando il drammatico crescendo verso un evento importante della vita — il matrimonio — come motore narrativo centrale, un formato pensato per l’accessibilità e l’appeal di massa.
I protagonisti
La principessa Märtha Louise viene presentata con un’attenzione particolare al suo ruolo in evoluzione all’interno della monarchia norvegese. Come figlia primogenita del re Harald V e della regina Sonja, è quarta in linea di successione. Il documentario contestualizza la sua relazione con Verrett all’interno della sua lunga storia di allontanamento dalla vita reale ufficiale. Nel 2002, ha rinunciato al titolo di “Sua Altezza Reale” per intraprendere una carriera privata e, nel novembre 2022, si è ritirata da tutti i restanti doveri ufficiali per creare una “linea di demarcazione più netta” tra le sue attività commerciali e la Casa Reale. Questo ritiro formale dai doveri pubblici è stato un passo necessario che le ha garantito la libertà commerciale di impegnarsi in un progetto mediatico globale come questo documentario, riposizionando di fatto il suo status reale come un bene mediatico commerciabile. Sebbene mantenga il titolo di “Principessa” per concessione del padre, la sua carriera è da tempo legata a terapie alternative; si è descritta come chiaroveggente e in passato ha gestito un centro spirituale noto come la “scuola degli angeli”.
Durek Verrett è identificato come uno “sciamano di sesta generazione” e una guida spirituale con una clientela che ha incluso celebrità di Hollywood come Gwyneth Paltrow. Il documentario presenta la sua prospettiva sulla sua pratica spirituale, che descrive come una miscela di varie tradizioni globali. Funge anche da piattaforma per affrontare le significative controversie che circondano il suo passato e le sue convinzioni. Le critiche pubbliche si sono concentrate sulle sue affermazioni pseudoscientifiche, come l’idea che il cancro infantile possa essere il risultato dell’infelicità, e sulla sua promozione di teorie marginali, inclusa la sua auto-identificazione come una “specie ibrida di rettile e di Andromeda”. Il film offre a Verrett l’opportunità di gestire la sua reputazione pubblica e di presentare la sua visione del mondo direttamente a un pubblico globale, contestualizzata in modo empatico all’interno di una storia d’amore che potenzialmente riformula le sue dichiarazioni più controverse come aspetti fraintesi della sua pratica sciamanica.
Il team creativo e la produzione
Il documentario è diretto da Rebecca Chaiklin, regista nominata agli Emmy e nota per la serie Tiger King. Il team di produzione include il produttore vincitore di un Emmy Chris Smith, i cui crediti includono Fyre – La più grande festa mai avvenuta e Wham!. Il coinvolgimento di questi particolari cineasti indica il probabile tono e la portata del documentario. I loro lavori precedenti si sono concentrati su figure carismatiche e polarizzanti al centro di spettacoli mediatici, suggerendo che Rebel Royals mira a essere più di una semplice storia d’amore. Si posiziona come un’analisi culturale della celebrità moderna, dei sistemi di credenze e dei meccanismi del controllo mediatico. Le società di produzione dietro il progetto sono Library Films e Article 19 Films, entrambe con una solida reputazione nella narrazione di documentari. L’interesse di Chaiklin per il progetto sarebbe nato da un articolo di Vanity Fair, che, a suo dire, presentava la coppia come “personaggi inaspettati, selvaggi e carismatici”.
Rebel Royals: un’improbabile storia d’amore è stato presentato in anteprima mondiale su Netflix oggi, 16 settembre 2025.


 
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
 