Netflix lancia “Bon appétit, Maestà”, un dramma di cucina reale in cui gastronomia e potere si incrociano

15/08/2025 - 06:31 EDT
Bon appétit, Maestà
Bon appétit, Maestà

Romance storico sudcoreano costruito attorno al mestiere culinario, Bon appétit, Maestà sviluppa un time-slip eseguito con la disciplina di un ambiente di lavoro palaziale. La serie colloca la cucina reale come fulcro operativo del racconto, allineando rituale di corte, approvvigionamento, impiattamento e servizio con questioni di sovranità e gusto. Nata su tvN e disponibile globalmente su Netflix, combina fantasia storica, procedurale ambientato sul lavoro e romanzo sentimentale senza sacrificare la precisione del lessico gastronomico né l’etichetta di palazzo.

La narrazione segue la chef Yeon Ji-yeong, professionista contemporanea il cui apice di carriera in un élite concours francese viene bruscamente interrotto da un passaggio all’era Joseon. Inserita nella brigata di palazzo, deve soddisfare il re Lee Heon — monarca assoluto con un palato quasi forense — ricalibrando tecniche moderne su materiali, combustibili e utensili d’epoca. Il racconto ancora i conflitti a soglie sensoriali e logistica di cucina: gestione delle temperature, tempi di fermentazione, approvvigionamento stagionale e coreografia del servizio sotto sorveglianza. Ogni servizio diventa una negoziazione tra innovazione e ortodossia, appetito e autorità.

Bon appétit, Maestà
Bon appétit, Maestà

Il casting consolida il progetto con funzioni di ruolo nette. Im Yoon-ah guida nei panni di Yeon Ji-yeong, di fronte a Lee Chae-min come re Lee Heon; Kang Han-na compare come Kang Mok-ju nella gerarchia intima di corte e Choi Gwi-hwa interpreta il principe Je Seon, contrappeso nelle dinamiche di successione. L’ensemble si estende a figure di vertice e specialisti di cucina le cui responsabilità — forniture, controllo e banchetti cerimoniali — scandiscono di scena in scena la posta in gioco.

Dietro la macchina da presa, il regista Jang Tae-yoo orchestra la fusione tra spettacolo e artigianato; la sceneggiatura è accreditata a fGRD, con pianificazione di Studio Dragon e produzione di Film Grida e Jung Universe. Il progetto adatta il web novel Surviving as Yeonsan-gun’s Chef di Park Kook-jae, traducendone la premessa per la serialità televisiva e mantenendo un impianto d’epoca attento a costumi, oggetti di scena e metodi culinari.

Sul piano formale, la serie tratta la cucina come teatro strategico. La messa in scena e la disposizione degli attori enfatizzano la gerarchia di brigata; i primi piani si concentrano sul lavoro di coltello e sulle riduzioni; il servizio è messo in quadro come negoziazione — tra innovazione e tradizione, scarsità e cerimonialità. Il romance si sviluppa attraverso la prassi — mentorship, critica e fiducia incrementale — più che tramite il puro spettacolo, mentre la politica di palazzo si articola lungo catene di approvvigionamento, controllo dei menu e banchetti ritualizzati. Il risultato è un testo culturale che utilizza la gastronomia per interrogare il potere, con la distribuzione su Netflix che ne amplia la portata senza diluire la specificità d’epoca.

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