Netflix ha distribuito Yurena: superstar per sempre (Sigo siendo la misma), un lungometraggio documentario che offre la prima testimonianza senza filtri di María del Mar Cuena Seisdedos, l’artista conosciuta come Yurena. Diretto da Marc Pujolar e prodotto da Javier Calvo e Javier Ambrossi di Suma Content, il film funge da complemento fattuale a Superestar, la serie stilizzata in sei parti del creatore Nacho Vigalondo che drammatizza gli stessi eventi. Mentre la serie presenta un’interpretazione “magica” di un’epoca caotica, il documentario fornisce la verità senza fronzoli, permettendo a Yurena di reclamare una narrazione che le è stata violentemente strappata due decenni fa.
Lo spettacolo del “Tamarismo”
Il documentario analizza l’esplosione culturale dei primi anni 2000 nota come “Tamarismo”, un fenomeno diventato virale prima ancora che il termine esistesse. Rivisita la schiera di personaggi che gravitavano attorno a Yurena (allora conosciuta come Tamara), tra cui il cantautore Leonardo Dantés, il veggente Paco Porras, l’intrattenitore Tony Genil e le figure mediatiche Loly Álvarez e Arlequín. Attraverso filmati d’archivio, il film rievoca i momenti surreali che hanno definito la televisione di seconda serata, da Porras che lanciava ortaggi alla cantante in studio alla bizzarra inaugurazione di un banco di frutta a Vallecas. Il film esamina il paradosso centrale della carriera di Yurena: mentre i media etichettavano senza sosta lei e la sua cerchia come “friki”, lei otteneva un successo commerciale senza precedenti. Il suo singolo “No cambié” ha dominato le classifiche spagnole per nove settimane consecutive, ottenendo un Disco d’Oro e superando le vendite di superstar internazionali come Madonna e i Backstreet Boys. Il suo album di debutto, Superestar, era un’opera synth-pop sofisticata con contributi di musicisti stimati come Carlos Berlanga e Nacho Canut, rivelando una profondità artistica deliberatamente ignorata dallo spettacolo mediatico.
Il prezzo della fama: un linciaggio mediatico
Il nucleo del documentario è un’analisi cruda del lato oscuro di questa fama, un’esperienza che Yurena descrive come un “linciaggio mediatico” durato anni. Il film presenta una cronaca schietta dell’ostilità pubblica che ha subito, tra cui aggressioni fisiche, lanci di uova nella sua città natale di Santurce e abusi verbali pubblici da parte di altre celebrità. La narrazione non nasconde il profondo tributo psicologico di questa campagna sostenuta di ridicolo e calunnia, che includeva false accuse di essere una prostituta o un uomo. Yurena parla candidamente di essere stata così distrutta psicologicamente da tentare il suicidio in due occasioni, affermando di voler “solo riposare” dagli abusi incessanti. Il documentario inquadra questi eventi come il prodotto di un ambiente mediatico la cui crudeltà sarebbe vista in modo molto diverso oggi, forzando una resa dei conti culturale con il costo umano dello spettacolo pubblico.
La difesa incrollabile di una madre
Centrale nella storia di Yurena è sua madre, Margarita Seisdedos, scomparsa nel 2019 dopo una lunga malattia. Il film la ritrae non come un personaggio secondario, ma come la co-protagonista della vita di Yurena: una “madre coraje” (madre coraggio) che ha lasciato la sua vita per trasferirsi a Madrid e difendere sua figlia contro tutto e tutti. Margarita è diventata un’icona mediatica a pieno titolo, famosa per le sue apparizioni televisive combattive e la sua borsetta, che secondo la leggenda conteneva un mattone per proteggersi. Il film esplora come questa immagine pubblica, sebbene spesso derisa, fosse l’armatura esterna di un amore materno feroce e incondizionato. Yurena rivela che il dolore provato per gli attacchi pubblici a sua madre era persino più grande di quello per gli attacchi a se stessa. Il documentario si pone come un tributo postumo, un progetto che Yurena crede sia un “dono dal cielo” inviato da sua madre come forma di giustizia cosmica.
La reinvenzione di una sopravvissuta
Il film narra le conseguenze della fama iniziale di Yurena, inclusa la causa legale intentata dalla cantante di bolero Tamara Macarena Valcárcel Serrano che la costrinse ad abbandonare il suo nome d’arte. Dopo un breve e infruttuoso passaggio a “Ámbar”, adottò Yurena e prese la decisione consapevole di sparire. Per quasi cinque anni, gestì la sua discoteca a Madrid, rifiutando numerose offerte per interviste e reality show. Il suo ritorno nel 2012 segnò una completa reinvenzione. Assumendo il pieno controllo della sua carriera, autofinanziò e autoprodusse una nuova direzione musicale incentrata sulla dance e l’EDM, pubblicando singoli in lingua inglese come “Go” e la hit virale “Around the World”. Questa nuova fase le portò un inaspettato successo internazionale, incluse tournée in Cina, e consolidò il suo status di figura permanente nella cultura pop spagnola attraverso apparizioni in reality show come Hotel Glam, L’Isola dei Famosi e GH Dúo.
Rivincita ed eredità
Yurena: superstar per sempre è un ritratto commovente ed essenziale che funge da atto definitivo di rivendicazione. Umanizza le persone dietro le caricature televisive e racconta una potente storia di resilienza personale di fronte a una schiacciante crudeltà pubblica. Il film ridefinisce Yurena non come uno spettacolo mediatico o un “giocattolo rotto”, ma come una sopravvissuta che ha sopportato un calvario che avrebbe distrutto la maggior parte delle persone, solo per riemergere più forte e, infine, padrona della propria storia. Dandole l’ultima parola, il documentario consolida la sua eredità di superstar che, contro ogni probabilità, è ancora in piedi.
Il documentario Yurena: superstar per sempre, insieme alla serie Superestar, è stato presentato in anteprima mondiale su Netflix il 18 luglio 2025.