Tuttavia, la serie vira immediatamente verso il suo vero fulcro. Lo stesso Marine infrange questa immagine monolitica, dichiarando: «Ma pensiamo anche… Abbiamo dei sentimenti, okay?»
Questa contrapposizione è l’asse centrale del progetto. La sinossi ufficiale promette uno “sguardo dall’interno” sia sui “rigorosi addestramenti” sia sui “momenti emotivi” che definiscono la vita militare. L’obiettivo è bilanciare la cronaca della preparazione militare con un’esplorazione della “complessità emotiva”, documentando “le storie umane dietro le uniformi”.
Il Crogiolo del Pacifico. Lo scenario della serie è la 31a Unità Spedizionaria dei Marine (MEU), descritta come la “forza in stato di allerta” (force in readiness) dell’esercito statunitense nella regione del Pacifico. Con base a Okinawa, Giappone, è l’unica “unità spedizionaria dei Marine permanentemente dislocata in avanti”. Questa unità è la “forza di risposta rapida” incaricata di “rispondere a crisi e conflitti”, e la serie segue i suoi membri mentre conducono “esercitazioni di combattimento ad alto rischio”.
Per catturare questa realtà, alla produzione è stato concesso un “accesso senza precedenti” al Corpo dei Marine degli Stati Uniti. La serie di Netflix, composta da quattro episodi di 45 minuti, è stata montata nel corso di diversi mesi. Il supervisore al montaggio, James Haygood, ha osservato che “i vertici militari ci hanno sorpreso… sostenendo la nostra spinta a raccontare le storie vere, e a volte controverse, dei personaggi”. Questa dichiarazione suggerisce che l’accesso si è esteso oltre le operazioni per includere complesse narrazioni personali. Per aiutare il pubblico a navigare in questo mondo ermetico, un team grafico ha creato “schemi di navi e mappe” allo scopo di “mantenere il pubblico visivamente informato mentre il programma naviga in una storia complessa con una terminologia ampia e una geografia globale”.
Una Storia di Formazione. Il progetto di Netflix evita il tradizionale documentario militare, definendosi invece come una “docuserie di formazione” (coming-of-age docuseries). Il Corpo dei Marine è presentato come un catalizzatore per la trasformazione personale, con un chiaro focus sui “giovani Marine” che ne sono protagonisti. La narrazione è costruita attorno al processo di “creare legami”, un concetto che evolve in “fratellanza” (brotherhood) e “cameratismo”. Il documentario cerca di catturare “la dedizione e la resilienza di una nuova generazione di membri del servizio” mentre imparano a “crescere insieme in mare”. L’obiettivo è illuminare il “terreno emotivo” della loro esperienza: “momenti di dubbio”, “isolamento” e le “relazioni reali” che si formano sotto pressione estrema. James Haygood ha confermato questa scoperta nel materiale, affermando: “una volta che abbiamo scavato in questo materiale, abbiamo scoperto personaggi davvero complessi ed emotivi”.
La Fusione Creativa. Il duplice approccio della serie – autenticità militare e dramma intimo dei personaggi – si riflette nel suo team di produzione. La regia è di Chelsea Yarnell, nota per acclamati progetti Netflix come “Cheer” e “America’s Sweethearts: Dallas Cowboys Cheerleaders”. La sua specialità in “storie incentrate sulla squadra” è bilanciata dall’esperienza dei produttori. La serie è una coproduzione di Amblin Documentaries e Lucky8 TV. Il team di Amblin è legato a prestigiose narrazioni belliche come “Band of Brothers – Fratelli al fronte” e “Salvate il soldato Ryan”. Inoltre, il produttore esecutivo Sebastian Junger è una figura nota per le sue “narrazioni militari” crude e autentiche. Il team di produzione esecutiva è completato da Darryl Frank e Justin Falvey, presidenti di Amblin, insieme a Kimberly Woodard, Greg Henry, Isaac Holub e George Kralovansky. Katie Goldstein e Arielle Kilker sono co-produttrici esecutive. Frank e Falvey hanno descritto il documentario come “uno sguardo avvincente e importante dietro le quinte” ed hanno espresso gratitudine per la fiducia nel raccontare “storie oneste e complesse”.
“MARINES” si preannuncia come un “ritratto autentico” e una “esplorazione profondamente umana” di una nuova generazione, concentrandosi meno sulla geopolitica e più sul cameratismo e sulla crescita personale sotto una pressione straordinaria.
I quattro episodi di “MARINES” debutteranno su Netflixx il 10 novembre.

