Mags torna con Herified: una dichiarazione pop sulla fascinazione, la visibilità e il “grande amore”

mags by Kristine Sokolowski
Alice Lange
Alice Lange
Alice Lange è appassionata di musica. Ha fatto parte di diversi gruppi musicali nella parte produttiva e ora ha deciso di portare la sua esperienza nel...

La pop artist di Copenaghen mags (Margrethe Tang) presenta Herified, un album di otto brani che traduce desiderio, autoriconoscimento e visibilità queer in un linguaggio pop elettronico limpido. Conceputo come un progetto affermativo sulla conquista dell’amor proprio e sull’assunzione di sé nello spazio pubblico, il disco fa della narrazione personale il motore di un songwriting diretto e melodico.

Il concept ruota intorno a una parola: “fascinazione”. Sulla scia delle serie dei ninfei di Monet, Herified torna più volte al tema dell’amore da angolazioni diverse—euforia, peso emotivo, disordine, cristallinità—senza perdere coerenza stilistica. Il titolo stesso rende concreta l’azione: trasformare il sostantivo “her” in verbo con “-ified” per segnare il passaggio dalla consapevolezza al fare. In pratica, significa convertire il sentimento in movimento e l’intimità in canzoni pensate per l’immediatezza.

Nel corso degli otto brani, mags alterna strofe dal tono diaristico a ritornelli nitidi costruiti su hook efficaci, spaziando tra trame elettroniche giocose e ballate dal respiro ampio. La produzione privilegia la chiarezza alla stratificazione, lasciando spazio a una vocalità senza artifici che rispecchia i poli tematici del disco: l’ebbrezza e l’apprensione che accompagnano il desiderio quando viene vissuto apertamente e nominato senza eufemismi.

Il progetto è anche una presa di posizione sulla rappresentazione. Cresciuta nella campagna danese con pochi modelli femminili queer visibili, mags propone Herified come un correttivo al canone pop ereditato. Mettere al centro narrazioni di donne che amano donne non è provocazione né richiesta di speciale attenzione: è normalità. Queste storie appartengono alle canzoni d’amore mainstream; la loro scarsità riguarda la visibilità, non l’universalità.

La lead single “blue” condensa la tesi del disco in una celebrazione schietta dell’innamoramento. Dove gli standard radiofonici hanno a lungo seguito lo schema “ragazzo-incontra-ragazza”, “blue” fissa un’altra premesse: nominare il romanticismo queer con naturalezza e fiducia nella sua risonanza. Il brano funziona insieme come traguardo personale e manifesto artistico: l’amore è universale proprio perché non ha genere, e il compito del pop è affermarlo con precisione e misura.

Anche la sequenza dei brani sostiene questo impianto. Passaggi leggeri e frizzanti convivono con momenti più lenti e gravidi, tracciando una mappa affettiva che rifiuta di scegliere tra slancio e resa dei conti. A tenere insieme l’insieme è l’intenzione: la visibilità come pratica, non posa; l’artigianato come veicolo di testimonianza; e la fascinazione come disciplina che mantiene un unico soggetto—l’amore—aperto a variazioni concrete e inesauribili.

In un panorama pop nordico riconosciuto per rigore e limpidezza, Herified suona come un’affermazione compatta e deliberata. Il disco consolida la voce di mags—diretta e colorata—e al tempo stesso amplia il perimetro di chi può occupare il centro del racconto più duraturo della pop music. Ne risulta un album insieme personale ed espansivo, intimo e pubblico, sorretto dalla convinzione che la conoscenza di sé acquisti forza quando si fa melodia.

Data: 5 settembre 2025.

Etichettato:
Condividi questo articolo
Nessun commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *