Naotaka Hiro: “Two Worlds”– The Box, Los Angeles

Nella sua ultima mostra presso The Box, Naotaka Hiro esplora le radici del suo processo artistico, risalendo agli inizi della sua pratica quando si trasferì in America a 18 anni. Il titolo, Two Worlds, che fa riferimento alle basi psicologiche della sua opera, è anche il nome della firma della mostra: un dittico composto da una coppia di pannelli in legno monumentali (108” x 156”), installato in una stanza separata. Riempendo lo spazio con le sue dinamiche astrazioni speculari, Two Worlds (2024) materializza un processo inconscio/conscio in due fasi, in una relazione affiancata.

Gli sforzi iniziali di Hiro si concentravano sul cinema e sulle performance. A causa delle difficoltà di comunicazione in inglese come seconda lingua, realizzava le sue opere da solo, fungendo contemporaneamente da attore e regista. Questo approccio a doppia funzione – costantemente oscillando tra recitare e dirigere, filmare e post-produzione – è stata la genesi dei “due mondi” nella sua pratica odierna. Come ha spiegato lui stesso: “Credo che la mia pratica artistica, che sia disegno o pittura, abbia due fasi. La prima fase è più soggettiva, intuitiva e organica, mentre la seconda fase è più oggettiva e vigile. Ripeto queste fasi diverse volte, e quasi due personalità continuano a concordare e scontrarsi durante l’intero processo di pittura.”

Questa mostra mette in luce i modi in cui le idee precedenti emergono nuovamente nelle ultime opere dell’artista: presentati insieme a Two Worlds ci saranno una coppia di nuove sculture, ciascuna basata su uno stampo facciale in silicone del video di Hiro del 2013 The Pit (Dancer with Golden Lips). In quel video, anch’esso in mostra nell’esibizione corrente, Hiro indossa una maschera al contrario in modo che le sue labbra formino un buco nella parte posteriore della testa. Spinto da quel vuoto ineffabile e dall’inquietante inversione, l’artista ha prodotto una sequenza di movimenti delle sue labbra come un tipo di danza, uno studio delle parti dei nostri corpi fisici e psicologici che non sono mai visti o compresi.

Basate su quella maschera originale, le due nuove sculture in mostra – Caving (Bronzo) e Two Mouths (Acciaio Inossidabile), entrambe datate 2013/2024 – mettono in conversazione una coppia di mondi. Le parti sinistra e destra di un volto sembrano appartenere a due cosmi diversi: due personalità coesistenti in un solo corpo.

In mostra ci sarà anche la nuova pittura monumentale The Swimmer (2024), la più grande di una serie di opere su tela non stirate di Hiro in cui utilizza il suo corpo come strumento, integrando fisicamente la sua presenza corporea nella tela, nei coloranti, nelle vernici e nei bastoncini di olio tramite corde e pulegge. Descrivendo questo processo, ha detto:

“Muoversi lungo i 25 piedi da un’estremità all’altra con spray e bastoncini di olio sembrava nuotare nell’oceano, essere sballottato dalle onde o arrampicarsi su e giù per montagne e valli. L’esperienza di salire e scendere sulla tela piegata, spruzzando coloranti e strofinando con bastoncini di olio era come affrontare un paesaggio marino impegnativo. I punti e le linee sulla pittura significano i segni lasciati dalla lotta con il materiale e la dimensione della tela. Alla fine, mi sentivo come se stessi costruendo una zattera sull’oceano per salvarmi. Senza di loro sarei annegato.”

Insieme, le opere in questa mostra sono testimonianze della resistenza e della presenza esplosiva di un artista, prove del potere e dell’energia radicati nell’esplorazione di Hiro di due mondi che non sono isolati l’uno dall’altro ma in uno stato costante di tensione e mutualità.

Naotaka Hiro (nato nel 1972, Osaka, Giappone)

Naotaka Hiro vive e lavora a Los Angeles. Ha conseguito il B.F.A. presso l’Università della California, Los Angeles nel 1997 e l’M.F.A. presso il California Institute of the Arts nel 2000. Mostre personali includono In the Ravine presso Misako & Rosen, Tokyo (2019); Subterranean & Wanderer presso Brennan & Griffin, New York (2019); e Peaking presso The Box, Los Angeles (2016); In the Ravine, Misako & Rosen, Tokyo (2019); Armor, The Box LA, Los Angeles (2021); Green Door, Herald St., Londra (2021); Sand-Man, Bortolami, New York (2022). Recenti mostre collettive includono Seven Stations: Selections from MOCA’s Collection presso MOCA, Los Angeles (2020); In the Meanwhile… presso il Santa Barbara Museum of Art (2020); 50+50: A Creative Century from Chouinard to CalArts, REDCAT, Los Angeles (2020); Le Hanger presso Maison de Rendez-Vous, Bruxelles (2020); Made in L.A. 2018, Hammer Museum, Los Angeles; A Modest Proposal presso Hauser & Wirth, New York (2016); Men in LA: Three Generations of Drawings: Naotaka Hiro, Paul McCarthy, and Benjamin Weissman (2014) presso The Box, Los Angeles; New Abstracts: Recent Acquisitions, LACMA (2022), Los Angeles; Shadow Tracer: Works on Paper, Aspen Art Museum, Aspen (2023); Painting Paintings, Museum of Modern Art, New York (2024).

Lisbeth Thalberg
Lisbeth Thalberghttp://lisbeththalberg.wordpress.com
Giornalista e artista (fotografo). Redattore della sezione arte di MCM.
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