Tom Hardy è il protagonista di “Havoc”, un attesissimo thriller iperviolento di Netflix. Il film porta l’inconfondibile marchio di Gareth Evans, un regista noto per la sua visceralità e le sue storie crude. “Havoc” non delude sotto questo aspetto, offrendo una coreografia di violenza piuttosto esagerata in una storia che si muove da una sequenza (violenta) all’altra (ancora più violenta) senza soluzione di continuità.
“Havoc” è tutto atmosfera, ritmo, estetica noir e violenza di strada. Un’ambientazione e un’estetica che ricordano Sin City (2005) e ci presentano personaggi trascinati dall’estetica stessa del film. Un’opera scritta e diretta da Gareth Evans in cui il suo stile si impone al 100%: violenza, atmosfera e personaggi che sono semplicemente lì per adempiere al loro ruolo nella storia. Detto questo, se amate i thriller violenti, è uno spettacolo.
Navigando nei Bassifondi di una Città
La miccia di Havoc si accende con uno scambio di droga finito disastrosamente male. Questo incidente iniziale lancia il protagonista del film, Walker, interpretato da Tom Hardy, in una disperata lotta per la sopravvivenza e la verità. Walker viene costantemente descritto come un “detective ammaccato”, suggerendo un uomo che opera al limite, forse al di fuori delle linee ufficiali o profondamente infiltrato nei sistemi corrotti della città. È costretto a navigare in un infido sottomondo criminale che minaccia di consumare l’intera metropoli.
La missione centrale di Walker si cristallizza attorno alla necessità di salvare Charlie (Justin Cornwell), il figlio separato di un politico potente e corrotto di nome Lawrence (Forest Whitaker). Questo compito è tutt’altro che semplice, spingendo Walker a un confronto diretto con i propri demoni del passato e costringendolo contemporaneamente a svelare una pervasiva “fitta rete di corruzione e cospirazione” che avvolge il cuore della città. Il motto del film, “Nessuna legge. Solo caos”, sottolinea crudamente la rottura dell’ordine e la criminalità diffusa che Walker deve affrontare.
Walker si ritrova inseguito da numerose fazioni contemporaneamente: un sindacato criminale vendicativo, identificato in alcune recensioni come potenzialmente le Triadi cinesi in cerca di vendetta per membri della famiglia uccisi; un’unità di poliziotti corrotti guidata dal personaggio di Vincent (Timothy Olyphant), che apparentemente condivide un oscuro passato con Walker; e potenzialmente anche elementi sospettosi all’interno del suo stesso dipartimento di polizia. Nel frattempo, anche il figlio del politico, Charlie, e la sua ragazza, Mia (Quelin Sepulveda), sono disperatamente in fuga da questi stessi gruppi violenti, essendo stati falsamente implicati nell’incidente iniziale.
Questa caotica caccia si svolge sullo sfondo di una cupa stagione natalizia in un’anonima e ambigua metropoli americana – un paesaggio urbano crudo e infestato dal crimine, portato in vita principalmente attraverso estese riprese a Cardiff, in Galles.

Gli Attori
Tom Hardy interpreta il Detective Walker Mackey. Walker incarna l’archetipo del poliziotto cinico e logorato, oppresso da trasgressioni passate ma potenzialmente alla ricerca di un percorso verso la redenzione. Hardy, che è anche produttore del film, apporta la sua caratteristica intensità e “presenza velenosa” al ruolo, completa di un accento distintivo. Forest Whitaker interpreta Lawrence, il politico corrotto il cui figlio è in pericolo. Timothy Olyphant incarna Vincent, il capo di una task force speciale di poliziotti corrotti con un passato condiviso e potere su Walker. Jessie Mei Li assume il ruolo di Ellie, la partner temporanea di Walker. Justin Cornwell è Charlie, il figlio separato del politico intrappolato nel fuoco incrociato, insieme a Quelin Sepulveda nei panni della sua ragazza Mia, anch’essa in fuga. Luis Guzmán appare come Raul, una figura del sottomondo cittadino, e Yeo Yann Yann interpreta una possibile antagonista, forse la capa del sindacato criminale vendicativo. Il cast include anche volti noti come Sunny Pang (un frequente collaboratore di Evans), Michelle Waterson, Xelia Mendes-Jones e Richard Harrington.
Il Tocco di Gareth Evans
Il regista gallese si è costruito una formidabile reputazione come maestro moderno del cinema d’azione con i suoi elettrizzanti film epici di arti marziali indonesiane The Raid – Redenzione e The Raid 2: Berandal, così come la brutale serie televisiva Gangs of London. “Havoc” segna il suo ritorno alla regia di lungometraggi dopo una pausa di sette anni dal suo film horror del 2018, Apostolo, portando la sua visione distintiva sulla piattaforma Netflix grazie a un accordo esclusivo.
Lo stile caratteristico di Evans è presumibilmente in piena mostra in “Havoc”. La sua regia delle sequenze d’azione è elogiata come “sapientemente coreografata”, guidando l’occhio dello spettatore attraverso un caos meticolosamente orchestrato. L’enorme volume di sparatorie è un elemento notevole, descritto come un “torrente impossibile di proiettili”. Qualcuno ha detto che il film contiene “più proiettili sparati che in una partita di Call of Duty”. Il combattimento enfatizza i riflessi rapidi e l’efficienza selvaggia rispetto agli elaborati scambi corpo a corpo, allineandosi con la dichiarazione di Evans secondo cui “non sarebbe mai stato un film di arti marziali” ma qualcosa di più crudo.
Un cinetico inseguimento iniziale in auto, nonostante i suggerimenti di un forte miglioramento digitale, imposta un tono frenetico. Forse la sequenza più discussa è una spettacolare ed estesa rissa all’interno di una discoteca, dove Evans scatena la sua telecamera con vertiginose panoramiche e movimenti dinamici per catturare la brutalità multiforme. Questa sequenza, insieme ad altre, mostra la destrezza tecnica che Evans apporta alla messa in scena dell’azione, che appare sia caotica che precisamente controllata.
Questo assalto viscerale è completato dall’estetica del film, catturata dal direttore della fotografia abituale di Evans, Matt Flannery. Le immagini sono crude e materiche, impiegando colori vibranti contro l’ambiente urbano prevalentemente oscuro e squallido. L’esperienza uditiva è altrettanto intensa, con un intricato sound design che conferisce firme distintive alle varie armi, supportato da una colonna sonora propulsiva accreditata principalmente al compositore Tyler Bates. Sebbene Evans sia noto per spingere i confini del cinema d’azione, il posto di Havoc all’interno della sua filmografia suscita discussione. Rappresenta un adattamento del suo stile a una cornice da thriller criminale occidentale, integrando star di Hollywood e un’enfasi diversa sul combattimento.
Dietro le Quinte – Il Lungo Cammino Verso l’Uscita
La genesi di Havoc risiede nell’accordo esclusivo multi-film di Gareth Evans firmato con Netflix nel febbraio 2021, con questo progetto annunciato come la prima impresa sotto quella partnership. Tom Hardy si è unito per recitare e produrre fin dall’inizio, segnalando un impegno significativo sia dalla piattaforma che dall’attore. Membri chiave del cast come Forest Whitaker, Timothy Olyphant e Jessie Mei Li si sono uniti nei mesi successivi.
Significativamente, la produzione ha scelto Cardiff, in Galles, come location principale per le riprese. Acclamato dal governo gallese come “uno dei più grandi film mai prodotti in Galles”, il progetto mirava a lasciare un “retaggio duraturo per i cineasti” nella regione. La presenza di una star come Hardy ha generato attesa a livello locale, con avvistamenti segnalati in luoghi come Barry Island Pleasure Park e fuori dalla Brangwyn Hall di Swansea durante l’estate del 2021.
Nonostante questo slancio iniziale, il percorso verso l’uscita si è rivelato insolitamente lungo, illustrando alcune complessità inerenti alle produzioni di streaming su larga scala. La timeline del film si è estesa considerevolmente oltre le aspettative iniziali. Le riprese principali sono iniziate l’8 luglio 2021 e si sono concluse il 22 ottobre 2021. Tuttavia, sono state necessarie riprese aggiuntive (reshoots) che si sono svolte per due settimane nel luglio 2024, ritardando la data di uscita finale su Netflix fino ad aprile 2025.
Il significativo intervallo tra il completamento iniziale alla fine del 2021 e le riprese aggiuntive a metà del 2024 è stato dovuto a diversi fattori. Il regista Gareth Evans ha confermato che le riprese aggiuntive erano necessarie ma hanno subito ritardi a causa di conflitti di programmazione e dello sciopero SAG-AFTRA che ha colpito numerose produzioni in tutto il settore. Gli impegni di Tom Hardy con altri progetti importanti, inclusi i sequel del franchise Venom e The Bikeriders, hanno contribuito anch’essi alle sfide di programmazione che hanno esteso la tempistica di post-produzione. Questo percorso evidenzia come gli ambiziosi progetti di streaming, dipendenti da talenti di alto livello e suscettibili a interruzioni esterne, possano talvolta operare su orari più flessibili, sebbene lunghi, rispetto al modello tradizionale di uscita nelle sale, consentendo fasi estese di post-produzione e rifinitura.
La Nostra Opinione
“Havoc” è uno spettacolo alla Gareth Evans. Potrebbe non essere il suo miglior film, ma contiene tutta la sua firma: una coreografia magnificamente eseguita a livello visivo in cui primeggiano la violenza e l’ambientazione. La storia passa in secondo piano: è uno di quei film che abbiamo visto mille volte: un detective molto provato che lotta contro mafie e narcotrafficanti.
La storia è un pretesto, perché qui ciò che conta è l’ambientazione, mostrare i bassifondi della città e offrire sequenze di qualità esagerando in ogni momento la violenza delle scene. Un film che è, in fondo, una coreografia molto estetica di ambientazione, eccellente fotografia e un Tom Hardy al centro di un film d’azione violento, molto violento e con molte sparatorie.
Uno spettacolo con l’inconfondibile firma di Gareth Evans.
Buona visione.
Dove guardare ‘Havoc’