Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice è un film diretto da Zack Snyder con Sofia Boutella. Con Michiel Huisman, e Ed Skrein.
“Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice” ci porta alla fine di questa storia di contadini e signori prepotenti che hanno chiesto più di quanto il popolo potesse dare e … è scoppiata una rivoluzione.
In questa seconda parte abbiamo un film in due parti ben distinte: la preparazione per la battaglia e la battaglia stessa. Interessanti entrambe, con tutto lo spirito epico esagerato di Zack Snyder che, non possiamo negarlo, è rimasto fedele al suo stile.
Questo film non deluderà i suoi fan, gli incondizionati di questo stile pomposo, peculiare ed efficace che trova in questa battaglia intergalattica un altro capitolo in questo manuale di stile Zack Snyder in cui trasforma ciascuno dei suoi film.
Un finale che, tuttavia, non lascia grandi sorprese date le premesse e tutto si sviluppa nel tono che ci aspettiamo nell’avventura futuristica più classica che si conclude nella grande battaglia.
Sul film
I grandi iconi dell’arte, sia nella pittura, scrittura o cinema, corrono il grande rischio di cadere nella ripetizione, cercando costantemente quel momento di gloria e genialità che, ripetuto fino alla sazietà, finisce per non sorprendere. Questo è ciò che accade al suo creatore, Zack Snyder, che rimane altrettanto geniale come in 300, ma sono passati alcuni anni e ciò che erano novità a livelli di inquadratura e tecnica di produzione, oggi sono diventati inequivocabili segni di uno stile tanto personale quanto innovativo (al suo tempo).
È vero, è evoluto, ma l’epica e i grandi discorsi di 300 sono ancora lì, la forza incontenibile e quello stile vicino al fumetto. “Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice” ci rivela qualcosa di nuovo rispetto allo stile già noto? No, per niente, non c’è una ricerca di un nuovo linguaggio né la storia è abbastanza innovativa, e ciò che minacciava nel primo film di diventare il nuovo Star Wars (che era già stato inventato) finisce per darci il finale più classico possibile.
Spettacolare, sì, senza deludere perché tutte e ciascuna delle sue immagini sono spettacolari, ma lo stile unico del suo creatore rimane quello che abbiamo già visto e ammirato in precedenza, quello che conosciamo e che sorprese qualche decennio fa e che, con il passare degli anni, sembra rimanere lo stesso in una ripetizione di quella genialità a cui siamo già abituati.
Le storie cambiano, ma lo stile permane.
In “Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice” quasi tutto è riservato per la fine, ad eccezione di alcuni flashback spettacolari a livello estetico della prima parte. Tutta la polvere da sparo, tutto lo sviluppo e tutti i personaggi destinati a un’ultima battaglia che deciderà tutto. Più classico, impossibile, e non è che il film sia lì per cambiare i principi dell’epica.
È perfetta in questo senso, tecnicamente meravigliosa e proprio ciò che il suo creatore voleva fare: il futurismo più classico in una storia di eroi e cattivi, di ricchi e poveri e dell’impero ingiusto contro i contadini onesti.
La nostra opinione
Senza deludere, non finisce di impressionare né di cambiare lo stile che già conoscevamo. Essendo un film fantastico in tutti i suoi aspetti tecnici, ci lascia desiderare un nuovo sapore a un altro livello, estetico o narrativo.
Perfetta, ma senza la ciliegina sulla torta della novità.