“Omen – L’origine del presagio” è un film del 2024 scritto e diretto da Arkasha Stevenson con Nell Tiger Free. Con Ralph Ineson, Sônia Brag e Bill Nighy.
Hulu l’ha fatto di nuovo: la piattaforma di streaming ha preso il classico horror “The Omen” (1976) e l’ha trasformato in una precuela che, rispettando l’originale in ogni momento, ci racconta come è avvenuta la nascita di Damien. Lo fa con molti effetti, con un grande senso dello spettacolo e, soprattutto, con un profondo rispetto e venerazione per uno dei migliori film horror di tutti i tempi.
Argomento
Una novizia che arriva per prendere i suoi voti come suora si ritrova coinvolta in una trama demoniaca di sacerdoti che cercano di riportare l’anti-Cristo in vita.
“Omen – L’origine del presagio”: un grande omaggio e al contempo un film innovativo
È difficile non fare confronti, specialmente quando si tratta di una precuela di, appunto, un classico del cinema horror degli anni ’70. Inoltre, era un terrore psicologico, religioso e con un’atmosfera che ci ha tutti sconcertati al suo tempo. Sono passati 50 anni e il cinema horror si è evoluto verso un terrore più viscerale e visivo, che mostra più di quanto suggerisce.
“Omen – L’origine del presagio” sembra partire da questo fatto per cercare di combinare entrambi i mondi in qualcosa che potrebbe sembrarci impossibile: essere visivamente esplicito senza diminuire l’ambientazione e il terrore psicologico. Questo film ci riesce, in gran parte, rendendo omaggio alle sequenze più famose del film del 1976 e, quando non ci aspettiamo nulla di nuovo, dando una svolta alla storia e sorprendendoci con una svolta nella trama e, nel frattempo, facendoci saltare di paura a tutti i livelli.
“Omen – L’origine del presagio” mantiene un’ottima atmosfera in ogni momento, il classico tensione, e lo fa anche se gioca con il fatto che già conosciamo la storia e c’è bisogno di inventare qualcosa per sorprendere lo spettatore a livello di script: ci riescono anche se si fa attendere.
Hulu aveva già fatto qualcosa di simile con “L’esorcista”, un altro classico del 1973. In quell’occasione, ha cambiato ancora di più la sceneggiatura. Qui c’è più rispetto per l’estetica originale e, soprattutto, per l’ambientazione, le formule narrative e i tempi.
La nostra opinione
È un buon film horror che, anche se non rivoluzionerà il genere, serve per riconciliare i fan più classici del genere con quelli più moderni e visivi in un film che, senza dubbio, piacerà a entrambi.