L’aroma dei sughi che sobbollono lentamente, il calore di una cucina animata e la promessa di legami sinceri: sono queste le familiari consolazioni che il nuovo film di Netflix, “Nonnas”, si propone di offrire. Il film, con protagonisti Vince Vaughn e Susan Sarandon, fa appello a un desiderio collettivo di narrazioni intrise di famiglia, cibo e il conforto delle seconde opportunità. Si presenta come l’equivalente cinematografico di una preziosa ricetta di famiglia, promettendo nutrimento per l’anima. Tuttavia, come ogni piatto, il suo successo risiede nell’equilibrio degli ingredienti. “Nonnas” tenta di fondere il calore genuino della sua ispirazione tratta dalla vita reale e un cast stellare di veterani con i ritmi familiari del cinema “feel-good”. La domanda è se riesca a fondere questi elementi con successo o se la sua aderenza a una ricetta dolce, a volte stereotipata, lasci un retrogusto leggermente prevedibile. L’arrivo del film sottolinea il suo focus tematico sulle matriarche, i legami familiari e il conforto nostalgico. Un’altra commedia familiare senza troppo da dire? Casualmente, è preparata e cucinata per la Festa della Mamma (negli Stati Uniti).
La Ricetta: Dalla Storia Vera allo Schermo – La Genesi di Enoteca Maria e il suo Adattamento Cinematografico
L’ispirazione di “Nonnas” è la commovente storia vera di Jody “Joe” Scaravella. Nel 2007, riprendendosi dalla perdita di sua madre, Maria, e di sua nonna, Scaravella cercò un modo per onorare la loro memoria e il profondo conforto che la loro cucina aveva sempre fornito. La sua soluzione fu Enoteca Maria, una singolare avventura ristorativa a Staten Island, New York, inizialmente gestita da nonne italiane, o “nonne”, ognuna delle quali cucinava preziosi piatti regionali come se fossero per le proprie famiglie. La vera Enoteca Maria, tuttavia, si è evoluta oltre il suo concetto iniziale incentrato sull’Italia. Nel luglio 2015, Scaravella ha introdotto il programma “Nonna del Mondo”, invitando nonne di diversa provenienza culturale – tra cui Pakistan, Azerbaigian, Uzbekistan, Perù, Giappone, Grecia ed Egitto – a condividere le loro tradizioni culinarie. Questo celebrato multiculturalismo è diventato un tratto distintivo del ristorante. L’adattamento cinematografico naviga attraverso questa evoluzione con un approccio sfumato. La sceneggiatrice Liz Maccie, sposata con il regista Stephen Chbosky, ha parlato della sua educazione italoamericana, definendo il film una “lettera d’amore alla sua famiglia”. Questa lente personale, pur conferendo autenticità e cuore, potrebbe anche dare priorità a una narrazione sull’immigrazione più tradizionalmente riconosciuta all’interno del cinema americano. Il viaggio del ristorante dalla vita reale al film di Netflix ha visto Maccie co-scrivere la sceneggiatura con il vero Jody Scaravella, assicurando che la sua storia personale e le sue motivazioni fossero intrecciate nella narrazione. Le case di produzione Madison Wells e Matador Content si sono assicurate i diritti sulla vita di Scaravella per sviluppare il progetto. La sua partecipazione diretta e la sua presenza sul set, come sottolineato dalla produttrice Gigi Pritzker, che ha ricordato Scaravella mentre gestiva diligentemente il libro delle prenotazioni del suo ristorante anche durante le riprese, hanno probabilmente rafforzato l’aspetto di “storia vera commovente” del film, in particolare il viaggio emotivo di Joe. L’autenticità dell’ambiente è stata ulteriormente valorizzata utilizzando il ristorante Spiritos, ora chiuso, a Elizabeth, New Jersey, come location per Enoteca Maria, con riprese aggiuntive a Bayonne e Paterson, New Jersey.

Lo Chef Principale e la sua Cucina: Vince Vaughn e le Nonnas – Interpretazioni e Dinamiche dei Personaggi
Vince Vaughn assume il ruolo di Joe Scaravella, offrendo un’interpretazione ampiamente apprezzata come una deviazione dai suoi personaggi comici più chiassosi. Vaughn incarna Joe come un “omone dal cuore tenero”, un uomo che lotta con un profondo dolore dopo la perdita di sua madre e sua nonna, che decide impulsivamente di aprire un ristorante pur non avendo alcuna precedente esperienza nel settore. Lo stesso Vaughn si è profondamente connesso con i temi del film sulla famiglia, la perdita e la ricerca di legami, e ha avuto l’opportunità di incontrare il vero Joe Scaravella, un’esperienza che ha trovato toccante. Susan Sarandon interpreta Gia, la pasticcera del ristorante, che possiede anche un salone di bellezza e regala alle altre nonne dei cambi di look. Il personaggio di Gia è anche un catalizzatore per una connessione più profonda. Il vero cuore culinario ed emotivo del film, tuttavia, risiede nell’insieme di attrici che interpretano le “nonne”. Le loro interazioni, che vanno da vivaci discussioni (inclusa una battaglia col cibo) alla creazione di legami (più per i cambi di look che per il cibo), sono fondamentali per il fascino del film. Attraverso il loro lavoro all’Enoteca Maria, queste donne trovano un nuovo senso di scopo e forgiano una famiglia scelta. Il cast di supporto include Linda Cardellini nel ruolo di Olivia, la vecchia accompagnatrice di Joe al ballo di fine anno con cui si ricongiunge. La Cardellini si distingue per una scena toccante in cui parla del suo defunto marito. Joe Manganiello interpreta Bruno, il migliore amico e sostenitore di Joe, un imprenditore edile che aiuta ad allestire il ristorante. Drea de Matteo interpreta Stella, la moglie di Bruno, che offre supporto morale e alcuni momenti comici, sebbene il suo ruolo sia visto da alcuni anche come limitato. Sebbene Joe Scaravella sia il catalizzatore della storia, la vera forza emotiva e la connessione con il pubblico del film potrebbero risiedere in queste donne anziane. Inoltre, la scelta di attrici iconiche come Sarandon, Bracco, Shire e Vaccaro – una “sfilata di leggende assassine”, come le ha definite Chbosky – è stata una chiara strategia per infondere al film nostalgia e serietà. Sebbene il loro fascino collettivo sia innegabile, la sceneggiatura non sembra sempre fornire la profondità necessaria per sfruttare appieno i loro formidabili talenti.
Regia, Sceneggiatura e Atmosfera – Creare l’Esperienza ‘Nonnas’
Il regista Stephen Chbosky, acclamato per “Noi siamo infinito” e “Wonder”, porta la sua sensibilità per la narrazione commovente in “Nonnas”. Questo progetto segna un ritorno a uno stile più semplice dopo il suo lavoro su “Caro Evan Hansen”. Chbosky ha cercato di raggiungere un equilibrio tra cuore e umorismo, enfatizzando temi di comunità, pasti condivisi e promozione dei legami. Il suo matrimonio con la sceneggiatrice Liz Maccie e la sua immersione nella famiglia italoamericana di lei hanno fornito una ricca fonte di esperienza personale che ha informato l’autenticità e i dettagli intimi del film; ha descritto il film come simile a un “filmino di famiglia” per loro. Ha favorito un ambiente favorevole a interpretazioni solide, consentendo in particolare l’improvvisazione tra Lorraine Bracco e Brenda Vaccaro, e facilitando la potente scena del salone guidata da Susan Sarandon. La sceneggiatura di Liz Maccie, co-scritta con il vero Jody Scaravella, è profondamente intrisa della sua educazione italoamericana, dove “il cibo era un’altra lingua per la mia famiglia”. Questa connessione personale è una fonte importante della serietà del film. Visivamente, “Nonnas” beneficia del lavoro del direttore della fotografia Florian Ballhaus, che ha collaborato in precedenza con Chbosky in “Noi siamo infinito”. Ballhaus è elogiato per aver catturato la Staten Island della classe operaia con bellezza e autenticità, evitando artifizi, e per aver reso le creazioni culinarie “deliziose” e quasi “sacre”. I pasti sullo schermo hanno preso vita grazie al food stylist Jason Forella, ex allievo dell’Institute of Culinary Education. Forella ha pianificato meticolosamente i menu e ha lavorato a stretto contatto con il cast, dando vita a incantevoli aneddoti sul set: l’intensa concentrazione di Vince Vaughn durante una scena di preparazione della pasta, Talia Shire che condivide la tecnica di sua madre di usare una bottiglia di vino come mattarello (un dettaglio incorporato nel film), Susan Sarandon che assaggia di nascosto la panna montata, e Joe Manganiello e Drea De Matteo che consumano copiose quantità di tiramisù per una scena. Forella ha descritto l’atmosfera del set come simile a una vivace riunione festiva, piena di cucina, cibo e risate. La produttrice Gigi Pritzker ha raccontato ostacoli significativi, inclusi scioperi del settore e incendi boschivi che hanno provocato una qualità dell’aria insalubre, il tutto sotto un serrato programma di riprese con poco margine di errore. Anche assicurarsi il sostegno per un film indipendente per famiglie, di genere non specifico e “feel-good” si è rivelato un ostacolo iniziale.
Il Piatto Forte: Temi sul Tavolo – Esplorando il Nucleo Emotivo di ‘Nonnas’
“Nonnas” serve generosamente diversi temi risonanti, incentrati principalmente sull’esperienza umana della perdita, della connessione e del potere duraturo della tradizione. Al suo cuore, il film è una toccante esplorazione del lutto e dell’atto di onorare la memoria. La decisione di Joe Scaravella di aprire Enoteca Maria è una risposta diretta alla morte di sua madre e sua nonna, un tributo al loro amore e al patrimonio culinario che gli hanno trasmesso. Il film illustra magnificamente come il cibo possa servire da legame tangibile con coloro che abbiamo perso, mantenendo vivo il loro spirito attraverso ricette preziose e pasti condivisi. Questa rappresentazione offre un modello attivo di lutto, dove la creazione e la comunità diventano potenti antidoti alla perdita, in contrasto con rappresentazioni più passive del lutto. Il tema della famiglia – sia biologica che scelta – è primario. La narrazione venera le ricette di famiglia e le tradizioni tramandate di generazione in generazione. Ancora più significativamente, celebra la formazione di una nuova famiglia scelta tra Joe e le “nonne”, sottolineando che i legami familiari possono essere forgiati oltre i legami di sangue. Mentre celebra la tradizione, il film esplora anche sottilmente la sua evoluzione, in particolare mentre le donne trovano nuovi ruoli e autonomia al di fuori della domesticità convenzionale, suggerendo come le tradizioni possano adattarsi all’interno di nuovi contesti sociali. La tradizione e il patrimonio culturale, specificamente la cultura italoamericana, sono ritratti vividamente attraverso ricette, linguaggio e dinamiche familiari. Se il film tocca veramente l’aspetto “Nonne del Mondo” della vera Enoteca Maria, sottolinea anche delicatamente come il cibo possa trascendere le barriere culturali, promuovendo la comprensione e la connessione. “Nonnas” è anche una storia di seconde opportunità e rinnovato scopo. Joe, alla deriva dopo la sua perdita e intrappolato in un lavoro senza futuro, trova una nuova direzione nella vita. Allo stesso modo, le nonne – spesso vedove, pensionate o persone che si sentono disconnesse – scoprono una vitalità fresca, comunità e un senso di appartenenza nella cucina del ristorante. A sostenere tutti questi temi c’è il potere del cibo di connettere e guarire. Il cibo è rappresentato come un “linguaggio d’amore”, un mezzo di comunicazione che trascende le parole. L’atto di cucinare e condividere i pasti diventa un canale per costruire legami, esprimere affetto e colmare le differenze, nutrendo in definitiva non solo il corpo ma anche lo spirito.
‘Nonnas’ è una Stella Michelin o un Piatto Non Riuscito?
“Nonnas” serve in definitiva un piatto cinematografico familiare, confortante e innegabilmente sincero. I suoi punti di forza risiedono nel calore genuino che emana, nel fascino collettivo del suo esperto cast, nell’interpretazione piacevolmente sfumata di Vince Vaughn e nella cucina italiana amorevolmente rappresentata che praticamente si sprigiona dallo schermo. Raggiunge con successo la sua ambizione di essere “comfort food cinematografico”. Tuttavia, il film non è esente da imperfezioni culinarie. La sua dipendenza da una formula narrativa prevedibile, l’uso occasionale di cliché triti e, cosa più significativa, il potenziale sottosviluppo delle storie individuali delle donne gli impediscono di raggiungere la vera grandezza gastronomica. Sebbene il viaggio di Joe Scaravella sia la cornice, molti spettatori potrebbero andarsene desiderando un assaggio più sostanzioso delle vite e delle eredità delle donne accattivanti che sono, a detta di tutti, l’ingrediente speciale. È probabile che il film trovi un pubblico ricettivo tra coloro che cercano un film edificante ed emotivamente diretto, in particolare gli spettatori che apprezzano le storie incentrate sulla famiglia, il cibo e la cultura italoamericana. In una valutazione finale, “Nonnas” è un film che conosce il suo pubblico e mantiene in gran parte la sua promessa di calore e conforto. Sebbene possa non offrire un’innovazione culinaria o narrativa rivoluzionaria, i suoi ingredienti principali di cuore, interpretazioni solide e il linguaggio universale del cibo e della famiglia creano un’esperienza piacevole, anche se alquanto prevedibile. La coda della vita reale menzionata dai critici può offrire agli spettatori un gradito sguardo sulla realtà più ricca e diversificata di Enoteca Maria. Infatti, l’impatto più duraturo del film potrebbe essere meno sui suoi meriti artistici e più sul suo ruolo nel rendere popolare l’ispiratrice storia vera di Joe Scaravella e del suo singolare ristorante, risvegliando potenzialmente la curiosità e l’apprezzamento per la vera Enoteca Maria e la sua continua celebrazione delle nonne globali e dell’amore cucinato in ogni piatto.
Dove guardare “Nonnas”