Netflix Presenta “La vedova nera”: Thriller su un Crimine Reale con Ivana Baquero e Carmen Machi Esplora un Caso Veritiero

Dai creatori de "Il caso Asunta", il film approfondisce la terrificante storia della "vedova nera di Patraix"
30/05/2025 - 03:37 EDT
A Widow's Game - Netflix
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Netflix lancia “La vedova nera”, un film che promette un’agghiacciante esplorazione di un omicidio reale che ha sconvolto la Spagna, portato sullo schermo da un team rinomato per le sue avvincenti narrazioni crime. Si sa, il crimine vende e il pubblico comanda. Cosa c’è di meglio di una storia vera di omicidi per un venerdì sera?

Il debutto de “La vedova nera” segna il continuo investimento di Netflix in produzioni internazionali di alto calibro, particolarmente all’interno del genere true crime che ha trovato un’appassionata audience globale. Il film è interpretato da Ivana Baquero, celebrata per il suo ruolo rivelazione ne “Il labirinto del fauno” e il suo successivo lavoro in “Alto Mare”, nei panni dell’enigmatica vedova María Jesús Moreno Cantó, conosciuta come Maje. Di fronte alla Baquero troviamo la rispettatissima attrice spagnola Carmen Machi (“Celeste”, “Criminal: Spagna”) che interpreta Eva, la determinata ispettrice incaricata di scoprire la verità. Tristán Ulloa, noto al pubblico per “Il caso Asunta” e “Berlino”, interpreta Salva Rodrigo, una figura fondamentale invischiata nella rete di Maje.

“La vedova nera” è una drammatizzazione dell’impressionante caso di cronaca nera conosciuto in Spagna come “la vedova nera di Patraix”, svoltosi a Valencia nel 2017. Il film è prodotto da Bambú Producciones, la stessa potenza dietro l’acclamata serie “Il caso Asunta”, con il coinvolgimento degli stessi sceneggiatori e del regista Carlos Sedes.

La Storia Vera: Smascherando “La Vedova Nera di Patraix”

Il film si immerge negli oscuri eventi del 16 agosto 2017, quando Antonio Navarro Cerdán, un ingegnere, fu brutalmente assassinato, ricevendo sette coltellate, in un garage del quartiere Patraix di Valencia, Spagna. Quello che inizialmente sembrò agli investigatori un possibile delitto passionale prese presto una piega più sinistra quando i sospetti caddero su una figura improbabile: María Jesús Moreno Cantó, o Maje, la giovane vedova della vittima. Descritta come “dolce e serena”, Maje era sposata con Navarro da meno di un anno, un dettaglio che intensificò ulteriormente l’attenzione. L’indagine alla fine svelò una complessa trama che coinvolgeva Maje, un’infermiera, e il suo amante e collega, Salva Rodrigo. Entrambi furono successivamente condannati per i loro ruoli nella morte di Navarro, con una sentenza del 2020 che condannò Maje a 22 anni di prigione per aver pianificato l’omicidio e Salva a 17 anni per averlo eseguito, avendo ricevuto istruzioni e persino le chiavi del garage da Maje. Il caso affascinò la Spagna man mano che emergevano dettagli della “doppia vita nascosta” di Maje, piena di relazioni manipolatrici e inganni che contrastavano crudamente con il suo comportamento pubblico. Questa profonda dicotomia tra una facciata di innocenza accuratamente costruita e la tetra realtà di un omicidio calcolato costituisce il cuore drammatico della storia vera. Tale duplicità intrinseca è un topos potente e duraturo nel true crime, offrendo un terreno fertile per un’esplorazione cinematografica degli aspetti più oscuri della psicologia umana, un tema che “La vedova nera” sembra intenzionata ad approfondire.

Bambú Producciones e la Visione Dietro il Film

“La vedova nera” proviene da Bambú Producciones, una destacada casa di produzione europea guidata dal prolifico sceneggiatore e produttore Ramón Campos. La compagnia vanta un impressionante elenco di serie televisive di successo, tra cui “Grand Hotel – Intrighi e passioni”, “Velvet” e “Le ragazze del centralino”, e ha dimostrato una particolare attitudine per il genere true crime con produzioni come il documentario “Il caso Alcàsser” e l’acclamata serie “Il caso Asunta”. Questo curriculum stabilisce un alto standard per la qualità e la profondità narrativa che ci si aspetta dalla loro ultima offerta. Dirige il film Carlos Sedes, un frequente collaboratore di Bambú Producciones che ha anche diretto episodi de “Il caso Asunta”, “Grand Hotel – Intrighi e passioni” e “Fariña: Cocaine Coast”, dimostrando la sua esperienza nel gestire narrazioni drammatiche e incentrate sul crimine. La sceneggiatura è opera dello stesso formidabile team di sceneggiatori dietro “Il caso Asunta”, composto da Ramón Campos, Gema R. Neira, Jon de la Cuesta e David Orea Arribas, ai quali si uniscono Ricardo Jornet e Javier Chacártegui per questo progetto. Questa continuità nel team creativo rafforza la connessione con i loro successi passati e suggerisce un approccio stilistico e tematico coerente.

Il produttore esecutivo Ramón Campos è stato particolarmente esplicito riguardo al nucleo investigativo del film, affermando che il progetto è stato guidato dal desiderio di comprendere una domanda fondamentale: “Perché una persona considera che sia meglio commettere un omicidio piuttosto che divorziare?”. Inoltre, ha approfondito la prospettiva del film, sottolineando: “Perché questo film non riguarda la vittima. Riguarda gli assassini. Perché a volte la risposta alle nostre azioni non risiede in chi siamo, ma da dove veniamo”. Questo focus esplicito segnala l’intenzione di scavare nei fattori psicologici e forse socio-ambientali che potrebbero contribuire a tali azioni estreme, andando oltre un semplice resoconto di eventi criminali. La decisione di girare a Valencia, scenario reale del crimine, cerca inoltre di ancorare la narrazione all’autenticità. La collaborazione costante tra Netflix, Bambú Producciones, Campos, Sedes e gli sceneggiatori de “Il caso Asunta” punta verso la coltivazione deliberata di un’identità distintiva di “Bambú True Crime”. Questo marchio emergente sta diventando sinonimo di alti valori di produzione, narrazione intricata e una profonda esplorazione psicologica di crimini reali spagnoli, adattata sia per il pubblico nazionale che internazionale. Le dichiarazioni di Campos sul concentrarsi sulle motivazioni degli assassini sottolineano anche una strategia narrativa che privilegia il dramma guidato dai personaggi. Questo approccio promette un’esplorazione più sfumata e potenzialmente inquietante del comportamento umano, distinguendo il film dai procedurali convenzionali invitando il pubblico a confrontarsi con le complessità degli stessi perpetratori.

Cast e Personaggi

Il successo del film dipenderà indubbiamente dalle interpretazioni dei suoi attori principali nell’incarnare le figure centrali di questo caso sconcertante.

Ivana Baquero come María Jesús Moreno Cantó (‘Maje’): Ivana Baquero, che ha ottenuto riconoscimenti internazionali per il suo ruolo vincitore del Goya ne “Il labirinto del fauno” e successivamente ha recitato in “Alto Mare” di Netflix, assume il difficile ruolo di Maje.

Carmen Machi come Eva: La veterana attrice spagnola Carmen Machi, elogiata per il suo lavoro in progetti come “Celeste” e “Criminal: Spagna”, interpreta Eva, l’esperta ispettrice del Gruppo Omicidi che guida l’indagine.

Tristán Ulloa come Salva Rodrigo: Tristán Ulloa, che ha offerto una memorabile interpretazione ne “Il caso Asunta” e è apparso anche in “Berlino”, interpreta Salva Rodrigo, l’amante e collega di Maje, che diventa uno strumento nel suo piano mortale.

Cast Secondario: Il cast include anche Joel Sánchez nel ruolo di Daniel, Álex Gadea come Antonio (la vittima), Pablo Molinero come Turrientes (un altro ispettore), Pepe Ocio come Bernardo (anch’egli ispettore), Ramón Ródenas come Javier Gil, Amparo Fernández e Miquel Mars, ognuno contribuendo al tessuto di questa tetra narrazione.

L’articolazione da parte della Baquero del personaggio di Maje —spinta dal desiderio di un “harem di ammiratori” e di essere “idolatrata”— punta all’ambizione del film di presentare un’antagonista femminile psicologicamente intricata. Questo va oltre gli archetipi spesso riduttivi di “femme fatale” o “vedova nera”, suggerendo un’esplorazione più profonda del narcisismo, del controllo e di una profonda insoddisfazione personale. Questo approccio sfumato si allinea con l’intenzione dichiarata dal produttore esecutivo Ramón Campos di indagare le origini e le motivazioni sottostanti dei perpetratori.

Atmosfera e Psicologia

L’approccio narrativo vira rapidamente verso Maje, il cui comportamento “dolce e sereno” contrasta fortemente con le crescenti prove e i dubbi sempre più profondi degli investigatori. I dialoghi sottolineano questo crescente sospetto. Basato sull’impressionante caso della “vedova nera di Patraix”, il film riunisce i formidabili talenti di Ivana Baquero e Carmen Machi, sotto la direzione di Carlos Sedes e il collaudato marchio di produzione di Bambú Producciones. Il team creativo, responsabile dell’acclamato “Il caso Asunta”, segnala un impegno per una narrazione di qualità e profondità psicologica. Con Ivana Baquero che offre una prospettiva sfumata sulla sua interpretazione della manipolatrice Maje, il film promette di addentrarsi nelle inquietanti ambiguità di un personaggio che ha sfidato una facile categorizzazione. La formula ha già funzionato in precedenza e promette di funzionare di nuovo, soprattutto a livello di pubblico. Perfetto per un venerdì sera. Buona visione.

Dove vedere “La vedova nera”

Netflix

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