‘Drop – Accetta o rifiuta’, di Christopher Landon: un thriller ricco di suspense che ricorda Brian De Palma

02/05/2025 - 15:48 EDT
Drop - Accetta o rifiuta
Drop - Accetta o rifiuta

Avete mai organizzato un appuntamento tramite un’app di incontri? Vi siete sentiti nervosi non sapendo bene cosa aspettarvi? Bene, la protagonista del film di oggi è molto nervosa, e inizia a ricevere sul cellulare messaggi sempre più sconcertanti. Drop – Accetta o rifiuta sfrutta direttamente questa inquietudine contemporanea, trasformando un appuntamento per una cena di lusso in un’angosciante situazione di ostaggio ad alto rischio, orchestrata interamente attraverso l’interfaccia apparentemente innocua di un telefono. Il film presenta un incubo spaventosamente plausibile in cui la tecnologia progettata per unire le persone diventa uno strumento terrificante di coercizione e sorveglianza, costringendo la sua protagonista a un gioco impossibile dove ogni notifica potrebbe significare la vita o la morte.

Distribuito con una classificazione PG-13, Drop – Accetta o rifiuta segna un ritorno al genere del thriller puro per Christopher Landon, un regista celebre per aver mescolato abilmente horror e commedia in successi come Auguri per la tua morte e Freaky. A capo del cast c’è Meghann Fahy, la cui stella è rapidamente ascesa dopo il suo ruolo nominato agli Emmy in The White Lotus, assumendo l’impegnativo ruolo centrale di Violet Gates. Il film rappresenta anche una notevole partnership produttiva, riunendo le potenze del genere Blumhouse Productions e Platinum Dunes, note per aver collaborato a franchise redditizi come La notte del giudizio.

Drop – Accetta o rifiuta sa combinare abilmente il thriller nel più puro stile di Brian De Palma o Hitchcock con la modernità tecnologica. Una regia palpitante che porta la suspense in crescendo, con inquadrature stilizzate, un montaggio eccellente e una buona direzione.

Un appuntamento che va male, ma proprio male

Violet Gates, interpretata da Meghann Fahy, è una terapeuta di Chicago che affronta la vita come madre single del suo piccolo figlio, Toby (Jacob Robinson), dopo la morte del marito. Fondamentalmente, il suo passato è oscurato dal trauma; il suo defunto marito, Blake, era violento. Violet si prepara per il suo primo appuntamento da molto tempo, lasciando Toby alle cure di sua sorella, Jen (Violett Beane). Lo scenario per questa serata cruciale è Palate, un esclusivo ristorante sul tetto di un grattacielo che offre viste mozzafiato sullo skyline della città, sebbene gli eleganti interni e le viste siano stati in realtà creati in studi di registrazione in Irlanda. Il suo appuntamento è Henry Campbell (Brandon Sklenar), un fotografo con cui si è connessa tramite un’app di incontri, il cui fascino e bell’aspetto nella vita reale superano inizialmente il suo profilo, offrendo a Violet un barlume di speranzoso sollievo. Il telefono di Violet inizia a vibrare con messaggi anonimi indesiderati inviati tramite “DigiDrop”, il sostituto del film per la funzione AirDrop di Apple. Inizialmente, queste intrusioni sono sconcertanti, persino assurdamente moderne, per lo più meme di molestie. Tuttavia, le molestie digitali si intensificano rapidamente. Indirizzata a controllare da remoto la trasmissione di sicurezza di casa sua, Violet assiste all’immagine terrificante di un intruso mascherato all’interno della sua abitazione. I messaggi diventano mortalmente seri: soddisfa le richieste sempre più sinistre del tormentatore invisibile, o suo figlio e sua sorella verranno uccisi.

Landon al timone: Emozione, Stile e Gioco di Generi

Christopher Landon, mettendosi dietro la macchina da presa per Drop – Accetta o rifiuta, si è consapevolmente discostato dagli stili apertamente comico-horror che hanno definito Auguri per la tua morte e Freaky. Ha espresso il desiderio di affrontare una nuova sfida, tornando a una struttura thriller più “classica” e “realistica”, reminiscente del suo precedente lavoro come sceneggiatore in Disturbia. Il film risultante viene frequentemente descritto come notevolmente efficiente, un “viaggio emozionante” che stabilisce la sua premessa e persegue il suo obiettivo di generare suspense senza deviazioni inutili. La regia di Landon è segnata da una chiara riverenza verso i maestri della suspense. Ci sono riferimenti ovunque ai classici del genere, allo stesso Brian De Palma, a Hitchcock o persino a Wes Craven (che ha un film con una premessa molto simile). Dal punto di vista cinematografico, il regista sa molto bene cosa fa: un festival di primi piani, movimenti di macchina, costanti inquadrature olandesi (oblique)… il tutto elegantemente illuminato e con un montaggio prezioso. Ma non è tutto omaggio, perché Christopher Landon sa modernizzare tutto con i messaggi che la protagonista riceve tramite il suo cellulare, parole che inondano le scene ovunque.

Drop - Accetta o rifiuta
Drop – Accetta o rifiuta

Meghann Fahy Domina lo Schermo

Tra i colpi di scena, le svolte e il terrore tecnologico di Drop – Accetta o rifiuta, un elemento riceve elogi quasi universali: l’interpretazione centrale di Meghann Fahy nel ruolo di Violet Gates. Questo ruolo funge da significativa vetrina sul grande schermo per l’attrice dopo la sua performance ampiamente elogiata e nominata agli Emmy nella seconda stagione di The White Lotus della HBO. Fahy ha il compito di incarnare un complesso arazzo di emozioni. Ritrae in modo convincente i nervosismi iniziali del primo appuntamento di Violet, il panico e il terrore che si intensificano rapidamente man mano che le minacce si sviluppano, il trauma profondamente radicato che informa le sue reazioni e i momenti di ingegnosità disperata e resilienza nascente che emergono sotto pressione.

Il Cast (di sospetti per essere il cattivo del film)

Mentre Meghann Fahy porta il peso emotivo di Drop – Accetta o rifiuta, è circondata da un cast di supporto capace, incaricato di popolare la claustrofobica ambientazione del ristorante e fungere da possibili sospetti nel mistero centrale. Brandon Sklenar assume il ruolo di Henry Campbell, l’appuntamento inizialmente affascinante di Violet che si ritrova involontariamente trascinato in uno scenario mortale. Sklenar, che sta guadagnando riconoscimenti per il suo lavoro in 1923 e It Ends with Us – Siamo noi a dire basta, conferisce una presenza amabile a Henry. Il cast di supporto forma una galleria di possibili colpevoli, aggiungendo strati all’aspetto “chi è stato?” della trama. Figure chiave includono Violett Beane nel ruolo della sorella di Violet, Jen, la cui sicurezza diventa una preoccupazione principale; il nuovo arrivato Jacob Robinson nel ruolo del vulnerabile figlio Toby; Reed Diamond nel ruolo di Richard, un altro commensale che sopporta un appuntamento apparentemente brutto; Jeffery Self nel ruolo di Matt, il cameriere memorabilmente socievole e ottimista; Gabrielle Ryan nel ruolo di Cara, l’osservatrice cameriera; Ed Weeks nel ruolo di Phil, il pianista sfortunato; e Travis Nelson nel ruolo di Connor. Altri clienti, come un uomo che guarda insistentemente il tavolo di Violet (Ben Pelletier), popolano ulteriormente il gruppo dei sospetti.

Creando la Claustrofobia: Immagini, Suono e Scenografia

L’atmosfera intensa e soffocante di Drop – Accetta o rifiuta è meticolosamente elaborata attraverso i suoi elementi tecnici, che lavorano di concerto per immergere il pubblico nello stato psicologico di Violet. Il lavoro del direttore della fotografia Marc Spicer è cruciale per ottenere questo effetto. Il film si appoggia pesantemente sui primi piani, in particolare su Meghann Fahy, mantenendo la sua agitazione emotiva in primo piano e forgiando una forte connessione tra la protagonista e lo spettatore. Questo approccio intimo è contrastato da inquadrature più ampie che catturano l’elegante design del ristorante e lo scintillante skyline esterno, creando una tensione visiva tra l’ambientazione lussuosa e l’orrore che si svolge al suo interno. L’uso strategico del movimento della macchina da presa, inclusi piani sequenza per costruire suspense nei momenti più tranquilli e tagli più rapidi durante le sequenze d’azione, modula ulteriormente il ritmo e l’intensità del film. Il montaggio del film, curato dal frequente collaboratore di Landon, Ben Baudhuin, contribuisce significativamente al tono generale, sebbene elogiato per la sua eleganza durante i momenti di alta tensione. Il sound design gioca un ruolo altrettanto vitale. La colonna sonora di Bear McCreary, un altro collaboratore abituale di Landon, viene costantemente evidenziata per la sua efficacia nell’amplificare la tensione estrema e attirare il pubblico più profondamente nella terrificante esperienza di Violet. La musica di McCreary sottolinea il panico crescente e la natura della corsa contro il tempo della difficile situazione di Violet. Un elemento visivo distintivo è l’approccio creativo del film nel mostrare i minacciosi messaggi di testo. Invece di fare affidamento su inserti statici di telefoni o semplici sovrapposizioni sullo schermo, i testi vengono integrati dinamicamente nell’ambiente del ristorante, apparendo su muri, tavoli o persino interagendo momentaneamente con i personaggi. Infine, la stessa ambientazione fisica è un attore chiave. Il team di produzione ha costruito un elaborato set di ristorante di 12.000 piedi quadrati (circa 1115 mq), completamente operativo, su piattaforme in Irlanda. Questo ambiente dettagliato, completo di cibo vero e un’atmosfera vivace, fornisce uno sfondo convincente e visivamente ricco per il thriller contenuto. Le sottili scelte di design, come un corridoio che conduce alla sala da pranzo descritto come simile al “ventre di una bestia”, esaltano ulteriormente il peso simbolico e la sensazione opprimente dello spazio.

Dietro le Quinte: Blumhouse Incontra Platinum Dunes

La sceneggiatura di Drop – Accetta o rifiuta è stata scritta dal duo di sceneggiatori Jillian Jacobs e Chris Roach. Questo team aveva precedentemente collaborato con Blumhouse su altri progetti di genere, tra cui Obbligo o verità e Fantasy Island, indicando una familiarità con il marchio della casa di produzione horror e thriller. La produzione del film rappresenta una collaborazione significativa tra due forze principali nel cinema di genere contemporaneo: Blumhouse Productions, guidata da Jason Blum, e Platinum Dunes, co-fondata da Michael Bay e rappresentata qui dai produttori Bay, Brad Fuller e Cameron Fuller. Sam Lerner ha ricoperto il ruolo di produttore esecutivo. Questa partnership ha riunito produttori noti per il loro lavoro di successo nel franchise La notte del giudizio, segnalando una potente combinazione di esperienza nel genere. Il progetto si è concretizzato relativamente in fretta. Christopher Landon ha firmato per dirigere dopo la sua partenza da Scream 7, garantendogli un rapido ritorno alla regia all’interno del genere. La sceneggiatura stessa è stata portata a Platinum Dunes dal produttore Cameron Fuller.

La nostra opinione

Se siete tra quelli a cui piacciono i movimenti di macchina, gli effetti di montaggio e, un po’, l’apparato tecnico, vi piacerà, e parecchio. Se siete più per un cinema di recitazione che si addentra nei personaggi… potrebbe non essere il vostro film. Certo, entrambe le fazioni di fan potrebbero essere d’accordo: il finale potrebbe non piacere a nessuno. In ogni caso, una delizia estetica magnificamente diretta.

Buona visione.

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