Baghead (2023) Film di terrore: quando il terrore, semplicemente, non funziona, c’è poco da vedere

Baghead
Baghead

Baghead è un film horror diretto da Alberto Corredor con Freya Allan e Jeremy Irvine.

“Baghead” è uno di quei film di terrore gotico, con streghe e storie di leggende che raggiungono i protagonisti da un’epoca passata.

Potrebbe essere che gli effetti non funzionino, che gli attori non finiscano di credere nella sceneggiatura o, semplicemente, che abbiamo visto storie simili troppe volte.

Semplicemente, un film di terrore che non finisce di fare paura né di prendere forma nella sua elaborazione.

Baghead
Baghead

Trama

Una ragazza eredita da suo padre defunto un antico pub che, casualmente, viene con un extra: nel seminterrato c’è una strega che permette di parlare con i morti. La ragazza scopre che è lei a controllare la strega e inizia a svelare la vecchia storia della strega.

Sul film

Un film che si basa su un cortometraggio dello stesso regista, Alberto Corredor, che presenta una novità: lo spettro non è così spaventoso come una Sadako (The Ring), ma convive con i personaggi e, quasi, si relaziona con loro in modo più naturale.

Un’idea originale che, tuttavia, si scontra con l’approccio generale del film, che scommette tutto sul terrore più tradizionale e gotico di streghe e case infestate (o pub inglese in questo caso). Non tardano a svelare il soprannaturale, che appare nella prima scena, quando la strega esce dal suo nascondiglio. Il resto del film è la storia che ci viene a raccontare.

E questo resto del film, a parte un paio di colpi di scena quasi alla fine, è un po’ “la solita storia”: una storia antica che condiziona la realtà e un antico culto che ha abusato della strega. Qualche apparizione fantasmagorica e un paio di scene ben risolte della strega combinate con un paio di sequence spaventose che, purtroppo, risultano fallite e, letteralmente, non fanno paura.

E’ che un paio di sequenze nelle scene chiave di questo tipo di film provocano la caduta dell’idea generale, che non era male in nessun caso. D’altra parte, è una storia troppo banale con una storia che abbiamo visto altre mille volte e che, necessariamente, ha bisogno di qualche elemento che la distingua da quest’accumulo di storie di stregoneria precedenti: “Baghead” vuole essere un film classico e ci riesce quasi del tutto, ma senza ottenere quell’elemento distintivo che la faccia risplendere.

Quanto all’ambientazione gotica, le succede la stessa cosa: ci riesce in parte, senza riuscire a far prendere forma alla buona scenografia in un’ambientazione fotografica che la completi. Forse troppa luce o quel tenebrismo che non finisce di essere abbastanza oscuro o quegli scenari che, nel tono generale di un film fallito, ci danno l’impressione di accompagnare l’insieme e finire per essere, anch’essi, falliti.

La nostra opinione

Un film che si ferma a metà nella maggior parte dei suoi aspetti e che, in sostanza, non finisce di rispondere in un film che, di terrore, finisce senza fare paura.