Da oltre sessant’anni, i nomi Asterix e Obelix evocano immagini di spirito indomito, potenti pozioni magiche e sonore sberle rifilate a sfortunati legionari romani. Dal loro debutto sulla rivista a fumetti franco-belga Pilote nel 1959, il piccolo e astuto guerriero Asterix e il suo amico Obelix, consegnatore di menhir dalla forza inesauribile, si sono affermati come icone della cultura popolare francese. Creati dal leggendario duo composto dallo sceneggiatore René Goscinny e dal disegnatore Albert Uderzo, le loro avventure di resistenza contro le legioni di Giulio Cesare nel 50 a.C. hanno affascinato generazioni, vendendo oltre 385 milioni di albi in tutto il mondo, tradotti in 111 lingue e dialetti. La saga del piccolo villaggio gallico che resiste all’occupazione romana ha generato un impero multimediale, che comprende numerosi film d’animazione e live-action, videogiochi, merchandising e persino un amato parco a tema, il Parc Astérix.
Netflix lancia Asterix & Obelix: Il duello dei capi, una nuova miniserie animata in computer grafica 3D composta da cinque episodi di 30 minuti ciascuno. Sebbene Netflix avesse già ospitato il film live-action Asterix & Obelix – Il regno di mezzo e l’universo di Asterix abbia visto la serie televisiva Idefix e gli Irriducibili, questa nuova produzione segna una partnership diretta tra Netflix e i detentori dei diritti, Les Editions Albert René.

Dal fumetto ai pixel: l’adattamento di ‘Asterix & Obelix: Il duello dei capi’
Le fondamenta di questa nuova avventura animata sono saldamente radicate nei fumetti classici. La serie è un adattamento diretto del settimo volume della serie originale di Goscinny e Uderzo, Asterix e il duello dei capi (titolo originale: Le Combat des Chefs). Pubblicato per la prima volta a puntate sulla rivista Pilote a partire dal 1964 e come albo indipendente nel 1966.
La trama getta il familiare villaggio gallico in un pericolo esistenziale. Ambientata, come sempre, nel 50 a.C., con Roma che cerca implacabilmente di conquistare quest’ultimo bastione di resistenza, sopraggiunge il disastro. Il druido del villaggio, Panoramix, custode del segreto della loro forza sovrumana, soffre di una profonda amnesia e follia dopo essere stato colpito accidentalmente da un menhir lanciato da Obelix. Improvvisamente, il villaggio si ritrova senza la sua pozione magica, la fonte stessa della sua indomabilità.
Cogliendo questa occasione d’oro, i Romani, guidati dal centurione Gracchus Nenè e dal suo consigliere Felonius Caucus, tramano un piano. Persuadono un capo gallico collaborazionista di un vicino villaggio romanizzato, l’imponente ma adulatore Aplusbégalix (noto come Cassius Ceramix nella versione inglese), a invocare un’antica tradizione gallica: un “duello dei capi”. Lo sfidante misura la sua forza contro il capo in carica, Abraracourcix. Secondo l’usanza, il vincitore ottiene il controllo sull’intera tribù dello sconfitto. Senza che Abraracourcix possa contare sulla pozione magica, i Romani credono che la vittoria – e la sottomissione finale del villaggio – sia a portata di mano.
Il padrino gallico ritorna: Alain Chabat prende il comando
Se c’è un nome capace di ispirare fiducia tra i fan di Asterix, è quello di Alain Chabat. Il celebre attore, comico, sceneggiatore e regista francese non è semplicemente l’ideatore, lo sceneggiatore e il co-regista di questa nuova serie animata; è l’architetto dietro quello che è ampiamente considerato l’adattamento cinematografico di Asterix di maggior successo e più amato fino ad oggi: il blockbuster live-action del 2002 Asterix & Obelix – Missione Cleopatra. Quel film fu un trionfo comico e un fenomeno al botteghino, in particolare in Francia, dove rimane una delle produzioni francesi con i maggiori incassi di sempre.
Il ritorno di Chabat nel mondo di Asterix dopo oltre due decenni è significativo. Il suo affetto personale per l’albo a fumetti Asterix e il duello dei capi è evidente, e il suo profondo coinvolgimento è ulteriormente sottolineato dalla sua decisione di doppiare Asterix stesso nella versione originale francese. Secondo quanto riferito, il progetto è iniziato quando Chabat ha scritto un trattamento per un adattamento cinematografico di Asterix e il duello dei capi per puro diletto personale; la sua ricezione positiva da parte degli editori, Hachette (proprietari di Les Editions Albert René), ha avviato la discussione che ha portato a questa serie animata. Concepita inizialmente come un film, è stata ampliata in un formato di miniserie su suggerimento di Netflix, forse offrendo una struttura migliore per la natura episodica del fumetto o allineandosi con la strategia dei contenuti della piattaforma.
Chabat condivide la regia con Fabrice Joubert, un esperto professionista dell’animazione con crediti presso importanti studi come DreamWorks e Illumination, e una nomination all’Oscar per il suo cortometraggio animato French Roast. La produzione riunisce attori chiave: il produttore Alain Goldman di Legende Films, che ha lavorato anche a Missione Cleopatra, lo stimato studio di animazione con sede a Tolosa TAT Productions, e la cruciale partnership con i detentori dei diritti Les Editions Albert René. La serie, inizialmente annunciata per il 2023, ha subito ritardi, posticipando la sua attesissima uscita alla primavera del 2025.
Animare un villaggio indomito: stile e sostanza
Asterix & Obelix: Il duello dei capi ha un aspetto distintivo, portato in vita attraverso l’animazione generata al computer in 3D. A gestire l’animazione è il rispettatissimo studio francese TAT Productions, riconosciuto a livello internazionale per il suo lavoro su titoli come Vita da giungla alla riscossa! e Le avventure di Pil. Un obiettivo chiave, sottolineato dal team creativo, è rimanere profondamente fedeli allo spirito dei fumetti originali e all’iconico stile artistico di Albert Uderzo. Si sono specificamente proposti di rendere omaggio a quella che considerano l'”età d’oro” dell’arte di Asterix, che comprende all’incirca gli albi da Asterix gladiatore (1964) ad Asterix alle Olimpiadi (1968), un periodo in cui Uderzo ha consolidato il design dei personaggi e sperimentato audacemente con i layout grafici.
Questo impegno si traduce in diverse scelte stilistiche specifiche progettate per creare un look che risulti allo stesso tempo classico e contemporaneo. Il production designer Aurélien Predal, i cui crediti includono lavori presso Aardman Animation e su film visivamente innovativi come Ron – Un amico fuori programma e Spider-Man: Across the Spider-Verse, ha apportato una prospettiva unica. Influenzato dall’animazione stop-motion, il team ha cercato un “aspetto tattile”, mirando a ottenere un calore e un fascino che rendano i personaggi generati al computer quasi tangibili, come se gli spettatori potessero allungare la mano e toccarli. Questa estetica si estende alle ambientazioni, progettate per armonizzarsi con i personaggi ricreando meticolosamente l’aspetto dei disegni di Uderzo.
La serie emula anche i layout sperimentali delle vignette di Uderzo, a volte eliminando sfondi dettagliati a favore di semplici campiture di colore dietro i personaggi, una tecnica utilizzata negli albi classici. Un dettaglio particolarmente ingegnoso riguarda la rappresentazione visiva dell’effetto della pozione magica: ispirati da un difetto di stampa nelle prime edizioni di Asterix in cui i livelli di inchiostro ciano, magenta e giallo erano leggermente disallineati, gli animatori hanno creato un effetto cromatico distinto, sottilmente sfasato per la pozione stessa e per l’aura che circonda i personaggi che la bevono.
Sebbene distintamente Asterix, l’animazione abbraccia anche il dinamismo moderno. La connessione con Spider-Verse attraverso Predal è evidente nell’uso di guizzi visivi e nella volontà di incorporare “imperfezioni” stilizzate che aggiungono energia. Il processo tecnico ha comportato la costruzione di modelli 3D dei personaggi in ZBrush con riferimento costante ai disegni di Uderzo, la texturizzazione in Adobe Substance per catturare dettagli come pelle e tessuto, e l’impiego di sofisticate tecniche di illuminazione e rendering (utilizzando 3D Studio Max e Chaos V-Ray) per ottenere un aspetto fedele e cinematografico.
Il risultato non è un’animazione CG standard e fluida. È un approccio molto deliberato e stilizzato che cerca di tradurre la sensazione specifica, la texture e il linguaggio grafico degli amati fumetti in un mezzo tridimensionale, sfruttando allo stesso tempo le tecniche di animazione contemporanee. Questa attenta miscela mira a risuonare profondamente con i fan di lunga data che hanno familiarità con l’arte di Uderzo, catturando allo stesso tempo una nuova generazione abituata all’inventiva visiva dell’animazione moderna.
Le voci: eroi gallici e nemici romani
A eguagliare l’ambizione visiva c’è un cast ricco di talento sia nella versione originale francese che nelle varie traduzioni. Il cast vocale francese è un vero e proprio “who’s who” del cinema e della commedia francesi. A guidare la carica c’è lo stesso Alain Chabat nei panni di Asterix, accompagnato da Gilles Lellouche che dà voce a Obelix – da notare che Lellouche ha interpretato Obelix anche nel film live-action del 2023 Asterix & Obelix – Il regno di mezzo. Sono affiancati da attori acclamati come Laurent Lafitte della Comédie-Française nel ruolo di Giulio Cesare, il veterano del cinema Thierry Lhermitte come Panoramix, Anaïs Demoustier nel ruolo del nuovo personaggio Metadata, Géraldine Nakache come la moglie del capo, Beniamina (Impedimenta in inglese), e comici e attori popolari come Alexandre Astier (Ordinealfabetix), Grégoire Ludig (Abraracourcix), Jérôme Commandeur (la madre di Cesare) e Fred Testot (Fastanfurious).
Per la versione inglese, Netflix ha riunito un solido cast con nomi riconoscibili, indicando uno sforzo per attrarre direttamente il pubblico nel Regno Unito, negli Stati Uniti e oltre. Haydn Oakley dà voce ad Asterix, con Ben Crowe che assume il ruolo di Obelix. L’attrice e sceneggiatrice vincitrice del BAFTA Daisy May Cooper (This Country, Am I Being Unreasonable?) presta la sua voce alla formidabile Beniamina, mentre Ruby Barker (Bridgerton) dà voce alla giovane romana Metadata. Altre voci chiave in inglese includono Jon Glover come Panoramix e Mark Meadows Williams come Giulio Cesare.
L’alto calibro di entrambi i cast riflette lo status prestigioso della serie. La versione francese è ancorata a star nazionali profondamente legate al materiale, mentre il cast inglese incorpora strategicamente attori popolari come Cooper e Barker, probabilmente con l’obiettivo di aumentare il profilo e l’attrattiva della serie nei principali mercati di lingua inglese.
Una pozione per nuovo pubblico? Eredità e potenziale
Questa serie Netflix arriva come l’ultimo capitolo nella lunga storia multimediale di Asterix. Oltre agli albi a fumetti fondamentali, i Galli sono stati protagonisti di dieci film d’animazione tradizionale (da Asterix il gallico del 1967 ad Asterix e i Vichinghi del 2006), due precedenti lungometraggi animati in CGI (Asterix e il Regno degli dei, Asterix e il segreto della pozione magica) e cinque grandi film live-action (da Asterix & Obelix contro Cesare del 1999 ad Asterix & Obelix – Il regno di mezzo del 2023). Il franchise include anche numerosi videogiochi, una vasta gamma di merchandising e il parco a tema di successo Parc Astérix vicino a Parigi, una delle principali attrazioni turistiche della Francia. La saga di Asterix continua ad espandersi, con un altro lungometraggio animato, Asterix: Il Regno di Nubia (titolo provvisorio), previsto per il 2026, e un sesto film live-action attualmente in fase di sviluppo da parte di STUDIOCANAL.
Dove vedere “Asterix & Obelix: Il duello dei capi”