Lo spazio 125 Newbury di New York presenterà “Kiki Smith: The Moon Watches the Earth” (Kiki Smith: La Luna osserva la Terra), una mostra di opere nuove e storiche dell’artista americana Kiki Smith. Questa presentazione segna la prima mostra personale di Smith a New York City in sei anni. Curata da Arne Glimcher in stretta collaborazione con l’artista, la mostra pone in dialogo opere che attraversano tre decenni e mezzo della pratica di Smith. La collezione di lavori è incentrata sui temi della caducità, della fragilità e della gioia dell’incarnazione.
La mostra vedrà il debutto di una serie di nuovi bronzi, disegni e stampe prodotti negli ultimi anni. Tra questi, nuovi rilievi di uccelli in bronzo. In molte di queste opere, Smith ha evitato le sue consuete superfici patinate, optando invece per il metallo nudo e non finito. Questo metodo permette a tutti i segni del processo di fusione di rimanere visibili, paragonati a ferite. Questi nuovi bronzi sono esposti in dialogo con Wooden Moon (2022), una xilografia monumentale a inchiostro e acquerello di 3,6 metri di larghezza, e una nuova serie di disegni di uccelli su diafana carta velina.
A questi nuovi pezzi si giustappongono importanti opere storiche della fine degli anni Ottanta e dei primi anni Novanta. Una componente centrale è un’installazione site-specific su larga scala, che non veniva esposta negli Stati Uniti da oltre 30 anni. Questa installazione, realizzata durante la crisi dell’AIDS, consiste in figure di cartapesta sospese al soffitto della galleria. Grandi pannelli monocromatici di carta rossa dipinta trasformano la tonalità della stanza, contrastando con le “figure pallide le cui forme, simili a gusci, appaiono come involucri corporei sospesi nello spazio”. Si nota come l’opera faccia riferimento alla nozione di San Tommaso d’Aquino sulla separazione tra materia e forma. È presentata accanto ad altre opere giovanili in carta e bronzo, tra cui la scultura Untitled (Meat Arm) (Senza titolo (Braccio di carne)) (1992).
La mostra presenta anche diverse opere realizzate con vari mezzi di stampa. L’incisione è descritta come centrale nella pratica di Smith. Si nota che i processi tecnici della stampa e della fusione si richiamano a vicenda come metodi di trasferimento. Nelle sue opere fuse, Smith inizia disegnando, incidendo segni grafici su una superficie di argilla. Copre poi l’intera superficie di argilla con la cera, creando un calco del disegno. Fin dagli anni Ottanta, Smith ha tratto ispirazione dal folklore, dalla mitologia, dalla storia e dal mondo naturale. Il disegno è rimasto a lungo al centro della sua pratica, anche nel mezzo di un’ampia sperimentazione materica.
Kiki Smith (americana, nata nel 1954 a Norimberga, Germania) è riconosciuta per la sua pratica multidisciplinare che esplora l’incarnazione e il mondo naturale. Il suo lavoro affronta la mortalità, la rigenerazione, il genere e l’interconnessione tra spiritualità e natura. Smith è stata oggetto di numerose mostre personali in tutto il mondo, tra cui oltre venticinque mostre museali, e il suo lavoro è stato presentato a cinque Biennali di Venezia. Ha inoltre completato diverse installazioni permanenti, tra cui il Rosone presso il Museo di Eldridge Street (2010), cinque mosaici per il terminal Grand Central Madison (2022) e la Cappella del Manto di Maria a Frisinga, in Germania (2023).
Smith è rappresentata dalla Pace Gallery dal 1994. La mostra celebra i quasi quattro decenni di amicizia tra l’artista e Arne Glimcher. Glimcher, fondatore e presidente della Pace Gallery, dirige 125 Newbury, uno spazio progettuale da lui fondato nel 2022. Operando sotto l’egida di Pace, lo spazio è guidato dai sei decenni di esperienza espositiva di Glimcher e presenta mostre che spesso evidenziano un aspetto specifico o un periodo mirato della pratica di un artista.
“Kiki Smith: The Moon Watches the Earth” sarà visitabile dal 7 novembre 2025 al 10 gennaio 2026, presso 125 Newbury, al 395 Broadway di New York.

