Saif Azzuz: L’arte che denuncia la privatizzazione della terra al Blaffer Art Museum

08/07/2025 - 00:19 EDT
Saif Azzuz at Blaffer Art Museum
Saif Azzuz at Blaffer Art Museum. Photography by Francisco Ramos

HOUSTON – L’artista californiano Saif Azzuz interroga la storia coloniale e la privatizzazione delle risorse naturali nella sua prima mostra personale in un museo, intitolata “Keet Hegehlpa’ (l’acqua sale)”, ospitata al Blaffer Art Museum. L’esposizione offre una profonda riflessione sulle narrazioni storiche che hanno plasmato la terra oggi conosciuta come Houston.

Attraverso una varietà di mezzi espressivi, che includono installazioni site-specific, dipinti e assemblaggi, Azzuz (nato a Pacifica, California, nel 1987) esplora i miti, le storie di origine e i racconti fabbricati che animano il territorio. La mostra si pone come un’indagine critica sui sistemi coloniali e sulla privatizzazione della terra, dell’acqua e dei beni naturali.

Il titolo stesso, “Keet Hegehlpa’”, è una dichiarazione potente che evoca immagini di cambiamento ambientale e pressione crescente. Per questo importante debutto museale, Azzuz attinge a finzioni storicizzate presenti negli archivi e nelle storie materiali. L’artista esamina attentamente processi storici apparentemente non correlati che contribuiscono alla perdita di autonomia della terra e del corpo, evidenziando punti in comune, contraddizioni e una precarietà condivisa tra diverse comunità.

Un elemento centrale della mostra è l’uso di riferimenti d’archivio, come le pubblicità dei fratelli Allen circolate all’inizio del XIX secolo. Queste rappresentazioni, che dipingevano un idilliaco villaggio collinare europeo noto come Buffalo Bayou, erano in realtà false e create per incoraggiare i coloni ad acquistare e occupare la terra non ceduta dei popoli Sana, Atakapa-Ishak, Akokisa e Karankawa.

Azzuz risponde a questo controllo sulla terra rubata e alle realtà carcerarie attraverso la sua arte, discutendo i modi in cui la privatizzazione viene imposta. Il suo lavoro non è solo una critica, ma offre anche strategie di sovversione contro i continui tentativi di controllare o sfollare le comunità indigene. In questo modo, l’artista pone al centro la forza inflessibile e interconnessa della vita in tutti gli esseri, umani e non.

L’esposizione vede anche la collaborazione di membri della famiglia dell’artista: Lulu Thrower, Elizabeth Azzuz, Viola Azzuz, Moya Azzuz e Colleen Colegrove. Insieme, attingono alle conoscenze ecologiche per visualizzare storie di gestione della terra e pratiche di “rematriation”, che si ricollegano al concetto di “survivance” dello scrittore Anishinaabe Gerald Vizenor, inteso come l’unione di resistenza e sopravvivenza.

Saif Azzuz, laureato in Pittura e Disegno al California College of the Arts, è una figura di rilievo nell’arte contemporanea, finalista al SFMOMA SECA Award nel 2022 e con opere presenti in numerose collezioni pubbliche prestigiose, tra cui il de Young Museum di San Francisco e la KADIST.

La mostra “Keet Hegehlpa’ (l’acqua sale)” è attualmente in corso al Blaffer Art Museum e resterà aperta al pubblico fino al 20 dicembre 2025.

Saif Azzuz
Saif Azzuz. Photography by Chris Grunder

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