L’Oro di Zadikian: Un’Esplorazione Numerica al Brooklyn Museum

Lisbeth Thalberg Lisbeth Thalberg
“Path To Nine,” 2024, 999 gold-leafed plaster ingots accented with stainless steel rods. Photo: Paula Abreu Pita

Nell’ambito della mostra “Solid Gold” per il 200° anniversario del Brooklyn Museum, l’installazione “Path to Nine” dell’artista Zadik Zadikian si distingue come un’opera che sfida le convenzioni estetiche e concettuali dell’arte contemporanea.

Un Labirinto Dorato di Significati

“Path to Nine” si presenta come una griglia di 18 torreggianti pile di lingotti dorati, disposti in un pattern a scacchiera. L’opera, composta da 999 lingotti di gesso rivestiti in foglia d’oro e rinforzati con barre d’acciaio inossidabile, è un’esplorazione tangibile delle proprietà matematiche e mistiche dei numeri, con particolare enfasi sul numero nove.

Questa installazione monumentale non è solo un esercizio di opulenza visiva, ma rappresenta un’indagine meditativa sulla struttura, la ripetizione e la trasformazione. Zadikian, con la sua caratteristica inclinazione verso l’uso dell’oro, trascende il valore materiale del metallo prezioso per esplorare concetti di durabilità, purezza e testimonianza cosmica.

Il Percorso Artistico di Zadikian

Zadik Zadikian
Portrait of the Artist, Photo: Aram Zadikian

Nato nell’Armenia sovietica nel 1948, Zadikian ha intrapreso un viaggio di reinvenzione artistica e personale che lo ha portato da Erevan a Istanbul, Roma, San Francisco e infine a New York. La sua carriera è stata segnata da collaborazioni significative, tra cui quella con Richard Serra, che ha influenzato il suo approccio alla materialità e alla struttura.

L’uso dell’oro industriale come materiale unificante è diventato la firma di Zadikian, culminando in opere come “1,000 Bricks gilded in 24 Karat Gold Leaf” del 1978, che ha segnato l’inizio del suo focus sulla ripetizione come strumento di trasformazione.

Analisi Critica

“Path to Nine” si inserisce in un dialogo complesso con la tradizione dell’arte minimalista e concettuale. L’opera solleva interrogativi sulla natura del valore nell’arte contemporanea, giocando con la tensione tra la preziosità del materiale e la serialità della produzione.

La scelta di Zadikian di utilizzare il gesso come base per i lingotti, invece dell’oro massiccio, può essere interpretata come un commento sulla percezione del valore e sull’illusione della ricchezza nell’era contemporanea. Questa decisione aggiunge un livello di complessità all’opera, invitando lo spettatore a riflettere sulla natura dell’autenticità e della rappresentazione nell’arte.

“Path to Nine” di Zadikian rappresenta un contributo significativo al discorso sull’arte contemporanea, sfidando le nozioni tradizionali di scultura e installazione. L’opera invita a una riflessione critica sul ruolo del materiale, del simbolismo numerico e della ripetizione nell’arte.

Mentre l’installazione continua a suscitare dibattiti sulla sua interpretazione e sul suo valore artistico, rimane innegabile il suo impatto visivo e concettuale. “Path to Nine” si afferma come un’opera che richiede un’analisi approfondita, offrendo molteplici livelli di lettura che vanno ben oltre la sua superficie dorata.

La mostra “Solid Gold” al Brooklyn Museum, che include “Path to Nine”, sarà visitabile dal 16 novembre 2024 al 6 luglio 2025, offrendo al pubblico l’opportunità di confrontarsi direttamente con questa opera enigmatica e provocatoria.

Path To Nine
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