La October Gallery presenta una mostra postuma di Owusu-Ankomah

10/08/2025 - 04:31 EDT
Owusu-Ankomah, Microcron Begins No. 16, 2013. Acrylic on canvas, 180 x 280 cm. Photo copyright, Joachim Fliegner. Courtesy October Gallery
Owusu-Ankomah, Microcron Begins No. 16, 2013. Acrylic on canvas, 180 x 280 cm. Photo copyright, Joachim Fliegner. Courtesy October Gallery

La October Gallery presenterà “Freedom Rising: The Art of Owusu-Ankomah”, una mostra postuma con una selezione di opere del defunto artista ghanese. L’esposizione si concentrerà su un periodo chiave del suo lavoro, dal 2008 al 2014.

Owusu-Ankomah, nato a Sekondi, in Ghana, è divenuto noto per le sue tele di grande formato che ritraggono monumentali figure umane su un denso sfondo di simboli. La sua pratica artistica si è evoluta attraverso diverse fasi distinte. Ispirandosi inizialmente alle antiche tradizioni africane della pittura rupestre e delle maschere, la sua opera ha visto in seguito le figure spogliarsi delle maschere per diventare quelli che la galleria descrive come “attori muti che fluttuano in un oceano di segni”. Utilizzando la tecnica del trompe-l’œil, l’artista copriva i corpi scultorei delle sue figure con glifi che si confondevano con lo sfondo, creando un effetto in cui le forme si fondono con il loro ambiente simbolico.

Il linguaggio simbolico nell’opera di Owusu-Ankomah è stato fondamentale. Ha iniziato utilizzando i simboli adinkra del popolo Akan del Ghana. Nel tempo, il suo vocabolario visivo si è ampliato fino a incorporare simboli provenienti da altre culture e discipline, tra cui la matematica, l’astronomia e la fisica. Ha anche sviluppato i propri glifi. Questa sintesi di simboli tradizionali e contemporanei gli ha permesso di esplorare una gamma più ampia di temi.

Nel suo lavoro più tardo, le indagini di Owusu-Ankomah sulla natura della realtà lo hanno portato a sviluppare il “microcron”, un simbolo da lui descritto come il “simbolo dei simboli”. Rappresentato come un cerchio di sfere, questo meta-simbolo è diventato un tema centrale, incarnando l’idea che l’umanità costruisca la propria realtà attraverso la proiezione simbolica. Le opere dell’artista di questo periodo raffigurano spesso le sue figure scolpite nel processo di comprensione di questo concetto. “Per me, questi dipinti riguardano il potere della libertà: libertà di movimento, libertà di auto-espressione, sia come individui che come società”, aveva dichiarato Owusu-Ankomah.

Le opere di Owusu-Ankomah sono state esposte a livello internazionale, notamment nella celebre mostra Africa Remix, alla Haus der Kulturen der Welt di Berlino e durante l’edizione inaugurale di Africa Basel. I suoi lavori fanno parte di importanti collezioni come quella del British Museum di Londra, del Detroit Institute of Arts e del Hood Museum of Art negli Stati Uniti.

La mostra “Freedom Rising: The Art of Owusu-Ankomah” sarà visitabile alla October Gallery, al 24 di Old Gloucester Street, Londra, dal 4 settembre al 4 ottobre 2025. L’artista è scomparso nel febbraio 2025. Le sue opere sono state esposte in precedenza nella mostra Africa Remix (2004-2007), alla Haus der Kulturen der Welt (2023) e ad Africa Basel (2025). L’ingresso alla October Gallery è gratuito.

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