La galleria newyorkese Berry Campbell ha annunciato una mostra dedicata a un capitolo fondamentale, sebbene meno noto, della carriera della pittrice espressionista astratta Lynne Drexler. L’esposizione, intitolata Lynne Drexler: A Painted Aria, esplorerà un periodo della metà degli anni Settanta in cui la sua profonda devozione per la musica divenne inseparabile dalla sua arte, dando vita a una potente serie di tele nate dalla sua passione per l’opera lirica.
Una sinfonia di colore e suono
A metà degli anni Settanta, Lynne Drexler si immerse nel mondo dell’opera, assistendo a spettacoli alla Metropolitan Opera fino a tre volte a settimana. Profondamente colpita dalle imponenti composizioni di Wagner e dalla forza emotiva di Beethoven, iniziò a trasformare il suono direttamente in arte. Drexler era solita disegnare da un banco del teatro mentre la musica si diffondeva intorno a lei, catturando ciò che descriveva come «l’imponenza, la magnificenza della musica».
Le sue opere di questo periodo pulsano di un ritmo e di un movimento distintivi, traducendo il dramma e l’intensità della musica in colori e forme vibranti. Questo approccio, che la storica dell’arte Gail Levin definisce come la creazione di «analogie musicali nella pittura», affonda le sue radici nella formazione giovanile di Drexler con l’influente artista Hans Hofmann. Le tele evocano spesso una sensazione di sinestesia, in cui colore e forma sembrano vibrare in risposta al suono, una qualità che la accomuna ad artisti da lei ammirati come Wassily Kandinsky e Vincent Van Gogh.
Questo intenso periodo di creazione artistica fu segnato anche da avversità personali. Un episodio di daltonismo durato sei mesi alla fine del 1969 costrinse Drexler a rivalutare la sua pratica, ispirando una svolta verso composizioni tonali che ridefinirono la struttura e il movimento nei suoi dipinti. Per Drexler, l’opera non era solo un’ispirazione estetica, ma un’«ancora di salvezza emotiva». La grandiosità della musica le fornì un linguaggio artistico trionfante attraverso il quale poté elaborare le sue sfide personali. Come osserva Levin nel catalogo della mostra, queste tele sono «una testimonianza della sua ferrea volontà di esprimersi e di superare gli eventi catastrofici che quasi fecero deragliare il suo percorso».
Il percorso dell’artista
Nata nel 1928 vicino a Newport News, in Virginia, Lynne Drexler studiò inizialmente arte drammatica, diplomandosi al Richmond Professional Institute nel 1949. In seguito a una malattia, intraprese studi d’arte al College of William & Mary, dove i suoi mentori la incoraggiarono a trasferirsi a New York. Lo fece nel 1956, iscrivendosi per studiare con Hans Hofmann. Successivamente studiò all’Hunter College con Robert Motherwell, che rafforzò la sua fiducia nella possibilità di intraprendere una carriera da artista professionista.
Alla fine degli anni Cinquanta, Drexler esponeva già le sue opere e aveva consolidato il suo stile distintivo: fitti agglomerati di pennellate simili a campiture di colore, in tonalità vivaci e contrastanti, che creavano un dinamismo in cui il colore trionfava sulla geometria. Fu un membro attivo della scena artistica del Greenwich Village, frequentando la Cedar Tavern e gli eventi dell’8th Street Artist Club. La sua prima mostra personale si tenne nel febbraio del 1961 alla Tanager Gallery, uno spazio gestito da artisti e co-fondato da figure come Lois Dodd e Alex Katz.
Nel 1962, Drexler sposò il collega artista John Hultberg e trascorse la luna di miele sull’isola di Monhegan, nel Maine, un luogo che sarebbe diventato di profonda importanza per la sua vita e la sua arte. Iniziò a incorporare le forme e i colori aspri dell’isola nei suoi dipinti, lavorando a memoria durante gli inverni nel suo studio di New York. Man mano che la scena artistica newyorkese si orientava verso la Pop Art, Drexler si sentì sempre più estraniata ed espose solo sporadicamente nei decenni successivi alla sua prima mostra. Alla fine, lei e Hultberg acquistarono la casa di Monhegan e, all’inizio degli anni Ottanta, Drexler vi risiedeva a tempo pieno. Negli ultimi due decenni della sua vita, la sua arte divenne più figurativa, raffigurando l’ambiente costiero, nature morte e serie con bambole e maschere. Drexler morì di cancro nel 1999.
Contesto della mostra e della galleria
Questa mostra si inserisce nel solco della presentazione di Berry Campbell del 2022, Lynne Drexler: The First Decade, che analizzava la sua produzione dal 1959 al 1969. A Painted Aria sposta ora l’attenzione sul capitolo successivo e di trasformazione della sua carriera.
Inaugurata nel 2013 da Christine Berry e Martha Campbell, la galleria ha un programma incentrato sulla pittura americana del dopoguerra, con un’attenzione particolare a dare visibilità ad artisti sottorappresentati, in particolare le donne dell’Espressionismo Astratto. La galleria è nota per il suo approccio basato sulla ricerca, volto a mettere in luce artisti trascurati a causa dell’età, della razza, del genere o della provenienza geografica.
Lynne Drexler: A Painted Aria sarà visitabile dal 9 ottobre al 15 novembre 2025. L’inaugurazione è prevista per giovedì 9 ottobre 2025, dalle 18:00 alle 20:00. La mostra presenterà una ventina di opere degli anni Settanta, tra cui sei tele di grande formato.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo con un saggio della Dott.ssa Gail Levin. In concomitanza con l’esposizione, Berry Campbell ospiterà anche la Metropolitan Opera per una serata di performance in galleria; maggiori dettagli saranno annunciati a breve.
La galleria si trova al 524 W 26th Street, New York, NY 10001. Gli orari di apertura sono dal martedì al sabato, dalle 10:00 alle 18:00, e su appuntamento. Per ulteriori informazioni, visitare il sito web della galleria all’indirizzo www.berrycampbell.com.