Il Museo ARKEN di Arte Contemporanea in Danimarca ospita la prima mostra personale in Scandinavia dell’artista franco-svizzero Julian Charrière. Intitolata “Solarstalgia”, l’esposizione offre una riflessione profonda sul rapporto tra umanità e natura attraverso installazioni multimediali su larga scala.
L’ambiente espositivo immerge i visitatori in uno spazio oscurato che evoca le antiche paludi dell’era carbonifera. Charrière utilizza questa scenografia per evidenziare la trasformazione della materia organica in combustibili fossili, processo avvenuto nel corso di milioni di anni. Le installazioni mettono in luce lo sfruttamento di questi paesaggi antichi da parte dell’umanità, creando una dissonanza temporale ed emotiva.
Tra le opere esposte, “Panchronic Garden” e “An Invitation to Disappear” si affiancano a nuove commissioni che invitano il pubblico a proiettarsi in ecosistemi minacciati. L’artista connette paesaggi del passato, come le paludi carbonifere, con sfide contemporanee quali le piantagioni di olio di palma, esplorando le implicazioni climatiche ed energetiche delle azioni della società.
Il titolo “Solarstalgia”, gioco di parole sul concetto di “solastalgia”, suggerisce un’ansia collettiva profonda riguardo ai cambiamenti ambientali e al collasso ecologico. Charrière, figura centrale nella scena artistica contemporanea internazionale, adotta un approccio attivista e scientifico per esplorare l’evoluzione delle idee sulla natura e il loro impatto nel tempo.
La mostra fa parte della trilogia espositiva NATURE FUTURE del Museo ARKEN, focalizzata sul rapporto tra esseri umani, natura e tecnologia. L’esposizione offre un’opportunità unica per riflettere criticamente sull’uso delle risorse naturali e sul suo impatto sull’ambiente e gli ecosistemi.
Si avverte il pubblico che l’esposizione include forti lampi di luce, oscurità e nebbia. L’ingresso è a proprio rischio.
“Solarstalgia” di Julian Charrière sarà aperta al pubblico dal 28 novembre 2024 al 20 aprile 2025 presso il Museo ARKEN di Arte Contemporanea a Ishøj, Danimarca.