Questo autunno, la galleria Serpentine South presenterà House of Music, un’importante mostra dell’artista britannico Peter Doig. Il progetto propone una sintesi unica tra pittura e suono, trasformando la galleria in un ambiente multisensoriale. Si tratta della prima mostra personale di Doig alla Serpentine da quando, nel 1991, fu finalista del Barclays Young Artist Award.
Il cuore della mostra è un’esperienza uditiva immersiva. Una selezione musicale, proveniente dal vasto archivio personale di vinili e cassette dell’artista, sarà diffusa attraverso due sistemi di altoparlanti analogici d’epoca, appositamente restaurati. Un sistema è composto da altoparlanti in legno Klangfilm Euronor degli anni ’50, noti per la loro alta fedeltà. L’altro è un raro impianto sonoro Western Electric/Bell Labs risalente agli albori del cinema sonoro, alla fine degli anni ’20. Questa apparecchiatura di grande valore storico è stata recuperata da cinema abbandonati e restaurata da Laurence Passera, specialista in tecnologie del suono per il cinema, che ha collaborato a stretto contatto con Doig al progetto.

Questi paesaggi sonori faranno da contesto a una selezione di dipinti recenti di Doig. Le opere esposte esplorano l’intersezione tra il visivo e l’uditivo, con tele come Music of the Future (2002–2007) e Speaker/Girl (2015) che affrontano direttamente le modalità dell’esperienza musicale. Molte delle opere sono state realizzate durante i due decenni che Doig ha trascorso a Trinidad (2002–2021), un periodo che ha profondamente influenzato il suo rapporto con la vibrante cultura dei sound system dell’isola. Un elemento centrale sarà costituito da tre grandi tele raffiguranti leoni a Port of Spain, un motivo che fa riferimento al Leone di Giuda, simbolo ricorrente nell’iconografia Rastafari. Il titolo stesso della mostra è una citazione dal testo di una canzone del defunto musicista di calypso trinidadiano Shadow, ritratto da Doig nel 2019 in un’opera anch’essa inclusa nel percorso espositivo.
L’esplorazione dell’ascolto condiviso si estenderà attraverso un programma pubblico dal vivo. Le domeniche, la serie intitolata Sound Service vedrà la partecipazione di artisti e musicisti — tra cui Ed Ruscha, Duval Timothy, Nihal El Aasar e Olukemi Lijadu — che suoneranno selezioni dalle loro collezioni personali. Una serie di eventi serali ospiterà inoltre dialoghi acustici tra figure come Dennis Bovell, Brian Eno e Linton Kwesi Johnson.
La mostra sarà accompagnata da una pubblicazione, progettata per assomigliare alla copertina di un vinile da 12 pollici. Includerà un testo inedito di Michael Bracewell, una storia dei sistemi audio per cinema a cura di Laurence Passera, poesie di Linton Kwesi Johnson e Derek Walcott, e un’intervista tra Doig e il direttore artistico della Serpentine, Hans Ulrich Obrist.
La curatela di Peter Doig: House of Music è affidata a un team che include Natalia Grabowska, Lizzie Carey-Thomas, Alexa Chow e Hans Ulrich Obrist, con la co-curatela di Kostas Stasinopoulos per il programma dal vivo. La mostra sarà visitabile dal 10 ottobre 2025 all’8 febbraio 2026.
