Netflix reimmagina il fuorilegge più famoso della Thailandia in “Tee Yai: Born to Be Bad”

Tee Yai Born to Be Bad
Molly Se-kyung
Molly Se-kyung
Molly Se-kyung è scrittrice e critica cinematografica e televisiva. È anche responsabile delle sezioni di stile.

Ci sono leggende che superano la realtà, e poi c’è la storia di Tee Yai. In Thailandia, il suo nome è diventato un vero e proprio fenomeno, una figura leggendaria le cui imprese riempivano le prime pagine di tutti i giornali. Era il fuorilegge più ricercato del paese, una sorta di Billy the Kid o Robin Hood locale, di cui si diceva fosse “più noto del Primo Ministro”.

Parte del mito era dovuta alla sua fama di “tigre feroce dal viso di giada”, poiché era considerato molto affascinante. Ma la leggenda si è forgiata soprattutto sulla sua capacità di sfuggire alla cattura, tanto che l’opinione pubblica cercò spiegazioni al di là del terreno. La credenza popolare sosteneva che Tee Yai possedesse “poteri magici”. In quale altro modo un uomo avrebbe potuto rendersi protagonista di “innumerevoli evasioni”, svanendo più volte davanti alle autorità?

Smontare il mito

È proprio questa domanda – magia o logistica – a essere al centro di Tee Yai: Born to Be Bad, il nuovo film d’azione e drammatico di Netflix. Ambientato nella Thailandia degli anni ’70, il progetto riporta in vita la storia del “fuorilegge più noto della Thailandia”, ma questa volta attraverso l’obiettivo dell’acclamato regista e co-sceneggiatore Nonzee Nimibutr. Nimibutr ha dichiarato che la sua ispirazione era chiara: voleva presentare “un altro punto di vista che non è mai stato discusso”. Il film, descritto come un “crime vintage” con una “atmosfera retrò realistica” che evoca il cinema dell’epoca che ritrae, lascia da parte il soprannaturale per concentrarsi su una tesi diversa.

Il regista non crede alle voci sulla magia. Al contrario, Nimibutr ritiene che il segreto di Tee Yai fossero i suoi “alleati stretti o amici fidati che lo hanno aiutato, lavorando dietro le quinte e superando gli ostacoli insieme”. La premessa del film si basa su una convinzione fondamentale del regista: “Perché credo che un grande fuorilelge come Tee Yai non abbia percorso questa strada da solo. Questa è la nuova prospettiva che voglio far sperimentare al pubblico”.

Il duo dinamico

Il film sostituisce il folklore con la fratellanza, concentrandosi sulla “collaborazione tra due amici giurati” al centro delle “ingegnose rapine” che li hanno resi famosi. Nel ruolo principale del cosiddetto “Re dei Ladri”, Tee Yai, il film presenta la “stella nascente” Apo-Nattawin Wattanagitiphat, noto per le sue “interpretazioni carismatiche e potenti”. Il suo Tee Yai è un “fuorilegge che vive come se non ci fosse un domani”, il motore impulsivo dell’operazione.

Ma non lavora da solo. Al suo fianco c’è Rerk, interpretato da Most-Wisarut Himmarat. Rerk è l’antitesi di Tee: il suo partner “calmo e sereno”, il “pensatore tranquillo che diventa l’ombra di Tee”, leale ma diviso tra amicizia e morale. Insieme, questo duo raggiunge lo status di leggenda.

Una fratellanza messa alla prova

Tee Yai: Born to Be Bad è, in sostanza, un dramma criminale sulla lealtà, e nessun legame rimane intatto per sempre. La trama si complica e “il loro percorso da fuorilegge inizia a vacillare”.

La minaccia non è solo esterna; è profondamente personale. Il catalizzatore è l’arrivo di Dao (interpretata da Kao-Supassara Thanachat). Dao entra nella vita di Rerk, il pensatore tranquillo, e cambia tutto. La sua presenza, descritta come una “forte presenza emotiva”, fa sì che Rerk “voglia ritirarsi dal gioco”. Questa decisione minaccia di “disfare la fratellanza” al centro del film, creando una “frattura tra i due uomini” nel peggior momento possibile.

Mentre la società di Tee e Rerk si frattura dall’interno, una minaccia implacabile si avvicina dall’esterno. L’ispettore Jakarat (Joke-Akarin Akaranitimaytharatt), un “ufficiale di polizia esperto” e “determinato”, sta pianificando di metterli fuori gioco. Descritto come un “implacabile ufficiale che persegue la giustizia”, Jakarat è “alle loro calcagna”, aspettando il momento in cui la “rete di fiducia” si spezzerà definitivamente.

La storia è completata da un cast stellare che include Cris Horwang, Nont-Sadanont Durongkavarojana, Foei-Patara Eksangkul e Bront Palarae, che, secondo quanto riferito, aggiungono “profondità e colore” e “crudo realismo” a questo affresco criminale.

Il film debutta su Netflix il 13 novembre.

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