Il Palais de Tokyo presenta una retrospettiva di Melvin Edwards

Melvin Edwards, Homage to the Poet Léon-Gontran Damas, 1978–1981, Steel in 5 parts, Dimensions variable
Lisbeth Thalberg
Lisbeth Thalberg
Giornalista e artista (fotografo). Redattore della sezione arte di MCM.

È attualmente in corso al Palais de Tokyo di Parigi un’importante retrospettiva dedicata all’opera dello scultore Melvin Edwards. La mostra, che si inserisce in una carte blanche offerta alla curatrice Naomi Beckwith, ripercorre la carriera di un artista considerato una figura influente dell’arte contemporanea americana.

Edwards è noto per diversi corpi di opere distinti. Tra questi figurano i Lynch Fragments, una serie di assemblaggi murali realizzati con oggetti e materiali industriali saldati, che l’artista ha iniziato nel 1963. La sua pratica include anche sculture astratte su larga scala e installazioni site-specific, che impiegano di frequente materiali come filo spinato e catene. Sviluppata parallelamente al Movimento per i Diritti Civili, la sua opera utilizza questi materiali per indagare la memoria culturale e la storia socioeconomica americana.

La mostra inquadra le sue sculture come «portali che collegano il passato e il presente dell’Atlantico Nero». Il suo lavoro dialoga con la linguistica, l’architettura e una riflessione antropologica sulla lavorazione del ferro che mira a rivalorizzare la posizione dell’Africa nella storia dello sviluppo industriale.

Profondamente permeata dalla poesia e dalla musica jazz, la pratica di Edwards riflette anche le sue relazioni con figure letterarie, tra cui le collaborazioni con la poeta Jayne Cortez e i suoi incontri con Léon-Gontran Damas ed Édouard Glissant. La retrospettiva pone inoltre l’accento sulla dimensione collaborativa della sua opera grafica e sul suo coinvolgimento nella creazione di un laboratorio di incisione a Dakar alla fine degli anni Novanta.

Parallelamente, Edwards è incluso nella mostra collettiva ECHO DELAY REVERB: American Art, Francophone Thought, sempre al Palais de Tokyo. La rassegna esplora la circolazione transatlantica di forme e idee attraverso le opere di circa sessanta artisti, presentando nuove commissioni accanto a lavori che datano dagli anni Settanta a oggi.

La retrospettiva è stata inaugurata il 23 ottobre e rimarrà aperta al pubblico fino al 15 febbraio 2026. La mostra ECHO DELAY REVERB condivide la stessa data di chiusura. Il programma di eventi collaterali include una conversazione con Melvin Edwards e la co-curatrice Amandine Nana sabato 25 ottobre alle 17:00 (CET). L’incontro approfondirà il percorso transatlantico e le collaborazioni dell’artista. Un’attivazione di un’opera d’arte, condotta dall’artista, è prevista alle 16:30 (CET) prima della conversazione, che si terrà in lingua inglese nella Sala 37.

Melvin Edwards at Palais de Tokyo
Melvin Edwards at Palais de Tokyo
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