Il cinema argentino torna su Netflix con quelli che sembrano essere i suoi punti di forza: trame originali, un mix di commedia e dramma e, soprattutto, storie realistiche con personaggi ben delineati e raccontate con maestria. “27 notti” promette un sottile equilibrio di tutti questi elementi, con l’aggiunta di qualche sorpresa.
Il film si apre con una premessa sconvolgente: una donna di 83 anni, eccentrica e ricca mecenate, viene internata in una clinica psichiatrica dalle sue stesse figlie. Questo è l’inquietante punto di partenza di “27 notti”, la nuova produzione cinematografica argentina che, sotto la superficie di un dramma familiare, solleva un profondo interrogativo sull’autonomia, la vecchiaia e i limiti della sanità mentale.
La figura centrale, Martha Hoffman, interpretata dall’acclamata attrice Marilú Marini, diventa immediatamente un enigma. È una matriarca vulnerabile la cui mente sta cedendo alla demenza, la vittima di un piano freddamente calcolato per sottrarle il controllo del suo patrimonio, o qualcosa di completamente diverso e inaspettato?
Per far luce su questa complessa situazione, entra in scena il perito giudiziario Leandro Casares, che ha il compito di indagare e determinare la verità dietro il ricovero di Martha. Attraverso il suo sguardo, lo spettatore si addentra in un labirinto di affetti, interessi e segreti familiari.
Tuttavia, l’indagine rivela presto che le risposte non sono semplici. La narrazione rifiuta una conclusione netta, introducendo una terza e più radicale possibilità: che il ricovero non sia né una tragedia medica né una cospirazione, ma una scelta deliberata della stessa Martha per vivere i suoi ultimi anni in assoluta libertà, lontana dalle convenzioni e dalle aspettative sociali.
Così, “27 notti” trascende il genere del thriller psicologico per diventare una sofisticata esplorazione dell’autodeterminazione nell’ultimo capitolo della vita, mettendo in discussione chi abbia il diritto di definire la normalità e la felicità di un’altra persona.
L’eco di un caso reale
La storia di “27 notti” affonda le sue radici in un caso di cronaca che fece scalpore nell’alta società argentina, un evento che prima è stato trasformato in letteratura e ora arriva al cinema. Il film è basato sull’acclamato romanzo “Ventisette notti” della scrittrice e psicoanalista Natalia Zito, che si è ispirata alla storia di Natalia Kohen, un’artista e mecenate che nel 2005, all’età di 88 anni, fu fatta internare dalle figlie in una clinica psichiatrica.
Le motivazioni addotte all’epoca includevano un presunto sperpero del patrimonio familiare, una vita sessuale attiva e uno stile di vita ritenuto “inappropriato” per la sua età, il tutto supportato da una diagnosi di demenza. Il libro di Zito, e di conseguenza il film, si immerge nelle complessità di questo conflitto, esplorando i confini della salute mentale, la vulnerabilità che emerge con l’avanzare dell’età e le dinamiche di potere all’interno di una famiglia d’élite. L’autrice ha espresso il suo interesse affinché la storia serva come “strumento per riflettere su aspetti complessi” e confida che il film genererà un dibattito simile. Romanzando questo punto di partenza, “27 notti” utilizza un dramma intimo per porre domande universali sulla libertà individuale di fronte alle aspettative familiari e sociali.
Una sceneggiatura a più mani: Da Zito a Llinás e Hendler
Il processo di trasposizione di questa storia sullo schermo è stato un notevole sforzo collaborativo. La base è stata il romanzo di Natalia Zito, che ha fornito la struttura narrativa e la profondità psicologica dei personaggi. Tuttavia, l’adattamento non è stato una traduzione letterale. Un passaggio intermedio cruciale è stata una prima versione della sceneggiatura realizzata da Mariano Llinás, una delle figure più influenti del cinema argentino contemporaneo. Su questa base, la sceneggiatura definitiva è stata elaborata da un team di tre persone: lo stesso regista Daniel Hendler, insieme agli sceneggiatori Martín Mauregui e Agustina Liendo. Questo metodo di sviluppo a più fasi, che filtra la storia attraverso diverse sensibilità artistiche chiave, dà come risultato una sceneggiatura che è molto più di un semplice adattamento: è un palinsesto creativo arricchito dai contributi di voci diverse.
La visione di Hendler e il marchio di La Unión de los Ríos
A capo di questo complesso progetto c’è Daniel Hendler, che assume un triplice ruolo: regista, co-sceneggiatore e uno dei protagonisti principali. Hendler si immerge nella storia interpretando Leandro Casares, il perito giudiziario la cui prospettiva diventa il veicolo principale attraverso cui il pubblico esplora il mistero. Lo stesso Hendler ha articolato il suo interesse per la dinamica centrale del film, descrivendola come un’esplorazione della “congiunzione, o dissonanza” tra gli universi di Casares e Martha. Nelle sue parole, il suo fascino risiede nelle “cose che non quadrano del tutto, e in come si relazionano e si articolano”, sottolineando che i due personaggi sono “come due poli opposti”.
La forza motrice dietro il progetto è la casa di produzione La Unión de los Ríos, guidata dai produttori Santiago Mitre e Agustina Llambi Campbell. Mitre e Llambi Campbell sono nomi associati ad alcuni dei film argentini più acclamati a livello internazionale negli ultimi anni, come il candidato all’Oscar “Argentina, 1985”. La loro partecipazione conferisce al progetto un sigillo di prestigio e rigore artistico. Significativamente, “27 notti” segna la prima produzione di La Unión de los Ríos per Netflix, un’alleanza che rappresenta una convergenza strategica tra il cinema d’autore argentino e il potere di distribuzione di massa di un gigante dello streaming.
Il cast e il team tecnico
Il peso e l’ambizione di “27 notti” si riflettono nel calibro del team riunito. Il progetto è imperniato su una performance centrale di Marilú Marini nel ruolo di Martha Hoffman, un ruolo che richiede un’immensa capacità di transitare tra fragilità, eccentricità e una possibile lucidità provocatoria. Accanto a lei e a Daniel Hendler, il film vanta un cast di supporto di primo livello che include figure di spicco della scena argentina come Humberto Tortonese, Julieta Zylberberg, Paula Grinszpan e Carla Peterson, formando un cast corale di grande solidità. Questo livello di eccellenza si estende al team tecnico, con Julián Apezteguía alla direzione della fotografia, Pedro Osuna alla colonna sonora e Nicolás Goldbart al montaggio, componendo una squadra di prim’ordine per dare vita alla complessa atmosfera del film.
Un sigillo di approvazione da San Sebastián
Prima del suo arrivo sugli schermi di tutto il mondo, “27 notti” ha seguito un percorso attentamente studiato per consolidare il suo prestigio artistico. Il film ha avuto la sua prima mondiale su un palcoscenico di massima categoria: la 73ª edizione del Festival Internazionale del Cinema di San Sebastián, uno dei concorsi più importanti del circuito cinematografico globale. Il film non solo è stato selezionato per partecipare, ma ha ricevuto l’onore di essere il film di apertura del Concorso Ufficiale del festival. Si tratta di una posizione di enorme visibilità e distinzione, che colloca il film in lizza per il massimo riconoscimento del festival, la Concha de Oro. Questa strategia di lancio in un festival di primo piano funge da potente meccanismo di validazione, posizionando “27 notti” come un’opera cinematografica seria e rilevante prima della sua distribuzione di massa in streaming.
Dettagli sull’uscita
“27 notti” si presenta come un evento cinematografico significativo, un’opera che intreccia un mistero familiare con domande universali sulla vita, la morte e il diritto all’autodeterminazione. Attraverso l’enigma di Martha Hoffman, il film esplora la natura ambigua della verità, le complesse dinamiche di potere all’interno dei legami di sangue e, soprattutto, la coraggiosa e talvolta incompresa ricerca della libertà personale nella vecchiaia.
Dopo il suo acclamato passaggio al Festival Internazionale del Cinema di San Sebastián, dove ha inaugurato il Concorso Ufficiale il 19 settembre 2025, e dopo un’uscita limitata in sale cinematografiche selezionate in Argentina a partire dal 9 ottobre 2025, “27 notti” avrà la sua prima globale su Netflix. Il film sarà disponibile su Netflix in tutto il mondo a partire dal 17 ottobre 2025.