DanDaDan di Netflix torna con una seconda stagione più cupa e complessa

03/07/2025 - 17:25 EDT
DanDaDan - Netflix
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La serie animata DanDaDan, dello studio Science SARU, torna per una seconda stagione che immerge immediatamente i suoi protagonisti in una narrazione definita da un tono più cupo e con inflessioni horror. Riprendendo dal cliffhanger della prima stagione, la storia si sposta dal suo formato iniziale di “mostro della settimana” a un’esplorazione più mirata del trauma generazionale e della crudeltà umana. La serie continua a seguire gli studenti liceali Momo Ayase, discendente di una medium, e Ken “Okarun” Takakura, un fanatico dell’occulto. Le loro vite, intrecciate da una scommessa che ha dimostrato che sia i fantasmi che gli alieni sono reali, hanno lasciato Momo con abilità psicocinetiche risvegliate e Okarun posseduto dallo spirito della Nonna Turbo, che gli ha concesso poteri soprannaturali a caro prezzo. A loro si uniscono alleati tra cui la nonna di Momo, Seiko, e la stessa Nonna Turbo, che ora abita in una bambola maneki-neko.

Viaggio in una casa maledetta

La stagione si concentra su una missione introdotta verso la fine della stagione precedente: salvare l’amico d’infanzia di Momo, Jin “Jiji” Enjoji. La sua casa di famiglia, nella cittadina rurale di Daija, è afflitta da una maledizione così potente da aver spinto al suicidio diversi esorcisti e aver lasciato i suoi genitori ricoverati in ospedale. Con i poteri spirituali di Seiko confinati alla sua città, Momo viene incaricata dell’esorcismo, trascinando lei, Okarun e Jiji nella storia inquietante della città. La storia affronta direttamente il doppio cliffhanger della stagione precedente. Mentre Okarun e Jiji scoprono una stanza nascosta coperta di talismani all’interno della casa maledetta, Momo viene presa di mira da un gruppo di uomini in una sorgente termale locale. Il suo salvataggio non deriva dai suoi poteri, ostacolati dal calore, ma dall’intervento inaspettato della Nonna Turbo, che si era nascosta per il viaggio.

DanDaDan
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Nuovi avversari e segreti antichi

Questa stagione introduce la famiglia Kito, i proprietari della casa di Jiji che detengono un’autorità sinistra sulla città di Daija. Si rivelano essere i custodi di un rituale secolare di sacrifici umani, progettato per placare un’entità mostruosa conosciuta come Tsuchinoko, o Verme della Morte Mongolo. Questo essere antico risiede in un vulcano vicino, e la famiglia Kito crede che le loro offerte prevengano un’eruzione catastrofica. L’indagine conduce i protagonisti direttamente nella tana sotterranea dello Tsuchinoko, dove devono affrontare non solo la minaccia fisica della bestia, ma anche le sue potenti onde psichiche che inducono disperazione suicida nelle sue vittime.

La tragedia del Malocchio

Al centro della maledizione c’è l’antagonista principale della stagione, il Malocchio, un potente yokai le cui origini sono intrise di tragedia. Coerentemente con il tema della serie di umanizzare i suoi mostri, si scopre che il Malocchio è lo spirito di un bambino sacrificato allo Tsuchinoko centinaia di anni fa. Tormentato da secoli di solitudine, privazione e un odio profondo per l’umanità, lo spirito del bambino è diventato una forza vendicativa. Jiji, la cui personalità carismatica maschera il suo profondo trauma, mostra compassione allo spirito. Questo atto di empatia permette al Malocchio di possederlo, cercando di usare il potere spirituale innato e il corpo atletico di Jiji come veicolo per la sua vendetta. Questo trasforma Jiji in una minaccia formidabile, confondendo i confini tra amico e nemico e costringendo i suoi amici a un conflitto complesso e pericoloso.

Personaggi e relazioni in evoluzione

Gli archi narrativi ad alto rischio “La Casa Maledetta” e “Il Malocchio” fungono da crogiolo per lo sviluppo del cast principale. Okarun, un tempo un solitario insicuro e geloso del legame di Jiji con Momo, è spinto a diventare più eroico e proattivo, con la sua rivalità con Jiji che si evolve in una genuina amicizia. Momo, pur mantenendo il suo aspetto sicuro, affronta vulnerabilità più profonde. La stagione la sfida a gestire i suoi crescenti sentimenti per Okarun, che fatica a esprimere verbalmente, affidandosi maggiormente a gesti fisici di affetto. Jiji si afferma come il nucleo emotivo della stagione, la sua natura empatica lo porta alla possessione e crea un complesso conflitto interno che lo rende sia una vittima da salvare che un antagonista da combattere.

Un paesaggio visivo e sonoro evoluto

La produzione, guidata dal ritorno del regista Fūga Yamashiro e dal nuovo co-regista Abel Góngora, riflette il tono più cupo della narrazione. Il team di animazione di Science SARU utilizza una palette di colori più desaturata e inquietante per l’ambientazione della città di Daija, virando verso un’estetica horror per creare un’atmosfera spettrale. La stagione presenta anche nuove tecniche di animazione sperimentale, tra cui l’uso di modelli 3D e texture a matita più grezze, in particolare in sequenze visivamente complesse ed emotivamente cariche come la trasformazione di Jiji nel Malocchio. Il compositore Kensuke Ushio ritorna con una colonna sonora versatile che passa senza soluzione di continuità da motivi tradizionali giapponesi a paesaggi sonori horror inquietanti e tracce d’azione ad alta energia, amplificando lo stile distintivo della serie che mescola i generi.

La seconda stagione di DanDaDan è disponibile in streaming. La serie ha debuttato a luglio 2025 su Netflix.

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