Su Netflix debutta “The Waterfront”, una nuova serie drammatica ispirata a una storia vera. La serie esplora le difficoltà della famiglia Buckley, il cui un tempo celebre impero della pesca nella Carolina del Nord sta andando in pezzi. Con la loro eredità marittima in pericolo, la famiglia ricorre a metodi sempre più illeciti per proteggere il proprio status e il proprio sostentamento. “The Waterfront” è un crime drama teso ed emozionante che mescola la crudezza del Sud degli Stati Uniti a un dramma familiare ad alto rischio, assumendo i contorni di un noir dal ritmo lento e compassato, lontano dalle dinamiche della soap opera. La serie si distingue per la sua messa in scena oscura, elegante ed emotivamente cruda, che spesso abbraccia un’estetica pienamente “Southern Gothic”. Questa miscela dà vita a un arazzo narrativo ricco e complesso, dove personaggi, ambientazione e trama sono profondamente intrecciati, consentendo un’esplorazione sfumata delle cause e degli effetti che portano al declino morale dei protagonisti.

L’eredità a rischio della famiglia Buckley a Havenport
Ambientata nella fittizia città costiera di Havenport, Carolina del Nord, la serie segue i Buckley, una famiglia a lungo rispettata per il suo impero della pesca e un ristorante di successo sul lungomare. Il loro mondo inizia a sgretolarsi quando il patriarca Harlan Buckley (Holt McCallany) subisce due attacchi di cuore, costringendo la sua astuta e tenace moglie Belle (Maria Bello) e l’impetuoso figlio Cane (Jake Weary) a lottare per la sopravvivenza. Di fronte a minacce mortali, la famiglia accetta di contrabbandare droga per 10 milioni di dollari, finendo risucchiata in un pericoloso mondo sommerso fatto di bande rivali, alleanze mutevoli e indagini federali. La serie sottolinea che i Buckley non sono criminali incalliti, ma una famiglia che si disgrega sotto il peso della disperazione. Mentre Harlan si aggrappa all’ultimo briciolo di potere, Belle naviga tra dolore e tradimento, assumendo un ruolo che non ha mai voluto. Cane, invece, è combattuto tra la sua coscienza e le sue responsabilità, e di quella vita sembra apprezzare soltanto i soldi che ne derivano. A complicare il quadro c’è il ritorno di Bree (Melissa Benoist), la figlia appena uscita dalla riabilitazione e alla disperata ricerca di riavere la custodia del figlio Diller (Brady Hepner), che però finisce per essere travolta dal caos. La trama stabilisce un legame esplicito tra la svolta criminale della famiglia e il declino della loro attività, inquadrando le loro azioni non come pura malvagità, ma come la tragica conseguenza di pressioni sistemiche.
Un cast di personaggi complessi
La serie presenta un nucleo familiare che affronta pressioni interne ed esterne. Harlan Buckley (Holt McCallany) è l’orgoglioso patriarca che ha costruito l’impero Buckley, ora aggrappato al controllo dopo due infarti. Il suo personaggio è ispirato direttamente al padre del creatore Kevin Williamson. Belle Buckley (Maria Bello) è la moglie astuta e tenace di Harlan, descritta come il cuore e la volontà di ferro della famiglia. È costretta a navigare tra dolore, tradimento e la sfida di assumere un ruolo che non ha mai desiderato. Cane Buckley (Jake Weary) è il figlio impetuoso e combattuto, riluttante erede dell’impero, la cui coscienza è in perenne conflitto con le sue responsabilità. È sposato con Peyton Buckley (Danielle Campbell), che gli resta accanto. Bree Buckley (Melissa Benoist) è la pecora nera della famiglia, in lotta con la sobrietà e alla disperata ricerca di riavere la custodia di suo figlio, Diller Hopkins (Brady Hepner), che idolatra il nonno Harlan ma rifiuta i tentativi di Bree di creare un legame. Tra i ruoli secondari troviamo Rafael L. Silva nei panni di Shawn Wilson, un nuovo barista con molti segreti, e Humberly González nel ruolo di Jenna Tate, una giornalista che torna nella sua città natale e ritrova il suo amore del liceo, Cane. Michael Gaston interpreta lo sceriffo Clyde Porter, e Gerardo Celasco è l’agente della DEA Marcus Sánchez, introducendo l’elemento investigativo nella trama. Nel cast figurano anche Topher Grace e Dave Annable. Le dinamiche tra Harlan, i suoi figli e suo nipote sottolineano una profonda esplorazione dell’eredità e del suo peso spesso distruttivo. L’incapacità di Harlan di cedere il controllo, la battaglia interiore di Cane con l’impero ereditato e la lotta di Bree per liberarsi illustrano la potente e soffocante attrazione della storia familiare. La relazione di Diller con il nonno e la madre enfatizza ulteriormente come le scelte della famiglia impattino sulla generazione successiva, perpetuando un ciclo di “sabotaggio generazionale” e mostrando come l’impero di una famiglia possa trasformarsi in una gabbia.
I creatori
“The Waterfront” è creata da Kevin Williamson, noto per titoli iconici come “Scream”, “Dawson’s Creek”, “The Vampire Diaries” e “So cosa hai fatto”. Qui, Williamson abbandona il soprannaturale per una narrazione più realistica e carica di emozioni, profondamente personale e ispirata alle esperienze di suo padre, un pescatore che negli anni ’80 si dedicò al traffico di droga per sostenere la famiglia e per questo finì in prigione. Sebbene radicata nella verità, Williamson chiarisce che la serie è “opera di finzione”. Per alzare la posta in gioco, il tipo di droga trafficata è stato cambiato da marijuana a cocaina e oppiacei. L’interpretazione di Holt McCallany nel ruolo di Harlan è definita un “casting perfetto” dallo stesso Williamson, che in lui rivede il padre. Questo progetto segna un’evoluzione nella carriera dello sceneggiatore, ma il suo costante ritorno ai temi della famiglia, dei segreti e del crimine rivela un interesse tematico profondo e costante.
L’inquietante sfondo della Carolina del Nord
La serie è ambientata e girata sulla costa della Carolina del Nord, tra Wilmington e Southport. Lo sfondo costiero è presentato come “un personaggio al pari dei Buckley”, con la sua “bellezza inquietante che contrasta con l’oscurità che si nasconde sotto”. L’ambientazione contribuisce in modo significativo all’estetica “Southern Gothic”, fornendo un’atmosfera che sottolinea i temi della decadenza e della lotta per la sopravvivenza. L’idea dell’ambientazione come personaggio sottolinea come l’ambiente fisico e le sue sfide (come il declino dell’industria ittica) siano forze attive che influenzano la trama. Il contrasto tra la bellezza della regione e la sua oscurità nascosta esplora come luoghi apparentemente idilliaci possano ospitare corruzione e disperazione, rafforzando il tema gotico in cui il paesaggio stesso incarna l’eredità in declino e i peccati nascosti dei suoi abitanti.
Disperazione e lealtà
“The Waterfront” esplora la sottile linea tra bene e male, amore e sopravvivenza, lealtà e distruzione. Si concentra su una famiglia spinta più dalla disperazione che da una criminalità intrinseca. Tra i temi centrali c’è l’ossessione americana per l’eredità a qualsiasi costo, riflessa in un contesto di rovina finanziaria che suona come un “canto funebre per il Sogno Americano”. La narrazione approfondisce come i legami familiari vengano messi alla prova sotto pressione, con personaggi come Belle e Cane costretti a scendere a compromessi sempre più pericolosi per salvare ciò che resta del loro impero. La serie offre un’immersione profonda nel costo psicologico della sopravvivenza, dimostrando che le azioni dei personaggi, sebbene guidate dal desiderio di salvare la famiglia, portano a conseguenze devastanti. Oltre alla disperazione, la serie esplora la lotta morale, il potere, la corruzione e la fede. Il concetto di lealtà viene messo in discussione, mentre la redenzione emerge come un tema significativo, a sottolineare che non è mai troppo tardi per riscattarsi.
Disponibilità su Netflix
“The Waterfront” è composta da otto episodi, ciascuno della durata di circa un’ora. Tutti gli episodi sono già disponibili per la visione in streaming su Netflix.