“Maschi veri” su Netflix: la commedia italiana affronta la crisi della mascolinità moderna, adattando “Machos Alfa” per un nuovo pubblico

18/05/2025 - 07:07 EDT
Maschi veri
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“Maschi veri” arriva su Netflix con una prima stagione di otto episodi. Adattamento della serie spagnola di successo “Machos Alfa”, Netflix sembra voler lanciare un messaggio chiaro: l’internazionalizzazione dei suoi contenuti. Infatti, dopo il successo della serie spagnola, è arrivata la versione francese e ora ci giunge la versione italiana basata sulla stessa premessa: quattro uomini sulla quarantina che devono confrontarsi con un mondo portatore di nuove idee e profondamente cambiato riguardo al concetto di mascolinità.

La serie vanta un cast di spicco che include Maurizio Lastrico, Matteo Martari, Francesco Montanari e Pietro Sermonti, i quali interpretano il gruppo centrale di amici. Il loro percorso è un confronto con pregiudizi radicati e aspettative sociali in un’epoca che spinge verso una maggiore uguaglianza di genere.

La trama

La narrazione di “Maschi veri” si concentra su quattro amici di lunga data: Mattia, interpretato da Maurizio Lastrico; Massimo, incarnato da Matteo Martari; Riccardo, impersonato da Francesco Montanari; e Luigi, interpretato da Pietro Sermonti. Questi uomini, tutti sulla quarantina, si sono a lungo identificati con lo status tradizionale di “maschi alfa”. Tuttavia, si ritrovano sempre più spaesati in una società che lotta attivamente per l’uguaglianza sociale e di genere. Questo cambiamento sociale li costringe a confrontarsi inaspettatamente con i propri pregiudizi profondamente radicati e con le conseguenze, spesso impreviste, delle loro convinzioni e dei loro comportamenti.

Il loro percorso collettivo è di profonda rivalutazione, poiché sono costretti a riscoprire il proprio posto in questo tessuto sociale in evoluzione e all’interno delle loro relazioni personali. Un elemento chiave della loro lotta è il tentativo di affrontare questa trasformazione “senza perdersi nel processo”.

Gli attori

“Maschi veri” riunisce un cast notevole per incarnare il suo quartetto centrale e il mondo che li circonda. I quattro protagonisti maschili offrono uno spettro di risposte alle sfide della mascolinità moderna.

Maurizio Lastrico nel ruolo di Mattia: Lastrico descrive il suo personaggio come “il maschilista che si crede più avanti degli altri. Ma anche lui è pieno di zone d’ombra”.

Matteo Martari nel ruolo di Massimo: Secondo Martari, Massimo si sente “una sorta di supereroe senza superpoteri”.

Francesco Montanari nel ruolo di Riccardo: Montanari offre una visione ironica del suo personaggio, affermando che per Riccardo essere un “vero uomo” implica “avere la propria regina e nasconderle l’harem…”.

Pietro Sermonti nel ruolo di Luigi: Sermonti ha trovato il suo personaggio Luigi “molto tenero”.

Fondamentalmente, i protagonisti maschili sono supportati da un forte cast femminile, che include Thony, Sarah Felberbaum, Laura Adriani, Alice Lupparelli e Nicole Grimaudo, con Corrado Fortuna anch’egli parte del cast. Questo ensemble femminile è descritto come un “vivace e intelligente contrappunto” al percorso degli uomini.

Aggiungendo un ulteriore livello, l’osservazione di Maurizio Lastrico secondo cui le generazioni più giovani affrontano l’umorismo e i temi sensibili in modo diverso dalla sua, suggerisce che la serie potrebbe toccare sottilmente i cambiamenti intergenerazionali nella comprensione della mascolinità, contestualizzando ulteriormente la “fase di transizione” dei protagonisti.

Maschi veri
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Dietro le quinte

La produzione di “Maschi veri” è guidata da Groenlandia, una rinomata casa di produzione italiana parte del Banijay Group. Groenlandia si è guadagnata una reputazione per la realizzazione di serie e film italiani di alta qualità, e la sua partecipazione, sotto la direzione del produttore Matteo Rovere, segnala un notevole livello di ambizione per questa nuova commedia. Lo stesso Rovere è un affermato produttore, sceneggiatore e regista con una vasta e rispettata filmografia che include titoli come “Romulus”, “L’incredibile storia dell’Isola delle Rose” e “Supersex”.

La serie è scritta da un team di sceneggiatori composto da Furio Andreotti, Giulia Calenda e Ugo Ripamonti. La loro esperienza collettiva spazia tra cinema e televisione, includendo sia la commedia che il dramma, il che li posiziona ottimamente per gestire la miscela intenzionale di umorismo e commento sociale della serie. Giulia Calenda, ad esempio, ha un notevole curriculum con commedie socialmente consapevoli come “Come un gatto in tangenziale”, mentre Furio Andreotti ha lavorato a “Scialla! (Stai sereno)”, e i crediti di Ugo Ripamonti includono il recente dramma “Il Clandestino”.

La regia è affidata a Matteo Oleotto e Letizia Lamartire. Il lavoro precedente della Lamartire include la direzione di episodi per serie acclamate come “La legge di Lidia Poët” e “Baby”, spesso concentrandosi su narrazioni femminili forti. Oleotto ha esperienza con la commedia drammatica, incluso “Volevo fare la rockstar”.

Lo sfondo italiano: location e atmosfera

“Maschi veri” è una produzione girata interamente in Italia. Sebbene i dettagli completi su tutte le location rimangano in parte segreti, è stato evidenziato un ambiente particolarmente evocativo: Napoli. È stata menzionata specificamente una scena che rappresenta “una partita di calcio in un Colosseo di container nel porto di Napoli”. Questa immagine suggerisce uno sfondo visivamente unico e culturalmente ricco, che va oltre le rappresentazioni stereotipate dei luoghi italiani.

La scelta di Napoli, e specificamente di un ambiente così crudo, industriale e simbolicamente carico come un “Colosseo di container” per una partita di calcio – un passatempo tradizionalmente maschile – potrebbe offrire una potente metafora visiva per i temi della serie. Potrebbe riflettere i sentimenti stessi dei personaggi di essere ‘inscatolati’ da aspettative obsolete o le loro lotte che si svolgono in un’arena moderna, nuova, non convenzionale e forse più dura. Tale ambiente fornisce un’atmosfera urbana italiana vibrante e autentica, che potrebbe radicare l’esplorazione della mascolinità della serie in una realtà specifica e tangibile.

Sebbene altre location specifiche per “Maschi veri” non siano così chiaramente dettagliate nelle informazioni disponibili, l’impegno per un’autentica “adattamento italiano” implica che gli scenari scelti saranno fondamentali affinché la narrazione entri in risonanza con il pubblico locale. L’atmosfera generata da questi luoghi italiani, che si tratti dell’energia vivace di Napoli o di altri scenari ancora da svelare, sarà cruciale per l’autenticità culturale del programma e per il suo successo nell'”italianizzazione” del format spagnolo. La produzione da parte della società italiana Groenlandia e il coinvolgimento di un team creativo italiano rafforzano ulteriormente l’aspettativa che la serie sfrutterà ambientazioni italiane genuine per arricchire la sua narrazione.

Dove guardare “Maschi veri”

Netflix

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