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Hong Kong International Photo Festival “Mega Family: Imagining Home” riflette sulla ridefinizione di casa e famiglia nell’era post-pandemica

Il Hong Kong International Photo Festival (HKIPF) farà il suo ritorno dall’8 novembre all’8 dicembre 2024, con la mostra di punta Mega Family: Imagining Home presso l’Hong Kong Arts Centre. Curata da Blues Wong e Carol Chow, la mostra si collega alle precedenti esplorazioni del Festival sul tema della “casa” con le esposizioni 300 Families nel 2013 e 1000 Families nel 2016. Sponsorizzata da FUJIFILM HK, Mega Family: Imagining Home invita 15 fotografi locali di diverse generazioni a presentare le loro opere su Hong Kong dal 2020, riflettendo sulla ridefinizione di casa e famiglia nell’era post-pandemica e servendo come documentazione visiva dei cambiamenti sociali vissuti sotto la nuova normalità.

Diversamente dagli anni precedenti, che includevano mostre satellite e collaborazioni con artisti internazionali, l’HKIPF di quest’anno si concentra sulla cultura locale attraverso questa singola mostra tematica. Mega Family: Imagining Home si propone di esplorare i paesaggi fisici, culturali e persino mentali in evoluzione nella Hong Kong post-pandemica, esaminando come il significato di “casa” e “famiglia” si trasformi con i cambiamenti nell’ambiente in un contesto sociale dinamico.

“Speriamo che concentrandoci sulla cultura locale, questa mostra possa presentare le storie multifaccettate di Hong Kong,” ha dichiarato il co-curatore Blues Wong. “Dopo la pandemia, il concetto di casa non è più univoco; è stato reinterpretato come un’entità dinamica, piena di vari flussi e intersezioni. Non vediamo l’ora che il pubblico trovi risonanza qui e si connetta con queste storie.” La co-curatrice Carol Chow aggiunge, “L’immaginazione della casa non è statica; evolve continuamente con il tempo e l’esperienza, ed è proprio questo il nucleo che speriamo di esplorare nella mostra.”

Le opere dei 15 fotografi locali tessono insieme una storia non lineare e in continua evoluzione di Hong Kong. Ognuno di essi offre una prospettiva unica sui diversi aspetti di “famiglia” e “patria”, mostrando al contempo l’evoluzione del mezzo fotografico—dalla manipolazione e i media misti agli esperimenti con l’intelligenza artificiale, esemplificando il potenziale rizomatico della fotografia nel narrare, rispondere e immaginare la realtà.

Opere d’arte in evidenza
La seguente introduzione è disposta in ordine alfabetico in base al nome dell’artista e ai cognomi dei fotografi in inglese.

anothermountainman (Stanley Wong): vedo l’ikebana. è l’ikebana.
L’artista, fotografo e designer anothermountainman ha realizzato una serie accattivante di fotografie di ikebana. A un esame più attento, gli spettatori scopriranno che i soggetti non sono fiori veri e propri, ma sono composti da vari materiali non vegetali, tra cui fascette di plastica, aghi da maglia, brandelli di carta e provette di estrazione da kit per il test rapido dell’antigene COVID-19. Nella sua dichiarazione d’artista, l’artista esprime succintamente la sua visione giocando su un testo del Buddismo Zen: “vedi i fiori dal cuore, goditi i fiori. sentiti a casa nel cuore, abbracciati… e resta a casa”. Questo testo racchiude magnificamente il significato di casa: non un semplice spazio fisico, ma un profondo senso di appartenenza.

Michelle Chan: Un sapore di casa (2024)
Artista relazionale che lavora principalmente con la fotografia, Michelle Chan usa la macchina fotografica e le immagini manipolate per generare connessioni e conversazioni con le persone. La serie fotografica A Taste of Home (2024) è un’estensione dei lavori precedenti DayDayCook e Grandma Grandpa Cook 2. In questa serie, Chan esplora le radici del rapporto tra la famiglia allargata del marito e il cibo, ripercorrendo la storia delle ricette di famiglia della loro città natale a Shanwei, in Cina.

Chan Oi Yan: /immaginare una casa pronta
Anche i membri della famiglia che vivono sotto lo stesso tetto possono avere interpretazioni diverse della “casa ideale”. La fotografa Chan Oi Yan ha intrapreso una conversazione casuale con la sua famiglia per immaginare come potrebbe essere la loro residenza di lunga data dopo la ristrutturazione. Dopo aver raccolto le idee di tutti e quattro i membri della famiglia, ha sintetizzato queste visioni in una direttiva unica, inserendo i loro pensieri collettivi nell’intelligenza artificiale per generare immagini. Queste immagini, stampate istantaneamente, si presentano come catture spontanee del momento presente. La mostra finale intreccia le immagini istantanee generate dall’intelligenza artificiale con quelle scattate nella realtà. L’illusione nella realtà e la realtà nell’illusione sono così interconnesse.

Almond Chu: PARADOSSO CASA
L’artista fotografico Almond Chu esplora i temi dell’identità, dell’integrazione con l’ambiente e altro ancora attraverso una lente fantascientifica. Nella sua serie, gli alieni in cerca di un luogo abitabile si assimilano gradualmente all’ambiente terrestre, evolvendo infine fino a diventare identici l’uno all’altro. Questo simboleggia la perdita dell’individualità e della diversità nel processo di adattamento alla vita, inducendo a riflettere sul rapporto tra sé e la comunità. Quando gli alieni scoprono un altro pianeta abitabile che ripristinerebbe la loro diversità, affrontano anche il sacrificio che il trasferimento comporterebbe.

Joseph Fung: Associazione Wai Yin – Una mega famiglia
Il veterano artista fotografico ed educatore Joseph Fung ha fotografato i membri dell’organizzazione benefica Wai Yin Association, con un’attenzione particolare a due ex presidenti. Con 40 anni di eredità filantropica, l’associazione e ciascuno dei suoi membri hanno dimostrato un impegno incrollabile nel sostenere le organizzazioni benefiche più rispettate di Hong Kong. L’associazione crede fermamente che il settore pubblico e quello privato possano collaborare con successo per il bene della società. L’ideale condiviso di “fare la differenza per un domani migliore” li posiziona come pionieri e ispiratori della responsabilità sociale all’interno della comunità di Hong Kong, allineandosi all’idea di “Mega Family” e al concetto di casa.

Justin Hui: Alla ricerca di Poon
Nell’opera Searching for Poon, l’artista e architetto Justin Hui ricostruisce il viaggio di sua nonna dalla Cina continentale a Hong Kong attraverso una raccolta di immagini, intrecciando frammenti della sua vita. Mentre la sua memoria svanisce gradualmente, Hui diventa l’architetto dei suoi ricordi.

Lau Chi Chung: The Dayspring of Eternity: Che la notte sognante possa rimanere per sempre…
Lau Chi Chung, artista visivo e collezionista di vecchi libri di testo, è affascinato dalle storie legate alla storia e alla cultura vernacolare di Hong Kong. Per questa mostra, Lau visualizza i ricordi del quartiere di North Point degli anni Quaranta e Cinquanta. Il quartiere ha visto l’insediamento di immigrati shanghainesi e fujianesi, che hanno portato con sé la loro ricchezza, il loro stile di vita e le loro visioni culturali, trasformando North Point in un quartiere vivace. Attraverso immagini che ritraggono il passato della zona, come i parchi di divertimento, il Teatro di Stato e i cancelli metallici delle case dei residenti, l’artista illustra metaforicamente che l’Eternità non esiste.

Jimmy Lee:︰■﹞(La risata porta con sé il calore che condividiamo ora)
Ispirato dalla sigla “No Regrets Loving You in This Life” della serie televisiva A Kindred Spirit, questo corpus di opere riflette lo sguardo dello spettatore direttamente all’interno dell’occhio stesso. Catturando i paesaggi di Hong Kong proiettati sulla retina dei suoi abitanti, l’artista Jimmy Lee reinterpreta la facciata di Hong Kong attraverso il concetto di immagini immaginate e reali.

Kevin Ling: Wash Out
La pratica di Kevin Ling comprende diversi media, tra cui land art, scultura, video e installazione. Nell’opera Wash Out, l’artista paragona la terra a una tela, dove le tracce accumulate sul vecchio terreno assomigliano all’inchiostro lasciato lentamente dal tempo. Questo trasforma il terreno sotto i suoi piedi in una vasta tela intrisa di inchiostro. Usando l’acqua come mezzo, l’artista lava via le tracce sulla superficie, lasciando spazi vuoti e ridefinendo contemporaneamente il terreno con una nuova pittura.

Thomas Lin: Il sole di ieri
L’arte di Thomas Lin è radicata nel suo interesse per le narrazioni storiche e la fotografia. Le sue opere esposte in questa mostra si ispirano al periodo intorno al 1839, che segna due significativi crocevia storici: l’invenzione della fotografia e la nascita di Hong Kong. In mezzo a un vasto oceano di dati, Lin attinge a frammenti del puzzle della storia per scoprire intuizioni all’interno di idee collettive. Poi lascia che queste intuizioni “riappaiano” dando loro forme che coincidono con quel tempo, fondendo le tecnologie contemporanee con le prime tecniche fotografiche.

So Hing Keung: Riapparizione della luce del Buddha
Con l’avanzare dell’età, il fotografo So Hing Kueng si ritrova a guardare Hong Kong attraverso un obiettivo offuscato dal tempo, dove l’essenza della sua città natale diventa sempre più sfuggente. Alla luce dei numerosi cambiamenti che la città ha subito nel corso degli anni, ha deciso di intraprendere un viaggio introspettivo per imparare e riscoprire la sua città natale. Attraverso una serie di lavori fotografici che catturano varie scene di Hong Kong, So spera di esprimere le sue emozioni e le sue prospettive sulla sua casa di oggi.

Wong Chi Lam: 20422 chilometri
Wong Chilam è una fotografa di Hong Kong che attualmente sta conseguendo un master in psicoterapia artistica nel Regno Unito. Le sue opere sono incentrate sulla casa e sulla famiglia del suo compagno, Arthur, che proviene da un ambiente multiculturale, ed esplorano il complesso rapporto tra casa e identità. Descrive la casa come un cerchio in espansione e in movimento, il cui centro rappresenta la sua interezza durante l’infanzia. Crescendo e spostandosi lungo il diametro in continua espansione, ha iniziato a incorporare vari elementi nel suo concetto di “casa”. Nella sua serie, Wong riflette sulla sovrapposizione di due cerchi – la sua casa e quella di Arthur – riflettendo se questa connessione, nel contesto di culture e provenienze diverse, faccia sentire la casa più completa o la allontani ulteriormente. Ogni ritorno a casa significa un addio a un’altra casa. Il processo di ricerca della casa è sia un viaggio di guarigione che un’esplorazione e una riflessione sul proprio senso di perdita.

Paul Yeung: Parade
Ex fotoreporter e photo editor, Paul Yeung ha catturato nelle sue serie fotografiche le vibranti e mutevoli tonalità della vita cittadina e il movimento delle folle che sfilano. La fotografia offre il raro dono di catturare questo momento “che è stato”, conservandolo brevemente prima che svanisca nel passato.

Yu Ho Yeung: Cacciatori di aquile dei Monti Altai
Le opere del fotografo freelance Yu Ho Yeung mostrano il tradizionale stile di vita nomade dei kazaki e la loro cultura unica della caccia all’aquila. Oggi esistono solo due o trecento cacciatori di aquile al mondo e le loro abilità, tramandate di generazione in generazione, si scontrano con forti differenze generazionali nelle aspettative di vita. Attraverso la rappresentazione della vita dei cacciatori, il fotografo invita gli spettatori a riflettere sulle proprie radici e sulla propria cultura, nonché sulle trasformazioni della casa e sulle visioni della nuova generazione per il futuro.

Vincent Yu: 21 giorni
Nato e cresciuto a Hong Kong, Vincent Yu ha lavorato come fotoreporter coprendo i principali eventi di cronaca nella regione Asia-Pacifico dal 1985. Come fotoreporter professionista e attento osservatore dello sviluppo della città, ha acquisito una particolare sensibilità nel catturare momenti e opportunità. Durante la pandemia del 2021, è tornato a Hong Kong con la figlia dall’estero e si è sottoposto a tre settimane di quarantena in albergo. È stato il periodo più lungo che abbia mai trascorso da solo con sua figlia, che si è trasformato in un magico viaggio insieme. Ha deciso di documentare questa esperienza unica con la sua macchina fotografica. L’esperienza ha modificato il suo concetto di “casa” a Hong Kong.

Programmi collaterali
Quest’estate, l’HKIPF ha collaborato con questi 15 fotografi per produrre 15 video sullo sfondo del Victoria Harbour e dell’iconico Star Ferry, documentando l’interazione tra i fotografi e il porto. Sul traghetto ondeggiante, i fotografi hanno immortalato il paesaggio lungo entrambi i lati del porto, contemplando il significato di “casa”. Dai punti di riferimento storicamente significativi, come il Centro culturale di Hong Kong e la Torre dell’orologio, agli imponenti grattacieli, agli aerei che si librano in volo e ai marinai che riportano tranquillamente il traghetto al molo, ogni fotogramma racconta una storia della città. Mentre il suono del clacson del traghetto si fonde con l’infrangersi delle onde e il chiacchiericcio della folla, i fotografi emergono silenziosamente sul molo affollato, come a ricordarci che è qui che le vite convergono. Il trailer è stato caricato sul canale YouTube dell’HKIPF (cliccare qui per vederlo).

Oltre alla mostra principale, HKIPF 2024 ha curato anche una serie di conferenze d’artista per fornire ai visitatori approfondimenti artistici. La prima conferenza si terrà il 9 novembre e sarà incentrata sul titolo della mostra Mega Family: Imagining Home, con la partecipazione degli artisti anothermountainman, Joseph Fung, Jimmy Lee e So Hing Keung, che condivideranno le loro interpretazioni del tema e i concetti e le ispirazioni alla base delle loro opere.

Contemporaneamente, una mostra speciale, intitolata Chuen Lung Gruppetto, si terrà al Koon Man Space dal 16 novembre 2024 al 28 febbraio 2025. Curata da Leon Suen, la mostra approfondisce la storia e la cultura del villaggio di Chuen Lung attraverso una selezione di fotografie dei suoi abitanti. Il termine “gruppetto” si riferisce a un ornamento musicale caratterizzato da una disposizione ritmica che segue convenzioni piuttosto che regole rigide, rendendolo una tecnica impegnativa da padroneggiare. Chuen Lung, un antico villaggio Hakka situato ai piedi della montagna più alta di Hong Kong, è stato colonizzato da immigrati provenienti dalla contea di Longchuan nel Guangdong circa 600 anni fa. Essi trasformarono la terra arida in un villaggio fiorente, la cui eredità è stata tramandata di generazione in generazione. Le fotografie esposte in questa mostra sono tratte dagli album personali degli abitanti del villaggio e mostrano immagini storiche della vita a Chuen Lung. Anche se a prima vista non sembrano accademiche o sistematiche, possiedono una qualità intrinseca che, a un’analisi più attenta, rivela sottilmente lo spirito duraturo del villaggio e riecheggia l’essenza del gruppetto.

Il giorno dell’inaugurazione, Koon Man Space collaborerà con Y Space per presentare spettacoli di danza all’aperto in vari luoghi di Chuen Lung. Queste performance site-specific, accompagnate dalla narrazione dell’abitante del villaggio Tsang Kim Man e del ricercatore Pak Chai, mostreranno la storia e le narrazioni di Chuen Lung in un formato multistrato. Questo programma di apertura fa anche parte del Festival i-Dance (HK) 2024 – The Mountain.

Dettagli della mostra
Festival fotografico internazionale di Hong Kong 2024
Mega famiglia: Immaginare la casa
2024.11.08-12.08
11:00-20:00 (da lunedì a domenica)
4-5/F, Pao Galleries, Hong Kong Arts Centre, 2 Harbour Road, Wan Chai, Hong Kong

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