Parme Marin Annuncia “In The Name Of The Mother”, Una Mostra Personale Di Debutto Presso La Chinatown Soup Gallery

New York, NY | 6 MAGGIO 2024 – L’artista Parme Marin ha il piacere di annunciare “In The Name of The Mother”, la sua prima mostra personale che presenta nuove opere che sfidano le nozioni di arte fine canonica, femminilità e corpo, attraverso l’uso di pittura, capelli, legno e tessuti. La mostra di Marin include 11 opere multimediali che fondono pittura e scultura, esposte presso la Chinatown Soup Gallery, dal 7 al 19 maggio 2024.

“In questa esposizione simboleggio il mio personale viaggio attraverso la maternità”, afferma Marin. “Utilizzo una varietà di materiali spesso inaspettati per creare sorprendenti giustapposizioni materiche e condividere la mia storia attraverso una lente artistica. ‘In The Name of The Mother’ è il culmine di molteplici ispirazioni raccolte nel corso degli anni, dalla infanzia ad oggi. La mia intenzione per questa serie è di ispirare conversazioni e analisi riflessive sulle madri che si sentono intrappolate nel ‘ruolo di madre’, sia a causa della pressione sociale che degli istinti, e sulla loro lotta per trovare un equilibrio.”

Parme Marin
Parme Marin, The Queen Mother, Acrylic, oil stick and beads on canvas and fabric, 2024

L’opera multimediale di Parme Marin è radicata nella materialità e nel mondo fisico come mezzo per esplorare concetti intangibili e tattili come il corpo, l’autonomia, la femminilità e l’ereditarietà. Il suo lavoro introspettivo si basa sulla sua educazione rigida, su visioni imposte e sul disvelamento di una vita scelta. Attraverso la sua evoluzione identitaria come donna, artista e madre, Marin mette a nudo le spesso socialmente imposte limitazioni su “il sé” durante gli anni tattici dell’allevamento dei figli. Localizzando il bagno come uno spazio domestico discreto, l’autoritrattura di Marin è allo stesso tempo umoristica e critica, focalizzandosi sui suoi piedi come simbolo ironico di mantenimento dell’equilibrio nella vita e di riguardo di sé come claustrofobico ma sereno. Integra la cornice come parte integrante dell’opera d’arte, utilizzandola come simbolo della struttura che tiene tutto insieme.

Le sue opere multimediali si confrontano ulteriormente con il sé e il corpo femminile attraverso un ibrido di figurazione e ritrattistica storica riferendosi alla decorazione cerimoniale francese del diciottesimo secolo. Marin deconstruisce il linguaggio rococò con tessuti, pelle, legno, perline e pizzi – materiali tradizionalmente domestici insieme a figurazioni libere e tecniche di marcatura che abbracciano l’imperfetto. Queste opere trasmettono la fisicità della maternità, di sentirsi tirate, pizzicate, spremute e infilate.

Parme Marin
Parme Marin, Trapped in the Journey, Spray paint, acrylic, and oil stick on leather and wood on upcycling mailing plastic, 2024

La ricerca applicata da Marin al suo lavoro si basa sull’accettazione dei difetti e sul riconoscimento di un percorso più libero verso la femminilità e la maternità, analizzando il corpo attraverso una lente antropologica. Si avvale della creazione come mezzo per il rilascio psicologico e trae ispirazione dalle arti decorative francesi che vanno dall’era di Luigi XIV all’Art Déco. I suoi riferimenti sono giocosi e allo stesso tempo eruditi, una combinazione di morbido e ruvido con l’uso di pelle, lattice e corde che trasmette l’idea di dualità, costrizione e potere & dominazione.

Parme Marin
Parme Marin, High Frequencies, Acrylic and oil stick on canvas and enameled ceramics,2024

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